ITALIA
Per ora nessun indagato
Strage di Caselle, risolto il giallo delle tracce di sangue assenti
II militari sono tornati nella villetta in cui sono stati ritrovati i corpi dei tre anziani massacrati a coltellate e hanno appurato che il sangue delle vittime è stato assorbito dalla moquette. Risolto così il giallo dell'assenza apparente di tracce ematiche in casa. L'alibi fornito dal figlio di due delle 3 vittime non presenterebbe contraddizioni

E' stato assorbito dalla moquette il sangue dei tre anziani massacrati domenica scorsa nella loro villetta di Caselle, in provincia di Torino. Lo hanno accertato i carabinieri del Ris di Parma, tornati oggi per un secondo sopralluogo nella casa dove sono morti Claudio Allione, 66 anni, la moglie Maria Angela Greggio, 65 anni, e sua suocera, Emilia Campo Dall'Orto, 94 anni. Risolto così il giallo dell'assenza di tracce di sangue dalla casa, che aveva fatto pensare a una intossicazione da monossido. Al momento non ci sono indagati.
Interrogatorio di 13 ore del figlio
Gli investigatori continuano a non avanzare alcuna ipotesi. Durante il lungo interrogatorio di due notti fa a cui è stato sottoposto il figlio 29enne della coppia, Maurizio Allione, non sono emersi elementi tali che possano far sospettare di lui. Così il giovane, dopo 13 ore in caserma, ha potuto fare rientro a casa, a Torino. Gli inquirenti lo hanno comunque denunciato, dopo aver trovato in casa sua piccole dosi di marijuana, e già in passato il giovane era stato denunciato per possesso di droga.
Figlio libero di muoversi
Ma - confermano gli investigatori - il giovane è pienamente libero di muoversi, così come la sua fidanzata e l'amico che ha scoperto i corpi delle vittime. Anche loro sono stati a lungo ascoltati in caserma. Ma tutti sono stati rilasciati, né sarebbe stato imposto loro di mantenersi reperibili. I carabinieri, peraltro, hanno accertato che sia Maurizio Allione, sia la fidanzata Milena, di 24 anni, non hanno un lavoro fisso e tirano avanti con impieghi precari.
L'alibi fornito dal figlio
Davanti ai carabinieri, Maurizio e la fidanzata hanno raccontato che si trovavano ad Aosta da sabato mattina, dove erano andati a sciare. Fonti vicine agli inquirenti hanno riferito che le informazioni fornite non presentano contraddizioni. L'alibi, evidentemente, è stato verificato e "tiene". Un fatto è certo: dopo la perquisizione in casa, i due fidanzati hanno lasciato Torino, e non si sa dove si siano rifugiati. L'amico di infanzia di Maurizio, Andrea, 29 anni, colui che ha trovato i corpi e dato l'allarme, è rimasto a casa a Caselle e ha rilasciato una intervista a Repubblica.
Parla l'amico del figlio che ha trovato i corpi
Al quotidiano Andrea Pagano ha riferito: "La casa era in penombra, ma ho capito subito che non erano morti da poco per via del colore delle unghie del padre". Era stato Maurizio Allione, il figlio della coppia uccisa, a domandare ad Andrea di andare a controllare casa: "Mi ha detto che non aveva trovato nessun altro a cui chiedere quel favore. All'inizio non era particolarmente preoccupato, ma man mano che passava il tempo è diventato sempre più teso". Quando è entrato Andrea ha scoperto i cadeveri: "Ero al primo piano. Ho visto i corpi dei genitori di Maurizio riversi a terra. Erano vestiti. Non ricordo i particolari, per esempio se la stanza fosse o meno a soqquadro, ma in giro non c'era molto sangue, per capirci non era una scena da film dell'orrore. Non ho trovato la nonna che era al pianterreno". Gli Allione per Andrea erano "una famiglia come tante altre. Non ho mai frequentato molto casa dei suoi. Vivevano nella villetta della nonna. Si sono sempre sostenuti a vicenda. So che i genitori stavano ristrutturando un appartamento al piano superiore proprio per Maurizio. Ma non so se lui avesse davvero intenzione di andarci, non ne abbiamo mai parlato".
Interrogatorio di 13 ore del figlio
Gli investigatori continuano a non avanzare alcuna ipotesi. Durante il lungo interrogatorio di due notti fa a cui è stato sottoposto il figlio 29enne della coppia, Maurizio Allione, non sono emersi elementi tali che possano far sospettare di lui. Così il giovane, dopo 13 ore in caserma, ha potuto fare rientro a casa, a Torino. Gli inquirenti lo hanno comunque denunciato, dopo aver trovato in casa sua piccole dosi di marijuana, e già in passato il giovane era stato denunciato per possesso di droga.
Figlio libero di muoversi
Ma - confermano gli investigatori - il giovane è pienamente libero di muoversi, così come la sua fidanzata e l'amico che ha scoperto i corpi delle vittime. Anche loro sono stati a lungo ascoltati in caserma. Ma tutti sono stati rilasciati, né sarebbe stato imposto loro di mantenersi reperibili. I carabinieri, peraltro, hanno accertato che sia Maurizio Allione, sia la fidanzata Milena, di 24 anni, non hanno un lavoro fisso e tirano avanti con impieghi precari.
L'alibi fornito dal figlio
Davanti ai carabinieri, Maurizio e la fidanzata hanno raccontato che si trovavano ad Aosta da sabato mattina, dove erano andati a sciare. Fonti vicine agli inquirenti hanno riferito che le informazioni fornite non presentano contraddizioni. L'alibi, evidentemente, è stato verificato e "tiene". Un fatto è certo: dopo la perquisizione in casa, i due fidanzati hanno lasciato Torino, e non si sa dove si siano rifugiati. L'amico di infanzia di Maurizio, Andrea, 29 anni, colui che ha trovato i corpi e dato l'allarme, è rimasto a casa a Caselle e ha rilasciato una intervista a Repubblica.
Parla l'amico del figlio che ha trovato i corpi
Al quotidiano Andrea Pagano ha riferito: "La casa era in penombra, ma ho capito subito che non erano morti da poco per via del colore delle unghie del padre". Era stato Maurizio Allione, il figlio della coppia uccisa, a domandare ad Andrea di andare a controllare casa: "Mi ha detto che non aveva trovato nessun altro a cui chiedere quel favore. All'inizio non era particolarmente preoccupato, ma man mano che passava il tempo è diventato sempre più teso". Quando è entrato Andrea ha scoperto i cadeveri: "Ero al primo piano. Ho visto i corpi dei genitori di Maurizio riversi a terra. Erano vestiti. Non ricordo i particolari, per esempio se la stanza fosse o meno a soqquadro, ma in giro non c'era molto sangue, per capirci non era una scena da film dell'orrore. Non ho trovato la nonna che era al pianterreno". Gli Allione per Andrea erano "una famiglia come tante altre. Non ho mai frequentato molto casa dei suoi. Vivevano nella villetta della nonna. Si sono sempre sostenuti a vicenda. So che i genitori stavano ristrutturando un appartamento al piano superiore proprio per Maurizio. Ma non so se lui avesse davvero intenzione di andarci, non ne abbiamo mai parlato".