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ECONOMIA

L'allarme

Sanità, la Corte dei conti: "Senza investimenti a rischio livelli essenziali di assistenza"

Secondo i giudici contabili, senza nuove risorse nel settore, andranno in difficoltà l'assistenza domiciliare e quella sul territorio

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Senza investimenti in sanità, sopratutto nell'assistenza domiciliare e territoriale e nell'ammodernamento tecnologico, sono a rischio i livelli essenziali di assistenza. E' quanto emerge dalla relazione sulla gestione finanziaria per il 2013 degli enti territoriali della Corte dei conti.

L'allerta della Corte dei conti
l riassorbimento dei deficit è stato ottenuto con tagli lineari sulle principali voci di spesa, spiega la Corte, ma altri risparmi, ottenibili aumentando l'efficienza, se non reinvestiti in ambiti come l'assistenza territoriale e domiciliare o nella tecnologia, "potrebbero rendere problematico il mantenimento dell'attuale assetto dei livelli essenziali di assistenza, facendo emergere, nel medio periodo, deficit assistenziali, più marcati nelle Regioni meridionali".

Nella relazione sulla gestione finanziaria per il 2013 degli enti territoriali, la Corte scrive: "Ulteriori risparmi nel Ssn ottenibili da incrementi di efficienza, se non reinvestiti prevalentemente nei settori dove più carente è l'offerta di servizi sanitari, come, ad esempio, nell'assistenza territoriale e domiciliare oppure nell'ammodernamento tecnologico e infrastrutturale, potrebbero rendere problematico il mantenimento dell'attuale assetto dei Lea".  "Potrebbero emergere nel medio periodo, deficit assistenziali - prosegue la Corte dei Conti - più marcati nelle Regioni meridionali, dove sono relativamente più frequenti tali carenze. Ad esempio, il divario attualmente esistente tra Regioni centro settentrionali e meridionali, negli investimenti sanitari per l'ammodernamento del patrimonio tecnologico e infrastrutturale, è accentuato dalla flessione generale degli investimenti pubblici nel triennio 2011-13 (che, in percentuale al Pil, decrescono dal 2,7% al 2,3%)