POLITICA
Converrebbe a me, non all'Italia
Renzi "non rischiamo il voto e neanche un governo con Berlusconi"
Botta e risposta su Twitter tra un giornalista di Repubblica e Matteo Renzi che ha affermato di essere ad un passo da una riforma storica per l'Italia e ha assicurato che non ci sarà nessun governo con Berlusconi

A suscitare la reazione del sindaco di Firenze è una frase di Giovanni Valentini, giornalista di Repubblica, che questa mattina ha scritto su Twitter: "Voglio dirlo subito, se Matteo Renzi fa un governo con Berlusconi, gli tolgo il voto e anche il...saluto!". Pronta la risposta del segretario democratico: "Non rischiamo né voto, né saluto allora". Poi in un tweet successivo ha aggiunto: "Siamo a un passo da una riforma storica. Senato, province, legge elettorale, titolo V. A me conviene votare, ma all'Italia no".
Quanto al Senato, rispondendo sempre via Twitter, il leader del Pd ha escluso che si possa arrivare ad un'abolizione totale. "Non passerà mai. La nostra proposta è concreta, seria, fattibile", ha assicurato Renzi, che ha poi rivendicato la fretta con cui percorre la
strada delle riforme di fronte alla 'lentezza della politica' stigmatizzata da un utente del socialnetwork. "Condivido. Proprio per questo abbiamo accelerato. In due mesi 'cambia
verso'".
Sisto: Renzi è leale e affidabile, Letta è subalterno
"Renzi è un interlocutore leale e affidabile. La mia sensazione è di un Renzi sicuro, che quindi ci rassicura nel percorso delle riforme, e di un Letta abbastanza subalterno, che glissa, evita, non parla". Lo ha dichiarato il deputato di Forza Italia, Francesco Paolo Sisto, ad Agorà, programma di RaiTre."Parliamoci chiaro – ha continuato Sisto - nel Partito Democratico c'è il new age che subentra al vintage, è evidente, siamo di fronte a un cambiamento di pelle chiarissimo. Ci sono alcune contraddizioni evidenti tra Renzi e il Governo". "Il Governo Letta è un governo di piccoli partiti e questo non va bene. È poi un Governo del Partito Democratico con la destra, e questo non va bene neanche a Matteo Renzi”. "Questo è un governo incompatibile con la politica e con la tecnica del nuovo
segretario - ha concluso Sisto - e dunque è evidente che più che supportarlo lo sopporta, la convivenza è estremamente difficoltosa".
Commenti sul progetto di Renzi sulla riforma del Senato
Iniziano anche i primi commenti sul progetto di riforma del Senato di Matteo Renzi. Un Senato dei sindaci, con la presenza di presidenti di Regione ed esponenti della società civile. Senza stipendio, senza potere di sfiduciare il governo e con una produzione normativa ridotta "al minimo".
Brunetta, nuovo Senato molto discutibile
"Quello che propone Renzi mi sembra un surrogato di un istituto che non ha mai funzionato" e "l'impianto che ne viene fuori mi sembra molto discutibile". Lo ha affermato Renato Brunetta, capogruppo alla Camera di Forza Italia, commentando la composizione del nuovo Senato disegnato dal segretario del Pd Matteo Renzi.
In particolare l'ex ministro boccia la parte in cui si prevede che 21 dei 150 scranni della nuova assemblea siano occupati da esponenti della società civile nominati dal capo dello Stato per un mandato: "Quando sento parlare di società civile – ha detto Brunetta - metto mano alla pistola. Perché normalmente, quando la si evoca, sotto c'è sempre un imbroglio. O un imbroglio di negazione: noi siamo la società civile e voi politicanti incivili. O un imbroglio di piaggeria: noi poveri politici ci affidiamo alla saggezza della società civile".
