ITALIA
Il Rapporto di 'Avviso pubblico'
Nel 2019 sono stati 559 gli atti intimidatori contro amministratori locali
Coinvolti 336 comuni in tutta Italia. Un dato così alto non era stato mai registrato

Aggressioni fisiche, auto bruciate. Sono solo alcuni casi dei 559 atti intimidatori avvenuti nel 2019 nei confronti degli amministratori locali. Uno ogni 15 ore: 83 le province coinvolte e 336 i Comuni colpiti, dato più alto mai registrato. È quanto emerge dal rapporto 'Amministratori sotto tiro ' realizzato da Avviso pubblico, che sottolinea come, per la seconda volta, siano stati censiti atti intimidatori in tutte le regioni italiane.
I casi maggiori
Tra le regioni più colpite, la Campania con 92 casi, mentre con 46 episodi, la Lombardia è la prima tra le regioni le regioni del nord.
Chi è sotto tiro
Un sindaco, di un Comune superiore ai 20mila abitanti di un territorio a tradizionale presenza mafiosa, che viene aggredito fisicamente o gli viene bruciata l'auto parcheggiata sotto casa: questo l'identikit dell'amministratore sotto tiro.
Numeri e percentuali
Il 61% del totale dei casi (342) si è registrato al Sud, il resto (217) al Centro-Nord, dove si riscontra un aumento del 5,5% rispetto al 2018. Aumentati i casi complessivi al Nord da
102 a 147, mentre si registra un calo al Centro. 70 i casi.
La Ministra Lamorgese
Gli atti intimidatori contro gli amministratori locali "costituiscono una tematica attuale di estrema delicatezza, specie in questa fase del emergenza Covid. Il fenomeno è in crescita e richiede attenzione perchè i sindaci e gli amministratori rappresentano il punto di riferimento immediato per le comunità provate dagli effetti della pandemia".Lo ha detto la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese,intervenendo alla presentazione del rapporto 'Amministratori sotto tiro' realizzato da Avviso pubblico. "L'intimidazione contro un sindaco - ha sottolineato- non solo è un'offesa alla comunità, ma è una lesione dei valori alla base del vivere civile, del principio democratico". La ministra ha quindi invitato gli amministratori "a denunciare gli episodi per erodere la cosiddetta 'cifra oscura': noi dobbiamo conoscere per poter intervenire".
Il Viminale
L'Osservatorio sul tema del Viminale indica 654 episodi avvenuti nel 2019 (+11% rispetto al 2018), di cui "ben 347 di origine ignota". Lo Stato, ha concluso la ministra, "deve essere vicino agli amministratori locali minacciati e deve dimostrarlo con maggiore concretezza".
I casi maggiori
Tra le regioni più colpite, la Campania con 92 casi, mentre con 46 episodi, la Lombardia è la prima tra le regioni le regioni del nord.
Chi è sotto tiro
Un sindaco, di un Comune superiore ai 20mila abitanti di un territorio a tradizionale presenza mafiosa, che viene aggredito fisicamente o gli viene bruciata l'auto parcheggiata sotto casa: questo l'identikit dell'amministratore sotto tiro.
Numeri e percentuali
Il 61% del totale dei casi (342) si è registrato al Sud, il resto (217) al Centro-Nord, dove si riscontra un aumento del 5,5% rispetto al 2018. Aumentati i casi complessivi al Nord da
102 a 147, mentre si registra un calo al Centro. 70 i casi.
La Ministra Lamorgese
Gli atti intimidatori contro gli amministratori locali "costituiscono una tematica attuale di estrema delicatezza, specie in questa fase del emergenza Covid. Il fenomeno è in crescita e richiede attenzione perchè i sindaci e gli amministratori rappresentano il punto di riferimento immediato per le comunità provate dagli effetti della pandemia".Lo ha detto la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese,intervenendo alla presentazione del rapporto 'Amministratori sotto tiro' realizzato da Avviso pubblico. "L'intimidazione contro un sindaco - ha sottolineato- non solo è un'offesa alla comunità, ma è una lesione dei valori alla base del vivere civile, del principio democratico". La ministra ha quindi invitato gli amministratori "a denunciare gli episodi per erodere la cosiddetta 'cifra oscura': noi dobbiamo conoscere per poter intervenire".
Il Viminale
L'Osservatorio sul tema del Viminale indica 654 episodi avvenuti nel 2019 (+11% rispetto al 2018), di cui "ben 347 di origine ignota". Lo Stato, ha concluso la ministra, "deve essere vicino agli amministratori locali minacciati e deve dimostrarlo con maggiore concretezza".