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ITALIA

Roma

Tangenti, in manette due ispettori dell'agenzia delle Entrate

I due sono finiti in carcere. Avrebbero chiesto del denaro a un ristoratore romano durante un controllo fiscale

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Una tangente da 50mila euro per 'sistemare' la verifica fiscale in corso ed evitare contestazioni: è questa l'accusa nei confronti dei due funzionari dell'Agenzia delle Entrate di Roma finiti oggi in carcere. Secondo quanto ricostruito da investigatori ed inquirenti, Costantini - già arrestato ad agosto con un'accusa analoga - e Gloria avrebbero chiesto il denaro ad un ristoratore romano.

La tangente di 50mila euro
I due si sono presentati per un controllo fiscale e, dopo i primi accertamenti, hanno sostenuto che sulla base dei loro calcoli stavano emergendo maggiori ricavi non dichiarati per un milione. Quando il commerciante ha sottolineato che ciò era impossibile, scrive il Gip nell'ordinanza di arresto, "Gloria faceva presente che sarebbe stato possibile abbattere il rilievo, e anche escluderlo", qualora il ristoratore "avesse corrisposto loro una somma di 25mila euro, successivamente lievitata a 50mila" perché, "a detta del Gloria, doveva essere successivamente divisa in ufficio con altre persone". Costantini infatti "aveva un capo a cui fare riferimento". 

L'avvio delle indagini
L'indagine che ha portato in carcere i due ispettori è il prosieguo di quella che già a luglio scorso aveva consentito al Gip di emettere un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti dello stesso Costantini e di un altro funzionario dell'Agenzia delle Entrate. Anche in quel caso a denunciare l'episodio fu un ristoratore al quale i funzionari pubblici avevano rivolto un'analoga richiesta di denaro per sistemare le verifiche fiscali. "Le indagini successive - scrive il Gip nel provvedimento di arresto per Costantini e Gloria - hanno confermato quanto emergeva dai primi accertamenti e cioè come, tenuto conto delle peculiari modalità dell'agire concussivo, quell'episodio rappresentasse solo la 'punta di un iceberg' di una più diffusa condotta infedele da parte di funzionari appartenenti all'Agenzia dell'Entrate"