SALUTE
Rapporto Ocse
Siamo quarti per longevità. Spendiamo meno per curarci
E’ stato presentato a Parigi il rapporto OCSE sulla salute dei Paesi più industrializzati: da noi un po’ peggio rispetto agli anni passati

Quella dell’Ocse è un po’ una conferma, un po’ una doccia gelata: soprattutto per quel che riguarda l’aspettativa di vita, Italia e Giappone tandem storico dei Paesi più longevi almeno per quel che ci riguarda siamo scesi al quarto posto, tra i paesi a maggior sviluppo economico. 82,8 anni in media, che non è niente male, ma ci precede la Spagna, cinque mesi in più, e per un soffio anche la svizzera, il giapponesi veleggiano a 83 anni e mezzo. Come ci arriviamo alla vecchiaia è però un altro discorso: dopo i 65 anni, la salute media è peggiorata rispetto al passato.
Con il nostro 8,8% sul Pil siamo sotto pure alla media di spesa per la salute: la metà esatta rispetto agli Stati Uniti, lontani anche da Francia, Germania, Gran Bretagna.
Per curarci spendiamo 3 punti e mezzo in meno, rispetto al 2013, la crisi si è fatta sentire anche sulla salute, quasi 3 milioni di italiani hanno smesso di andare dal dottore e si tengono i loro mali.
Eppure, chi compra i farmaci, proprio non riesce a rinunciare a quelli griffati, col marchio pubblicizzato: i farmaci equivalenti arrancano al 19%, eppure fanno lo stesso effetto e costano meno.
Maglia nera per l’obesità infantile, siamo al 31esimo posto nella classifica e non è un bene, e pure per gli adulti non va meglio, per il sovrappeso. L’OCSE ci bacchetta poi per l’assistenza agli anziani, anche se mediamente i nostri standard sanitari sono di buon livello.
Medaglia d’oro per la diminuzione del consumo di alcol, siamo i più virtuosi negli ultimi 20 anni: ma solo negli adulti: i giovani italiani fumano e bevono più della media degli altri paesi industrializzati
Con il nostro 8,8% sul Pil siamo sotto pure alla media di spesa per la salute: la metà esatta rispetto agli Stati Uniti, lontani anche da Francia, Germania, Gran Bretagna.
Per curarci spendiamo 3 punti e mezzo in meno, rispetto al 2013, la crisi si è fatta sentire anche sulla salute, quasi 3 milioni di italiani hanno smesso di andare dal dottore e si tengono i loro mali.
Eppure, chi compra i farmaci, proprio non riesce a rinunciare a quelli griffati, col marchio pubblicizzato: i farmaci equivalenti arrancano al 19%, eppure fanno lo stesso effetto e costano meno.
Maglia nera per l’obesità infantile, siamo al 31esimo posto nella classifica e non è un bene, e pure per gli adulti non va meglio, per il sovrappeso. L’OCSE ci bacchetta poi per l’assistenza agli anziani, anche se mediamente i nostri standard sanitari sono di buon livello.
Medaglia d’oro per la diminuzione del consumo di alcol, siamo i più virtuosi negli ultimi 20 anni: ma solo negli adulti: i giovani italiani fumano e bevono più della media degli altri paesi industrializzati