ECONOMIA
Borse deboli, in altalena l’euro

L’incertezza politica americana nel complesso quadro delle relazioni asiatiche, il calo del prezzo del petrolio e la conferma che l’inflazione in Europa è a ridosso del 2%, livello che potrebbe portare la BCE a ripensamenti sulla politica monetaria, sono i tre fattori che hanno influenzato l’andamento dei listini europei, tutti deboli dalla mattinata.
A metà seduta Milano arretra dello 0,65%, Londra è piatta, mentre Parigi e Francoforte cedono poco meno di mezzo punto percentuale.
A Piazza Affari appaiono deboli i bancari e gli industriali. Pochi gli spunti dal momento che anche gli energetici risentono negativamente del calo del greggio (WTI a 48 dollari e 30 centesimi il barile).
Stabilità sul mercato dei titoli di stato con lo spread intorno ai 180 punti base e il rendimento dei nostri decennali al 2 e 21%.
L’euro è in oscillazioni ampie contro dollaro, dopo aver superato quota 1 e 11 in mattinata (fino al massimo di 1,11 e 22) è ora ridisceso a 1,10 e 90 dopo aver toccato un minimo a 1,10 e 78.
Ore 12 e 30
A metà seduta Milano arretra dello 0,65%, Londra è piatta, mentre Parigi e Francoforte cedono poco meno di mezzo punto percentuale.
A Piazza Affari appaiono deboli i bancari e gli industriali. Pochi gli spunti dal momento che anche gli energetici risentono negativamente del calo del greggio (WTI a 48 dollari e 30 centesimi il barile).
Stabilità sul mercato dei titoli di stato con lo spread intorno ai 180 punti base e il rendimento dei nostri decennali al 2 e 21%.
L’euro è in oscillazioni ampie contro dollaro, dopo aver superato quota 1 e 11 in mattinata (fino al massimo di 1,11 e 22) è ora ridisceso a 1,10 e 90 dopo aver toccato un minimo a 1,10 e 78.
Ore 12 e 30