SPORT
La partita d'andata del playoff
Russia 2018. Un gol di Johansson premia la Svezia, Italia battuta 1-0 a Solna
Deviazione letale di De Rossi sul tiro velleitario dello svedese al 61'. E' il gol che decide la gara. Palo di Darmian. Ventura: "Sconfitta immeritata, il pari era il minimo". Lunedì il ritorno a San Siro

Niente è perduto, ma il gol di Johansson complica parecchio il cammino dell'Italia verso la Russia. A Solna la Svezia vince 1-0 nell'andata dei playoff europei e costringe gli azzurri a una partita di San Siro, lunedì, di estrema attenzione. Bisogna vincere con due reti di scarto. Impresa non impossibile, ma occorrerà cambiare registro in fase di costruzione della manovra. L'Italia, da settembre, zoppica parecchio. Quella della 'Friends Arena' non è stata certamente la peggiore partita di questo periodo, con un po' di fortuna il risultato poteva anche essere capovolto. Ma il dato di fatto è che il destino del Mondiale si decide in 90'.
Il 3-5-2 di Ventura è quello previsto alla vigilia. Barzagli, Bonucci e Chiellini davanti a Buffon; Darmian e Candreva sulle corsie, Parolo, De Rossi e Verratti centrali; punte Immobile e Belotti (Zaza non ce la fa). Andersson con un 4-4-2 equilibrato. Lo spauracchio è l'esterno del Lipsia Forsberg, il pericolo la punta Toivonen. Gli svedesi la mettono subito sul piano dell'aggressività e dell'agonismo, sorretti da un pubblico tuttaltro che decoubertiniano. Azzurri un po' timidi, ma una sgroppata di Darmian con traversone per la testa di Belotti che incrocia di pochissimo a lato regala la prima occasione della partita. La Svezia risponde col tiro da fuori di Toivonen, rasoterra vicino al palo. Verratti disegna qualche cross (su uno, ottimo inserimento di Parolo che però lascia inspiegabilmente sfilare) interessante, ma a metà frazione commette una grave ingenuità e si merita l'ammonizione che gli farà saltare la partita di ritorno. Buffon deve sbrogliare un pasticcio nato da un'incomprensione difensiva. Gara comunque molto bloccata, anche se non noiosa.
Buon atteggiamento nell'approccio alla ripresa degli azzurri. Candreva impegna dal limite Olsen. La Svezia riparte poco e soffre il gioco dell'Italia, cui manca qualcosa nella velocità di affondo. Dieci minuti bene, poi la squadra s'innervosisce per una serie di falli provocatori (Cakir fischia le gomitate, ma non ricorre ai cartellini). Così al 61', sul primo affaccio in area degli svedesi nella ripresa, la deviazione di De Rossi sul tiro da fuori senza pretese del neoentrato Johansson è letale per Buffon. Ventura fa alzare dalla panchina Eder, va fuori Belotti (comunque non al meglio). L'Italia riparte a testa bassa. Su prolungata azione d'angolo palla recapitata a Darmian ai 20 metri, controllo e botta, palo pieno (70'). In contropiede Claesson impegna Buffon con un diagonale. Al 76' dentro Insigne per Verratti, Ventura passa al 4-2-4. Sale la pressione dell'Italia, che sa di prendersi qualche rischio. Pericoli non ne arrivano, ma l'assoluta carenza di idee vanifica il forcing finale.
"E' una sconfitta immeritata per quello che si è visto in campo". Al triplice fischio della 'Friends Arena' è un Gian Piero Ventura deluso ma battagliero quello che risponde all'intervista a caldo. "Spero che a Milano ci concedano quello che è stato concesso a loro...", aggiunge riferendosi alle scorrettezze provocatorie non sanzionate disciplinarmente dall'arbitro Cakir. "In questo tipo di partite servirebbe attenzione". Sulla partita: "Il pari era il minimo per quello che è stata la partita. Non è stato un risultato corretto, a Milano dobbiamo ribaltarlo. Il pubblico di San Siro ci dovrà prendere per mano".
Il 3-5-2 di Ventura è quello previsto alla vigilia. Barzagli, Bonucci e Chiellini davanti a Buffon; Darmian e Candreva sulle corsie, Parolo, De Rossi e Verratti centrali; punte Immobile e Belotti (Zaza non ce la fa). Andersson con un 4-4-2 equilibrato. Lo spauracchio è l'esterno del Lipsia Forsberg, il pericolo la punta Toivonen. Gli svedesi la mettono subito sul piano dell'aggressività e dell'agonismo, sorretti da un pubblico tuttaltro che decoubertiniano. Azzurri un po' timidi, ma una sgroppata di Darmian con traversone per la testa di Belotti che incrocia di pochissimo a lato regala la prima occasione della partita. La Svezia risponde col tiro da fuori di Toivonen, rasoterra vicino al palo. Verratti disegna qualche cross (su uno, ottimo inserimento di Parolo che però lascia inspiegabilmente sfilare) interessante, ma a metà frazione commette una grave ingenuità e si merita l'ammonizione che gli farà saltare la partita di ritorno. Buffon deve sbrogliare un pasticcio nato da un'incomprensione difensiva. Gara comunque molto bloccata, anche se non noiosa.
Buon atteggiamento nell'approccio alla ripresa degli azzurri. Candreva impegna dal limite Olsen. La Svezia riparte poco e soffre il gioco dell'Italia, cui manca qualcosa nella velocità di affondo. Dieci minuti bene, poi la squadra s'innervosisce per una serie di falli provocatori (Cakir fischia le gomitate, ma non ricorre ai cartellini). Così al 61', sul primo affaccio in area degli svedesi nella ripresa, la deviazione di De Rossi sul tiro da fuori senza pretese del neoentrato Johansson è letale per Buffon. Ventura fa alzare dalla panchina Eder, va fuori Belotti (comunque non al meglio). L'Italia riparte a testa bassa. Su prolungata azione d'angolo palla recapitata a Darmian ai 20 metri, controllo e botta, palo pieno (70'). In contropiede Claesson impegna Buffon con un diagonale. Al 76' dentro Insigne per Verratti, Ventura passa al 4-2-4. Sale la pressione dell'Italia, che sa di prendersi qualche rischio. Pericoli non ne arrivano, ma l'assoluta carenza di idee vanifica il forcing finale.
"E' una sconfitta immeritata per quello che si è visto in campo". Al triplice fischio della 'Friends Arena' è un Gian Piero Ventura deluso ma battagliero quello che risponde all'intervista a caldo. "Spero che a Milano ci concedano quello che è stato concesso a loro...", aggiunge riferendosi alle scorrettezze provocatorie non sanzionate disciplinarmente dall'arbitro Cakir. "In questo tipo di partite servirebbe attenzione". Sulla partita: "Il pari era il minimo per quello che è stata la partita. Non è stato un risultato corretto, a Milano dobbiamo ribaltarlo. Il pubblico di San Siro ci dovrà prendere per mano".