EUROPA
Caso Bygmalion
Francia, Sarkozy condannato a un anno di carcere per finanziamento elettorale illecito
L'ex presidente francese ha negato con forza ogni accusa. Potrà ricorrere contro il verdetto

L'ex presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, è stato condannato a un anno di carcere senza condizionale per il finanziamento illecito della sua campagna elettorale del 2012, nel cosiddetto caso delle false fatture "Bygmalion".
Caroline Viguier, la presidente del tribunale, ha definito i fatti addebitati "di una gravità senza precedenti", sottolineando che Sarkozy, insieme ad altri dei 13 imputati, ha "proseguito l'organizzazione di comizi, consentito nuove prestazioni, disposto spese e volontariamente omesso, in qualità di candidato, di esercitare un controllo sulle uscite". Sarkozy non era presente in aula alla lettura del verdetto.
Secondo l'accusa spese almeno il doppio della somma massima legale di 22,5 milioni di euro per la campagna del 2012 in cui se la vide con il socialista François Hollande. Per i giudici "sapeva" che era in gioco il limite legale e "volontariamente" non controllò le spese aggiuntive. L'ex presidente della Repubblica francese, che ha negato ogni accusa, ha fatto sapere che ricorrerà in appello così come anche l'allora vicedirettore della campagna presidenziale, Jérôme Lavrilleux, condannato a tre anni di carcere.
A marzo Sarkozy è diventato il primo ex presidente francese (2007-2012) a essere condannato alla reclusione - a tre anni di carcere di cui uno senza condizionale - per corruzione e traffico d'influenza, nel caso delle "intercettazioni" e ha presentato appello contro quella sentenza.
Caroline Viguier, la presidente del tribunale, ha definito i fatti addebitati "di una gravità senza precedenti", sottolineando che Sarkozy, insieme ad altri dei 13 imputati, ha "proseguito l'organizzazione di comizi, consentito nuove prestazioni, disposto spese e volontariamente omesso, in qualità di candidato, di esercitare un controllo sulle uscite". Sarkozy non era presente in aula alla lettura del verdetto.
Secondo l'accusa spese almeno il doppio della somma massima legale di 22,5 milioni di euro per la campagna del 2012 in cui se la vide con il socialista François Hollande. Per i giudici "sapeva" che era in gioco il limite legale e "volontariamente" non controllò le spese aggiuntive. L'ex presidente della Repubblica francese, che ha negato ogni accusa, ha fatto sapere che ricorrerà in appello così come anche l'allora vicedirettore della campagna presidenziale, Jérôme Lavrilleux, condannato a tre anni di carcere.
A marzo Sarkozy è diventato il primo ex presidente francese (2007-2012) a essere condannato alla reclusione - a tre anni di carcere di cui uno senza condizionale - per corruzione e traffico d'influenza, nel caso delle "intercettazioni" e ha presentato appello contro quella sentenza.