Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/ContentItem-3dae887b-31a9-4b65-8c86-48eb03d8dd6b.html | rainews/live/ | true
POLITICA

Scintille Italia-Europa

Letta a Rehn: "Sull'Italia non permetto scetticismi"

Il premier risponde al commissario europeo che aveva "tirato le orecchie" alla situazione italiana. Bonino rincara la dose: "Dichiarazioni fuori scala"

Condividi
Enrico Letta

Olli Rehn da commissario Ue deve "essere garante dei Trattati europei" e lì "la parola
scetticismo non c'è: quindi non può permettersi di esprimere un concetto di scetticismo" a proposito dell'Italia, "deve parlare di stabilità, equilibro finanziario". Così il premier Enrico Letta, alla presentazione del libro fotografico dell'Ansa. Poi il premier guarda al centrosinistra: "Chiunque sia il segretario del Pd lavoreremo bene insieme e lo dico senza retorica, ne sono intimamente convinto perché c'è un'interesse del Paese che viene prima degli interessi dei singoli personali". Il presidente del Consiglio torna anche sui temi economici: "Ovviamente ci sarà il rifinanziamento della Cassa in deroga: quest'anno abbiamo messo molti soldi per questo e continueremo a finanziarlo. Già dal 2 gennaio le risorse 2014 saranno disponibili".

Bonino: "Dichiarazioni di Rehn fuori scala"
Il ministro degli Esteri Emma Bonino rincara la dose e critica le dichiarazioni di Olli Rehn sull'Italia: "Non sono coerenti con quello che abbiamo fatto. Le nostre cifre e i
bilanci sono in ordine. Condivido la dichiarazione del presidente del Consiglio - ha aggiunto Bonino -. Mi sono sembrate dichiarazioni fuori scala". E non si fa attendere anche la replica dell'ufficio del commissario da Bruxelles: quello del "realistico scetticismo" "è un approccio che si applica a tutti i Paesi" e deriva dalle "passate esperienze sulla tendenza degli Stati a sovrastimare gli introiti futuri derivanti dalle privatizzazioni". 

L'impegno sul tema dell'immigrazione
"La missione mare nostrum ha salvato duemila persone che stavano naufragando. Senza i nostri militari duemila persone probabilmente sarebbero morte", dice il premier sempre alla presentazione del libro fotografico. "L'Italia ha dimostrato di essere un grande Paese del Mediterraneo che decide senza aspettare le burocrazie europee", prosegue. Sul capitolo riforme chiarisce: "Io non ho dubbi che noi non possiamo permetterci di non fare le riforme istituzionali e di mantenere il bicameralismo perfetto, di non ridurre il numero dei parlamentari e riformare il titolo V della Costituzione, quindi dobbiamo farle". 

Primi segnali di ripresa e riforme "necessarie"
"I primi segni di ripresa" economica "non sono percepiti dalle persone in difficoltà", ma "danno a intendere che la scelta di dire l'anno prossimo l'1% di crescita è assennata, possibile ed è alla nostra portata", se si lavora anche sulla "stabilità" politica. Letta lancia poi un appello a Forza Italia per le riforme: "Bisogna distinguere la loro scelta di
non appoggiare il governo e continuare il percorso delle riforme. E' nell'interesse di tutti, senza riforme affondiamo tutti, può essere contento solo chi  vuole che il Paese affondi, come chi parlava l'altro giorno a Genova", dice lanciando una frecciata esplicita a Beppe Grillo. "La cifra più angosciante è la crescita della disoccupazione giovanile. E questa angoscia deve spingerci ad essere ancora più forti nel mettere in campo misure" per il lavoro e per "alleviare i problemi dei lavoratori cassintegrati", perché "li aiutino a riprendere lavoro".