Coronavirus
Il 50% della popolazione a marzo e aprile non ha letto libri
Forte calo di lettori nell'Italia del lockdown
Discesa della domanda di acquisto, soprattutto da parte di chi prima della crisi leggeva più di 12 libri l'anno

Nei giorni del lockdown in tanti sui social si raccontavano intenti alla lettura, fra un exploit gastronomico e l'altro, invitando a seguire il loro esempio. Peccato che la realtà sia andata nel senso opposto, almeno secondo l'Indagine del Centro per il Libro e la Lettura con l'Associazione Italiana Editori sulla lettura nei mesi dell'emergenza sanitaria, con la collaborazione di Pepe Research, presentata oggi online.
Dallo studio emerge un forte calo dei lettori di libri in Italia e discesa della domanda di acquisto, soprattutto da parte di chi prima della crisi leggeva più di 12 libri l'anno, nei giorni del lockdown. .A maggio del 2020 la percentuale di italiani, dai 15 ai 74 anni), che dichiarava di aver letto negli ultimi 12 mesi almeno un libro (compresi eBook e audiolibri) è in calo di 15 punti percentuali rispetto al marzo dell'anno precedente e si attesta al 58%. Il valore scende di altri 8 punti percentuali (50%) quando si prendono in considerazione solo le letture degli ultimi due mesi, ovvero marzo e aprile. Chi non ha letto libri a marzo e aprile è il 50% della popolazione, mentre su base annua questa stessa percentuale è del 42%.
"I numeri dell'indagine confermano le criticità per la lettura e la filiera del libro, indispensabili per la crescita, culturale ed economica, del Paese - spiega Paola Passarelli, Direzione generale Biblioteche e diritto d'autore del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo - Il governo è consapevole di ciò e per questo ha dato una significativa risposta prevedendo interventi diretti sulla domanda come ad esempio il fondo per gli acquisti di libri da parte delle biblioteche pubbliche e la carta della cultura per le famiglie bisognose".
I dati raccolti a maggio, infine, ci dicono che si è fortemente ridotto il numero di lettori che hanno acquistato libri nei 12 mesi precedenti (sono il 35% nel 2020, erano il 63% nel 2019) e che il mercato rischia una pesante flessione a causa del comportamento dei forti lettori. Gli acquirenti che si definiscono forti lettori passano infatti da 4,4 milioni a 3,5 milioni, con una flessione del 20%. A maggio 2020, i forti lettori hanno acquistato nei 12 mesi precedenti 30,2 milioni di copie, in calo del 45% rispetto al dato di fine 2019 (51,4 milioni di copie).
"L' entrata in vigore della legge sul libro, la legge 15/2020 - spiega il direttore del Cepell, Angelo Piero Cappello - non può dare i frutti auspicati se fatta germogliare su un terreno vecchio e reso diverso dell'intervenuta pandemia. Novità ineludibili, nel bene e nel male, hanno determinato una brusca accelerazione di fenomeni sociali, abitudini e consumi culturali in atto già da molti anni. Con questa mutata realtà bisognerà fare i conti. Ed è in questa fotografia del mutamento che sta il senso della presente ricerca e dei suoi sviluppi futuri e, soprattutto, dei connessi progetti di nuova promozione e impulso alla pratica della lettura e al consumo librario".
Dallo studio emerge un forte calo dei lettori di libri in Italia e discesa della domanda di acquisto, soprattutto da parte di chi prima della crisi leggeva più di 12 libri l'anno, nei giorni del lockdown. .A maggio del 2020 la percentuale di italiani, dai 15 ai 74 anni), che dichiarava di aver letto negli ultimi 12 mesi almeno un libro (compresi eBook e audiolibri) è in calo di 15 punti percentuali rispetto al marzo dell'anno precedente e si attesta al 58%. Il valore scende di altri 8 punti percentuali (50%) quando si prendono in considerazione solo le letture degli ultimi due mesi, ovvero marzo e aprile. Chi non ha letto libri a marzo e aprile è il 50% della popolazione, mentre su base annua questa stessa percentuale è del 42%.
"I numeri dell'indagine confermano le criticità per la lettura e la filiera del libro, indispensabili per la crescita, culturale ed economica, del Paese - spiega Paola Passarelli, Direzione generale Biblioteche e diritto d'autore del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo - Il governo è consapevole di ciò e per questo ha dato una significativa risposta prevedendo interventi diretti sulla domanda come ad esempio il fondo per gli acquisti di libri da parte delle biblioteche pubbliche e la carta della cultura per le famiglie bisognose".
I dati raccolti a maggio, infine, ci dicono che si è fortemente ridotto il numero di lettori che hanno acquistato libri nei 12 mesi precedenti (sono il 35% nel 2020, erano il 63% nel 2019) e che il mercato rischia una pesante flessione a causa del comportamento dei forti lettori. Gli acquirenti che si definiscono forti lettori passano infatti da 4,4 milioni a 3,5 milioni, con una flessione del 20%. A maggio 2020, i forti lettori hanno acquistato nei 12 mesi precedenti 30,2 milioni di copie, in calo del 45% rispetto al dato di fine 2019 (51,4 milioni di copie).
"L' entrata in vigore della legge sul libro, la legge 15/2020 - spiega il direttore del Cepell, Angelo Piero Cappello - non può dare i frutti auspicati se fatta germogliare su un terreno vecchio e reso diverso dell'intervenuta pandemia. Novità ineludibili, nel bene e nel male, hanno determinato una brusca accelerazione di fenomeni sociali, abitudini e consumi culturali in atto già da molti anni. Con questa mutata realtà bisognerà fare i conti. Ed è in questa fotografia del mutamento che sta il senso della presente ricerca e dei suoi sviluppi futuri e, soprattutto, dei connessi progetti di nuova promozione e impulso alla pratica della lettura e al consumo librario".