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MONDO

Rive gauche

Una tassa sul piacere?

In Francia, mercoledì, il voto in Parlamento sulla legge sulla prostituzione. L'articolo più discusso prevede una multa salatissima per coloro che “comprano atti sessuali”

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di Antonio Di BellaParigi
Uno spettro si aggira sull'Europa: una multa di 1500 euro per il cliente di una prostituta. E' l'articolo piu' controverso del disegno di legge con il quale il governo francese vuole sradicare la prostituzione. Il disegno e' molto articolato: prevede aiuti economici e permessi di soggiorno per le donne (in gran parte clandestine illegali) che accettino di lasciare il marciapiede e affrontino un programma di reinserimento sociale, ma la multa al cliente (1500 euro la prima volta, 3000 la seconda) è l'articolo piu' discusso.
"Assurdo criminalizzare un rapporto fra due adulti consenzienti" ha attaccato il cantante Antoine trascinando con se' nella protesta attori e star da Charles Aznavour a Catherine Deneuve. Non solo. La rivista Causeur ha pubblicato una petizione contraria alla legge firmata da 343 intellettuali dal titolo "Ne touche pas a ma pute" (giu' le mai dalla mia puttana) che fa il verso a "Ne touche pas a mon pote" (giu' le mani dal mio amico) slogan delle storiche marce antirazziste degli anni 80. E i 343 firmatari si sono definiti ironicamente i 343 salauds (mascalzoni) facendo riferimento alle 343 "sgualdrine" che negli anni 70, Simone De Beauvoire in testa, rivelarono di aver compiuto un aborto per sollecitare (con successo) l'approvazione di una legge per l'interruzione di gravidanza. I promotori della legge, illustrata all'assemblea nazionale dalla portavoce del governo in persona Najat Vallaud Belkacem, puntano sulla difesa dei diritti delle donne. I contrari combattono l'invadenza dello stato nella sfera privata, denunciando quella che definiscono una vera e propria "Tassa sul piacere".