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Coronavirus

Coronavirus

Ramadan al via il 24 aprile, tra isolamento e web

Moschee vuote, niente pasto collettivo alla fine del digiuno. Quello che inizia venerdì sarà un Ramadan diverso, che deve convivere con la necessità di rimanere a casa. Gli imam di Napoli, Milano e Firenze invitano al rispetto delle regole

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Moschee vuote e niente iftar collettivo, il pasto che mette fine al digiuno. Sarà un mese di Ramadan "particolare", "a cui non siamo abituati" quello che inizierà il 24 aprile ancora nel mezzo dell'emergenza coronavirus e con la necessità di mantenere il distanziamento sociale. Lo afferma in un'intervista il presidente della comunità islamica di Napoli, il giordano Amar Abdallah.

"Durante questo periodo siamo abituati a frequentare le moschee e a svolgere l'iftar insieme, ma quest'anno non sarà così e obbediremo alla legge italiana", evidenzia Abdallah, nella cui moschea ogni venerdì, prima del coronavirus, si radunava un migliaio di persone. "Ho già avvertito i fedeli tramite internet, è un dovere restare a casa", prosegue l'imam di Napoli. "Tramite il web - spiega - si terranno conferenze e lezioni durante il Ramadan, ma non preghiere come accade anche alla Mecca e a Medina".

Sulla possibilità che in alcune moschee non autorizzate possano esserci assembramenti di fedeli che non rispettano le disposizioni sul distanziamento sociale, l'imam di Napoli risponde che "se capita questo è da irresponsabili. Nella religione islamica il rispetto delle regole è la prima cosa".

"Sarà un Ramadan di isolamento", conferma Yahya Pallavicini, presidente della Coreis (Comunità Religiosa Islamica Italiana) e imam della moschea Al Wahid di Milano,In Italia dovrebbe iniziare venerdì per "circa due milioni di fedeli, poco più della metà osservanti, il 40% di origini marocchine, il 10% circa italiani, tra cittadini di adozione, convertiti o di seconda generazione". Restare a casa è necessario: "Credo prevalga il senso di coscienza della salute da salvaguardare per le proprie famiglie - afferma Pallavicini - Noi insistiamo perché non ci siano slanci irresponsabili. Il Ramadan richiama anche a una certa trasparenza, a una certa purificazione". 

La moschea Al Wahid di Milano è chiusa dal 28 febbraio. "Non faccio la predica via streaming - dice Pallavicini - mando le prediche via email ai responsabili regionali che possono diffonderle ogni settimana". Ramadan in streaming? "Alcuni segnali in questo senso ci sono. Ci sono imam che fanno prediche un po' come le dirette delle celebrazioni di Papa Francesco" - risponde -  "Non è la visione della Coreis perché non si può sostituire qualcosa di rituale con qualcosa di virtuale. Potrebbe però essere la soluzione durante il Ramadan: è più facile che uno si senta la parte del Corano di quella notte".

In Toscana, Izzedin Elzir, imam di Firenze ed ex presidente dell'Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia (Ucoii) afferma che "Il sermone della preghiera del venerdì durante il Ramadan sarà trasmesso in streaming su Facebook in modo da raggiungere tutti i fedeli nelle loro case. E anche lezioni e momenti di riflessioni collettiva saranno diffusi via web", afferma Elzir, sottolineando che quest'anno i musulmani accolgono il Ramadan come "una grande festa, ma invece di celebrarla collettivamente ognuno lo fa a casa propria". Per questo, in vista di venerdì, "abbiamo chiesto ai fedeli di far diventare un angolo delle loro case la loro moschea".