MONDO
L'Angelus degli emarginati
La preghiera del Papa per la famiglia
Il Pontefice ha parlato della condizione dei profughi e ha ricordato come spesso nelle famiglie anche gli anziani siano esiliati, trattati come "presenze ingombranti"

Il Papa, nell'ultimo Angelus del 2013, in occasione della festa della Santa Famiglia, ha parlato della condizione dei nuclei familiari di profughi e delle vittime della "tratta" e del "lavoro schiavo". Ma Bergoglio, ha invitato i fedeli a pensare che anche all'interno delle famiglie comuni, alcuni membri possono vivere in condizione di esiliati: gli anziani, per esempio, che a volte vengono trattati come presenze ingombranti. "Spesso - ha aggiunto - penso che un segno per sapere come va una famiglia è vedere come si trattano in essa i bambini e gli anziani".
La preghiera per la famiglia
"Dio ha voluto nascere in una famiglia umana, ha voluto avere una madre e un padre, come noi" ha ricordato Papa Francesco. Il Pontefice ha anche composto una preghiera per la famiglia, che è stata recitata in Piazza San Pietro, collegata in diretta con la basilica dell'Annunciazione a Nazareth, con la Sagrada Familia di Barcellona e con Madrid.
Milioni di profughi in fuga dalla guerra
E ancora sul tema dei profughi il Papa ha aggiunto: "In terre lontane, anche quando trovano lavoro, non sempre i profughi e gli immigrati incontrano accoglienza vera, rispetto e apprezzamento dei valori di cui sono portatori. Le loro legittime aspettative si scontrano con situazioni complesse e difficoltà che sembrano a volte insuperabili". "Purtroppo - ha proseguito Bergoglio - milioni di famiglie possono riconoscersi in questa triste realtà. Quasi ogni giorno la televisione e i giornali danno notizie di profughi che fuggono dalla fame, dalla guerra, da altri pericoli gravi, alla ricerca di sicurezza e di una vita dignitosa".
La famiglia semplice
"Gesù - ha concluso Papa Francesco - ha voluto appartenere a una famiglia che ha sperimentato queste difficoltà, perché nessuno si senta escluso dalla vicinanza amorosa di Dio. La fuga in Egitto a causa delle minacce di Erode ci mostra che Dio è là dove l'uomo è in pericolo, là dove l'uomo soffre, là dove scappa, dove sperimenta il rifiuto e l' abbandono; ma Dio è anche là dove l'uomo sogna, spera di tornare in patria nella libertà, progetta e sceglie per la vita e la dignità sua e dei suoi familiari".
La preghiera per la famiglia
"Dio ha voluto nascere in una famiglia umana, ha voluto avere una madre e un padre, come noi" ha ricordato Papa Francesco. Il Pontefice ha anche composto una preghiera per la famiglia, che è stata recitata in Piazza San Pietro, collegata in diretta con la basilica dell'Annunciazione a Nazareth, con la Sagrada Familia di Barcellona e con Madrid.
Milioni di profughi in fuga dalla guerra
E ancora sul tema dei profughi il Papa ha aggiunto: "In terre lontane, anche quando trovano lavoro, non sempre i profughi e gli immigrati incontrano accoglienza vera, rispetto e apprezzamento dei valori di cui sono portatori. Le loro legittime aspettative si scontrano con situazioni complesse e difficoltà che sembrano a volte insuperabili". "Purtroppo - ha proseguito Bergoglio - milioni di famiglie possono riconoscersi in questa triste realtà. Quasi ogni giorno la televisione e i giornali danno notizie di profughi che fuggono dalla fame, dalla guerra, da altri pericoli gravi, alla ricerca di sicurezza e di una vita dignitosa".
La famiglia semplice
"Gesù - ha concluso Papa Francesco - ha voluto appartenere a una famiglia che ha sperimentato queste difficoltà, perché nessuno si senta escluso dalla vicinanza amorosa di Dio. La fuga in Egitto a causa delle minacce di Erode ci mostra che Dio è là dove l'uomo è in pericolo, là dove l'uomo soffre, là dove scappa, dove sperimenta il rifiuto e l' abbandono; ma Dio è anche là dove l'uomo sogna, spera di tornare in patria nella libertà, progetta e sceglie per la vita e la dignità sua e dei suoi familiari".