POLITICA
In giornata il voto finale sul provvedimento
Decreto fiscale, il governo incassa la fiducia alla Camera
Tra i provvedimenti la "rottamazione delle cartelle esattoriali" nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2017. Il decreto ha avuto 310 voti favorevoli e 228 contrari

Il governo incassa la fiducia sul decreto fiscale con 310 voti favorevoli, 228 contrari e 4 astenuti. La seduta proseguirà nel pomeriggio con l'esame degli ordini del giorno e con il voto finale sul provvedimento che si terrà già oggi senza la pausa di 24 ore, grazie ad una deroga concordata dai capigruppo.
Tra le misure varate per pacificare le relazioni fisco-contribuenti figurano la disciplina della definizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione (la cosiddetta 'rottamazione delle cartelle esattoriali'), nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2017 e l'annullamento automatico dei debiti tributari fino a mille euro risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010.
Quanto alle irregolarità fiscali formali commesse fino al 24 ottobre 2018 possono, in particolare, essere regolarizzate mediante la loro rimozione e il versamento di una somma pari a 200 euro per ciascun periodo d'imposta.
Abuso di voti di fiducia? Bonafede: no, scelte dettate dai tempi
"Sul dl fiscale ci sono dei tempi contingentati dalle necessità della conversione. Per quanto riguarda la legge anticorruzione, la fiducia è l'istituto con cui un governo dà importanza a un provvedimento, stabilendo che quel provvedimento è fondamentale per l'azione del governo e deve essere approvato perché il governo continui nella sua azione. Per noi, come tutti sapete, questo provvedimento è fondamentale, e quindi ritengo giusto che il governo, come è nel suo diritto fare, ponga la fiducia". Lo ha dichiarato, al termine del voto di fiducia sul ddl anticorruzione al Senato, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. E a chi gli ricorda le critiche nei confronti dei passati governi per il ricorso alla fiducia, Bonafede replica: "Le critiche sono sull'abuso del ricorso alla fiducia, qui non c'è abuso".
Tra le misure varate per pacificare le relazioni fisco-contribuenti figurano la disciplina della definizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione (la cosiddetta 'rottamazione delle cartelle esattoriali'), nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2017 e l'annullamento automatico dei debiti tributari fino a mille euro risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010.
Quanto alle irregolarità fiscali formali commesse fino al 24 ottobre 2018 possono, in particolare, essere regolarizzate mediante la loro rimozione e il versamento di una somma pari a 200 euro per ciascun periodo d'imposta.
Abuso di voti di fiducia? Bonafede: no, scelte dettate dai tempi
"Sul dl fiscale ci sono dei tempi contingentati dalle necessità della conversione. Per quanto riguarda la legge anticorruzione, la fiducia è l'istituto con cui un governo dà importanza a un provvedimento, stabilendo che quel provvedimento è fondamentale per l'azione del governo e deve essere approvato perché il governo continui nella sua azione. Per noi, come tutti sapete, questo provvedimento è fondamentale, e quindi ritengo giusto che il governo, come è nel suo diritto fare, ponga la fiducia". Lo ha dichiarato, al termine del voto di fiducia sul ddl anticorruzione al Senato, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. E a chi gli ricorda le critiche nei confronti dei passati governi per il ricorso alla fiducia, Bonafede replica: "Le critiche sono sull'abuso del ricorso alla fiducia, qui non c'è abuso".