MONDO
I sostenitori della Rousseff: il golpe non passerà
Brasile. Un punto per Dilma: la Corte dà ragione alla presidente, impeachment da riformulare
A netta maggioranza, i giudici hanno annullato l'avvio della procedura di impeachement deciso a voto segreto da una commissione parlamentare dominata dall'opposizione e stabilito che tutta la procedura dovrà essere riavviata a voto palese

Un punto per la presidente brasiliana Dilma Rousseff nella sua battaglia contro l'opposizione. La corte suprema brasiliana ha stabilito che la procedura di impeachment (messa in stato d'accusa, n.d.r) voluta dal congresso contro il presidente Rousseff va riformulata e, allo stato attuale non è valida. A netta maggioranza, otto voti contro tre, i giudici hanno annullato l'avvio della procedura di impeachement deciso a voto segreto da una commissione parlamentare dominata dall'opposizione e stabilito che tutta la procedura dovrà essere riavviata a voto palese.
Mercoledì i sostenitori della presidente brasiliana Dilma Rousseff hanno manifestato in tutto il Brasile contro il presunto "golpe" rappresentato dalla procedura d'impeachment avviata nei confronti della leader socialista. "Non ci sarà nessun golpe!" hanno scandito migliaia di manifestanti nel centro di San Paolo, la maggior parte indossando la camicia rossa del Partito dei lavoratori (Pt) di Rousseff. Manifestazioni filogovernative, organizzate in parte dai potenti sindacati, si sono tenute anche in altre città, come Rio de Janeiro e la capitale Brasilia.
Procedura di impeachment nata dalla "manipolazione del bilancio dello Stato"
La procedura di impeachment contro Rousseff è nata dalla bocciatura del bilancio dello Stato 2014 da parte della Corte dei Conti brasiliana. I giudici (l’equivalente della nostra magistratura contabile) hanno sancito che il presidente brasiliano ha commesso una serie di atti illegali per coprire il crescente deficit dei conti, alterando il bilancio dello Stato 2014. È La prima volta che la Corte dei Conti di Brasilia ha bocciato il bilancio di un presidente in 80 anni.
Lo spettro della dittatura militare
La parola "golpe" solleva lo spettro della dittatura militare brasiliana dal 1964 al 1985. Rousseff, ex guerrigliera di sinistra, in quel periodo è stata in carcere per due anni e torturata. "Sono una donna che ha lavorato duramente, una donna onesta" ha detto Rousseff alla manifestazione di Brasilia. "Combatterò contro l'illegittima interruzione del mio mandato". Al suo fianco il popolare ex presidente uruguayano Jose Mujica.
Quelle di oggi sono le prime manifestazioni filogovernative da quando il presidente della Camera Eduardo Cunha ha accettato la richiesta dell'opposizione di avviare l'impeachment di Rousseff il 2 dicembre. La presidente è accusata di aver manovrato sui bilanci con modalità che in passato sono state accettate dai governi precedenti, ma secondo l'opposizione sono illecite. Gli organizzatori sostengono che 300mila persone sono scese in piazza, la polizia parla invece di circa 50mila.
Domenica scorsa le manifestazioni contro il governo hanno portato in piazza 407mila persone per gli organizzatori, 83mila per la polizia. A marzo, per protestare contro la corruzione del governo erano scesi in piazza in 2 milioni e mezzo.
Mercoledì i sostenitori della presidente brasiliana Dilma Rousseff hanno manifestato in tutto il Brasile contro il presunto "golpe" rappresentato dalla procedura d'impeachment avviata nei confronti della leader socialista. "Non ci sarà nessun golpe!" hanno scandito migliaia di manifestanti nel centro di San Paolo, la maggior parte indossando la camicia rossa del Partito dei lavoratori (Pt) di Rousseff. Manifestazioni filogovernative, organizzate in parte dai potenti sindacati, si sono tenute anche in altre città, come Rio de Janeiro e la capitale Brasilia.
Procedura di impeachment nata dalla "manipolazione del bilancio dello Stato"
La procedura di impeachment contro Rousseff è nata dalla bocciatura del bilancio dello Stato 2014 da parte della Corte dei Conti brasiliana. I giudici (l’equivalente della nostra magistratura contabile) hanno sancito che il presidente brasiliano ha commesso una serie di atti illegali per coprire il crescente deficit dei conti, alterando il bilancio dello Stato 2014. È La prima volta che la Corte dei Conti di Brasilia ha bocciato il bilancio di un presidente in 80 anni.
Lo spettro della dittatura militare
La parola "golpe" solleva lo spettro della dittatura militare brasiliana dal 1964 al 1985. Rousseff, ex guerrigliera di sinistra, in quel periodo è stata in carcere per due anni e torturata. "Sono una donna che ha lavorato duramente, una donna onesta" ha detto Rousseff alla manifestazione di Brasilia. "Combatterò contro l'illegittima interruzione del mio mandato". Al suo fianco il popolare ex presidente uruguayano Jose Mujica.
Quelle di oggi sono le prime manifestazioni filogovernative da quando il presidente della Camera Eduardo Cunha ha accettato la richiesta dell'opposizione di avviare l'impeachment di Rousseff il 2 dicembre. La presidente è accusata di aver manovrato sui bilanci con modalità che in passato sono state accettate dai governi precedenti, ma secondo l'opposizione sono illecite. Gli organizzatori sostengono che 300mila persone sono scese in piazza, la polizia parla invece di circa 50mila.
Domenica scorsa le manifestazioni contro il governo hanno portato in piazza 407mila persone per gli organizzatori, 83mila per la polizia. A marzo, per protestare contro la corruzione del governo erano scesi in piazza in 2 milioni e mezzo.