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MONDO

Il nunzio apostolico: non abbandonerò il Paese

Siria, missile colpisce nunziatura apostolica a Damasco

Il presunto attacco nel giorno dei colloqui a Ginevra sulla conferenza di pace dedicata al Paese arabo. Nessun ferito, solo danni materiali

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di Soalrino AlessandraDamasco (Medio Oriente)
Un missile, intorno alle 6 e 30 di stamattina, ha colpito la sede della Nunziatura apostolica vaticana a Damasco, nel quartiere centrale di Malki. Il primo a rivelarlo Monsignor Giorgio, il consigliere del nunzio apostolico Mario Zenari: "abbiamo sentito un boato assordante, poi l'impatto. Fortissimo". 

"Stiamo tutti bene'', ha spiegato una religiosa che si trovava nella Nunziatura al momento dell'attacco, escludendo che ci siano feriti. ''Il razzo è caduto sulla veranda provocando solo danni materiali''.

''Rappresentiamo il Papa in Siria e non lasceremo il Paese'', ha dichiarato il nunzio apostolico Zenari. Il nunzio 'ringrazia' che l'attacco si sia verificato proprio a quell'ora, ''perché se fosse accaduto solo due ore piu' tardi, quando arrivano gli impiegati o gli addetti alle pulizie, si sarebbero potuti avere dei feriti". Lo stesso nunzio avrebbe potuto essere colpito perchè, spiega, ''alle 7 sono solito pregare sul davanzale della mia camera, che si trova proprio due metri e mezzo sotto l'ala colpita dal razzo''.

"Se dovessero continuare attacchi come quello di oggi, al massimo ci sposteremo in un altro quartiere''. La zona dove si trova la nunziatura è ''una zona sensibile'', dove ''da marzo sono caduti tra gli 8 e i 10 razzi vicino alla nunziatura, a una distanza di 150-200 metri''. 

Il presunto attacco è avvenuto nel giorno fissato per i colloqui, a Ginevra, sulla situazione siriana. Un incontro tra rappresentanti di alto livello di Russia, Stati Uniti e Nazioni Unite, che discuteranno le prospettive per organizzare la conferenza internazionale di pace dedicata alla Siria. Il governo siriano, tramite il ministro dell'Informazione di Damasco, Omran al-Zohbi, ha fatto sapere che non intende partecipare alla conferenza di pace Ginevra 2, prevista il 23 novembre, se l'obiettivo è costringere il presidente Bashar al-Assad a cedere il potere. 

Intanto l'Onu lancia l'allarme profughi: sarebbero saliti a 10 milioni, contro i 6,8 di giugno.