Balduzzi, proposta seria
"Una proposta seria che merita di essere approfondita". Questa il pensiero dell'ex ministro della Salute di Scelta civica, Renato Balduzzi, sulla riforma del Senato targata Matteo Renzi. Anche se, qualche dubbio, comunque rimane. "Poniamo una domanda: ha senso un'assemblea, sul modello del Bundesrat tedesco, composta interamente da nominati?". "Noi solleviamo un punto su cui riflettere. E' vero che, vista la partecipazione di sindaci e presidenti di Regioni alla composizione del nuovo Senato, il pluralismo delle autonomie territoriali è certamente assicurato. Noi chiedevamo, però, che vi trovassero rappresentanza anche le cosiddette autonomie funzionali. Come le Università o le Camere di commercio, solo per fare qualche esempio".
Quanto al Senato, rispondendo sempre via Twitter, il leader del Pd ha escluso che si possa arrivare ad un'abolizione totale. "Non passerà mai. La nostra proposta è concreta, seria, fattibile", ha assicurato Renzi, che ha poi rivendicato la fretta con cui percorre la
strada delle riforme di fronte alla 'lentezza della politica' stigmatizzata da un utente del socialnetwork. "Condivido. Proprio per questo abbiamo accelerato. In due mesi 'cambia
verso'".
Sisto: Renzi è leale e affidabile, Letta è subalterno
"Renzi è un interlocutore leale e affidabile. La mia sensazione è di un Renzi sicuro, che quindi ci rassicura nel percorso delle riforme, e di un Letta abbastanza subalterno, che glissa, evita, non parla". Lo ha dichiarato il deputato di Forza Italia, Francesco Paolo Sisto, ad Agorà, programma di RaiTre."Parliamoci chiaro – ha continuato Sisto - nel Partito Democratico c'è il new age che subentra al vintage, è evidente, siamo di fronte a un cambiamento di pelle chiarissimo. Ci sono alcune contraddizioni evidenti tra Renzi e il Governo". "Il Governo Letta è un governo di piccoli partiti e questo non va bene. È poi un Governo del Partito Democratico con la destra, e questo non va bene neanche a Matteo Renzi”. "Questo è un governo incompatibile con la politica e con la tecnica del nuovo
segretario - ha concluso Sisto - e dunque è evidente che più che supportarlo lo sopporta, la convivenza è estremamente difficoltosa".
Commenti sul progetto di Renzi sulla riforma del Senato
Iniziano anche i primi commenti sul progetto di riforma del Senato di Matteo Renzi. Un Senato dei sindaci, con la presenza di presidenti di Regione ed esponenti della società civile. Senza stipendio, senza potere di sfiduciare il governo e con una produzione normativa ridotta "al minimo".
Brunetta, nuovo Senato molto discutibile
"Quello che propone Renzi mi sembra un surrogato di un istituto che non ha mai funzionato" e "l'impianto che ne viene fuori mi sembra molto discutibile". Lo ha affermato Renato Brunetta, capogruppo alla Camera di Forza Italia, commentando la composizione del nuovo Senato disegnato dal segretario del Pd Matteo Renzi.
In particolare l'ex ministro boccia la parte in cui si prevede che 21 dei 150 scranni della nuova assemblea siano occupati da esponenti della società civile nominati dal capo dello Stato per un mandato: "Quando sento parlare di società civile – ha detto Brunetta - metto mano alla pistola. Perché normalmente, quando la si evoca, sotto c'è sempre un imbroglio. O un imbroglio di negazione: noi siamo la società civile e voi politicanti incivili. O un imbroglio di piaggeria: noi poveri politici ci affidiamo alla saggezza della società civile".
Balduzzi, proposta seria
"Una proposta seria che merita di essere approfondita". Questa il pensiero dell'ex ministro della Salute di Scelta civica, Renato Balduzzi, sulla riforma del Senato targata Matteo Renzi. Anche se, qualche dubbio, comunque rimane. "Poniamo una domanda: ha senso un'assemblea, sul modello del Bundesrat tedesco, composta interamente da nominati?". "Noi solleviamo un punto su cui riflettere. E' vero che, vista la partecipazione di sindaci e presidenti di Regioni alla composizione del nuovo Senato, il pluralismo delle autonomie territoriali è certamente assicurato. Noi chiedevamo, però, che vi trovassero rappresentanza anche le cosiddette autonomie funzionali. Come le Università o le Camere di commercio, solo per fare qualche esempio".