MONDO
Il Viaggio Apostolico
Papa Francesco in Romania: "Costruire una società inclusiva, basata sulla persona"
Nel primo dei tre giorni si è svolto il discorso davanti al Sinodo permanente della Chiesa ortodossa romena

Papa Francesco nella sua prima giornata in Romania ha lanciato un appello "a non cedere alle seduzioni" di una "cultura individualista" forse non più ideologica come ai tempi della persecuzione ateista, ma tuttavia "più suadente e non meno materialista". Forte è il richiamo a costruire una società inclusiva che non segua quanto impone "il dilagante potere dei centri dell'alta finanza".
Il Pontefice dice no alla "cultura dell'odio" alimentata "ad arte" da un "senso dilagante di paura" perché "dello sviluppo tecnologico e del benessere economico - ha affermato Bergoglio - hanno beneficiato in molti, ma i più sono rimasti inesorabilmente esclusi, mentre una globalizzazione omologante ha contribuito a sradicare i valori dei popoli, indebolendo l'etica e il vivere comune, inquinato, in anni recenti, da un senso dilagante di paura che, spesso fomentato ad arte, porta ad atteggiamenti di chiusura e di odio".
Il Pontefice arrivato a Bucarest è stato accolto dal presidente Klaus Iohannis, luterano, e dalla consorte cattolica. Dopo il colloquio privato con il Capo dello Stato, il Papa si è rivolto alla società civile e al corpo diplomatico. Presente anche il patriarca ortodosso Daniel.
Nel suo discorso, Papa Francesco ha ricordato il viaggio di Giovanni Paolo II venti anni fa e ha evidenziato che sono passati trenta anni da quando il Paese si "liberò da un regime che opprimeva la libertà civile e religiosa". Le cose sono molto cambiate ed il Paese si è inserito "nel più ampio scenario internazionale" tant'è che il Pontefice sottolinea come la Romania per la prima volta dalla sua entrata nell'Ue "presieda in questo semestre il Consiglio Europeo". Papa Bergoglio ha anche sottolineato, però, che molti cittadini rumeni sono stati costretti ad emigrare alla ricerca di un futuro migliore e che con il loro "patrimonio di valori e il loro lavoro arricchiscono i Paesi in cui sono emigrati".
Nel pomeriggio, il Papa ha incontrato il patriarca Daniel a cui ha chiesto di "camminare insieme nella carità, con la forza della memoria" delle proprie radici. E' seguita la preghiera del Padre Nostro nella Cattedrale ortodossa, in latino da parte di Papa Francesco e in romeno da parte del patriarca Daniel. Trasferitosi poi alla Cattedrale cattolica di san Giuseppe, il Pontefice, alla presenza di 1200 persone, ha celebrato la messa nella Festa della Visitazione della Beata Vergine Maria. All'esterno della Cattedrale presenti oltre 25 mila persone.
Papa Francesco si è poi recato alla Nunziatura Apostolica dove, prima di cena, c'è stato l'incontro in forma privata i membri della Compagnia di Gesù. Nella Cattedrale cattolica di San Giuseppe si venerano alcune reliquie di San Giovanni Paolo II e del Beato Vladimir Ghika, sacerdote e martire.
Domani Francesco volerà in Transilvania, al Santuario Mariano di Sumuleu-Ciuc, visiterà la Cattedrale di Santa Maria Regina a Iasi, dove incontrerà anche i giovani e le famiglie.
Il Pontefice dice no alla "cultura dell'odio" alimentata "ad arte" da un "senso dilagante di paura" perché "dello sviluppo tecnologico e del benessere economico - ha affermato Bergoglio - hanno beneficiato in molti, ma i più sono rimasti inesorabilmente esclusi, mentre una globalizzazione omologante ha contribuito a sradicare i valori dei popoli, indebolendo l'etica e il vivere comune, inquinato, in anni recenti, da un senso dilagante di paura che, spesso fomentato ad arte, porta ad atteggiamenti di chiusura e di odio".
Il Pontefice arrivato a Bucarest è stato accolto dal presidente Klaus Iohannis, luterano, e dalla consorte cattolica. Dopo il colloquio privato con il Capo dello Stato, il Papa si è rivolto alla società civile e al corpo diplomatico. Presente anche il patriarca ortodosso Daniel.
Nel suo discorso, Papa Francesco ha ricordato il viaggio di Giovanni Paolo II venti anni fa e ha evidenziato che sono passati trenta anni da quando il Paese si "liberò da un regime che opprimeva la libertà civile e religiosa". Le cose sono molto cambiate ed il Paese si è inserito "nel più ampio scenario internazionale" tant'è che il Pontefice sottolinea come la Romania per la prima volta dalla sua entrata nell'Ue "presieda in questo semestre il Consiglio Europeo". Papa Bergoglio ha anche sottolineato, però, che molti cittadini rumeni sono stati costretti ad emigrare alla ricerca di un futuro migliore e che con il loro "patrimonio di valori e il loro lavoro arricchiscono i Paesi in cui sono emigrati".
Nel pomeriggio, il Papa ha incontrato il patriarca Daniel a cui ha chiesto di "camminare insieme nella carità, con la forza della memoria" delle proprie radici. E' seguita la preghiera del Padre Nostro nella Cattedrale ortodossa, in latino da parte di Papa Francesco e in romeno da parte del patriarca Daniel. Trasferitosi poi alla Cattedrale cattolica di san Giuseppe, il Pontefice, alla presenza di 1200 persone, ha celebrato la messa nella Festa della Visitazione della Beata Vergine Maria. All'esterno della Cattedrale presenti oltre 25 mila persone.
Papa Francesco si è poi recato alla Nunziatura Apostolica dove, prima di cena, c'è stato l'incontro in forma privata i membri della Compagnia di Gesù. Nella Cattedrale cattolica di San Giuseppe si venerano alcune reliquie di San Giovanni Paolo II e del Beato Vladimir Ghika, sacerdote e martire.
Domani Francesco volerà in Transilvania, al Santuario Mariano di Sumuleu-Ciuc, visiterà la Cattedrale di Santa Maria Regina a Iasi, dove incontrerà anche i giovani e le famiglie.