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SPORT

L'allenatore Reja: "Non era una partita di calcio"

Striscioni, insulti e proteste: per i tifosi della Lazio l'avversario è Lotito

Dura contestazione contro il presidente durante la partita contro il Sassuolo. La replica del patron: "C'è una regia che vuole che venda, ma la società non è scalabile. La lascerò a mio figlio"

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Uno degli striscioni mostrati dai tifosi laziali
Roma
Tutto lo stadio Olimpico contro per novanta minuti. Non è capitato al Sassuolo, che era in campo contro la Lazio, ma al presidente biancoceleste Claudio Lotito. Una contestazione massiccia, ma il patron non si lascia intimidire. “C’è una regia che vuole che venda”, dice.

"Libera la Lazio" 
La protesta è iniziata fuori dallo stadio ed è proseguita all'interno dell'Olimpico. “Libera la Lazio”, questo il messaggio scritto su migliaia di cartelli mostrati dalla tifoseria. L’avversario non erano gli emiliani, ma il presidente, da tempo nel mirino della curva e accusato tra l’altro di aver indebolito la squadra nell’ultimo mercato. 

Lotito: "C'è una regia che ha altri interessi" 
"Non sono amareggiato - dice il numero uno biancoceleste - c'è una regia che ha altri interessi e vuole che venda la Lazio, ma non è in vendita, non è scalabile e la lascerò a mio figlio". “È chiaro che si può sempre migliorare, ma lo si può fare senza far saltare la società - prosegue Lotito - Non ho nessuna preoccupazione e ben vengano le critiche costruttive. Nel 2004 io ho messo circa 150 miliardi di vecchie lire personali per prendere 1070 miliardi di debiti. È una cosa ricorrente: quando feci la transazione con il fisco, ci fu un'operazione tentata da alcuni gruppi capeggiati da Chinaglia che produsse arresti per reati consumati. Ringrazio il presidente Beretta che oggi ha voluto stare vicino a me".
 
Reja: "Non era una partita di calcio" 
In campo intanto la Lazio ha battuto il Sassuolo per 3-2. "Non era una partita di calcio – dice l’allenatore biancoceleste, Edy Reja - Con un clima pesantino di questo genere diventa difficile anche per i ragazzi ma devo far loro i complimenti. Comunque hanno esultato sempre quando abbiamo fatto gol e questo è importante. Sono vicini alla squadra. Mi piacerebbe un maggiore accordo tra la tifoseria, società e squadra per avere più tranquillità”.