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SALUTE

Malattie infettive: in vacanza col nemico

Sono molte le malattie che possiamo contrarre in vacanza, da quelle gastrointestinali a quelle della pelle, fino a malattie gravi come la malaria o l'Hiv. Ecco a cosa fare attenzione. Ne abbiamo parlato col Prof. Gianni Rossolini, Ordinario di Microbiologia e Microbiologia Clinica, Università di Firenze e Università di Siena e Direttore Microbiologia e Virologia, Azienda Ospedaliera-Universitaria Careggi, Firenze

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Firenze
Professore quali sono le infezioni che più frequentemente ci portiamo a casa dopo una vacanza, e quali i posti più a rischio?
Malaria e infezioni intestinali di varia natura, ad esempio diarrea del viaggiatore, dissenteria bacillare, amebiasi, colera. Più raramente anche altre infezioni come la dengue, febbre gialla, febbre tifoide, meningite meningococcica e infezioni a trasmissione sessuale. Tipicamente i posti più a rischio sono i paesi tropicali e sub-tropicali con limitate risorse economiche, dove le condizioni igieniche sono carenti e queste infezioni sono endemiche.

Contro la malaria è possibile una profilassi, e alcune vaccinazioni sono consigliate o obbligatorie prima di recarsi in certi paesi. Quali?
Contro la malaria è possibile una profilassi che si basa sull’assunzione di farmaci antimalarici e sulla adozione di norme comportamentali che mirano a ridurre il rischio di puntura da parte degli insetti vettori. I farmaci per la profilassi antimalarica (e le modalità di assunzione) possono essere diversi a seconda delle zone visitate e devono essere indicati dal proprio medico curante o da uno specialista. Le norme comportamentali prevedono l’uso di repellenti cutanei ed ambientali, di zanzariere e di indumenti adatti.

Per alcune infezioni esiste la possibilità -come per febbre tifoide, meningite meningococcica- o l’obbligo, come per la febbre gialla, di vaccinarsi quando ci si reca in aree endemiche.  

A quali sintomi dobbiamo stare attenti, se ci sentiamo male tornati da una vacanza?
Febbre e/o diarrea sono le manifestazioni più comuni, ma l’importante è di informare il medico che siamo di ritorno da una vacanza e di riportare eventuali comportamenti a rischio che possono aver favorito l’infezione. 

Le infezioni più diffuse nel viaggiatore sono soprattutto gastrointestinali, la "maledizione di Montezuma": cosa dovremmo evitare di mangiare, quando siamo all'estero? E possiamo fidarci dei grandi alberghi o dei ristoranti di lusso, anche se in Paesi ad alto rischio?
Evitare di mangiare cibi crudi o poco cotti come insalate, frutti di mare, crudo di pesce, carni poco cotte, frutta non lavata e sbucciata e di bere acqua del rubinetto e bevande non confezionate. Ricordarsi di evitare anche il ghiaccio nelle bibite, perché generalmente viene preparato con l’acqua del rubinetto. Nei grandi alberghi e nei ristoranti di lusso il rischio è minore, ma è sembre bene non abbassare troppo la guardia.  

Quali farmaci è opportuno mettere in valigia?
Gli antimalarici da usare per la profilassi, se questa deve essere fatta. Per altri eventuali farmaci farsi consigliare dal proprio medico curante.

Molto diffuse sono le malattie della pelle, per funghi ed altri microrganismi da noi sconosciuti. Come pure la puntura di alcuni insetti può creare parecchi problemi: quali repellenti usare e come dovremmo vestirci, in zone tropicali?
I normali repellenti per gli insetti vanno bene, basta che siano applicati su tutte le aree esposte e con regolarità. L’applicazione del repellente deve essere ripetuta più frequentemente in caso di sudorazione profusa. Da preferire gli abiti di colore chiaro, che coprano la maggior parte del corpo. In alcuni casi può essere utile applicare il repellente sull’indumento: sui calzini se non si è applicato direttamente il repellente sulla cute della caviglia. 

Anche l'Aids è una infezione spesso legata ai viaggi, soprattutto quelli di piacere: in alcune zone del sudest asiatico il problema è enorme. A parte l'aspetto morale e penale, per chi commetta reati a sfondo sessuale che sono punibili anche al ritorno in patria, quali precauzioni occorre prendere se all'estero capita "l'avventura"?
L’uso del profilattico sempre, ma la precauzione più sicura resta quella di evitare l’avventura o di viverla solo in forma platonica.