MONDO
L'allarme sul virus che uccide
Ebola, un caso a Bruxelles. Obama e Hollande: "Fare di più e in fretta"
Il paziente con i sintomi del virus si trovava in Guinea a inizio ottobre. L'uomo è stato isolato: nelle prossime 48 ore si saprà se ha contratto il virus. Intanto a Madrid e Dallas test a tappeto. Nuovo alert su contagio anche per via sessuale

Primo caso sospetto "probabile" di Ebola a Bruxelles. Lo comunica il ministero della salute belga, confermando che nel pomeriggio è stato ricoverato all'ospedale Saint Pierre, specializzato in malattie tropicali, un paziente che a inizio mese si trovava in Guinea e che ora ha i sintomi del virus. L'uomo è stato isolato in una camera speciale a pressione negativa. Sono ora in corso le analisi e si saprà nelle prossime 48 ore se il paziente ha realmente contratto Ebola o meno.
Obama e Hollande: "Fare di più e in fretta"
Telefonata tra Barack Obama e Francois Hollande per fare il punto sull'emergenza Ebola. "I due leader sono d'accordo sul fatto che bisogna fare di più e più velocemente", informa la Casa Bianca. Il presidente americano e quello francese hanno quindi sottolineato come "tutti i Paesi devono fare la loro parte per fermare il contagio". Il presidente Usa ha anche sentito il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon.
L'allerta in Europa. Falsi allarmi in Italia
Il mondo intanto si interroga su come fermare l'epidemia di Ebola che in Africa non accenna a rallentare. In Spagna restano gravi le condizioni della infermiera ricoverata a Madrid. Primo caso sospetto anche a Bruxelles. Il virus costringe anche l'Europa a misure sempre più restrittive e quasi non si contano più i falsi allarmi: a Roma sono scattate le procedure di emergenza per un cittadino africano epilettico che si è sentito male all'ufficio immigrazioni, e per un altro caso a Milano di un ghanese che durante un processo si è sentito male e ha iniziato a sputare sangue facendo scattare il ricovero all'ospedale Sacco dove poi è stato escluso il contagio.
Controlli a tappeto negli Usa
Dopo la scoperta di una infermiera contagiata per avere assistito il paziente zero, negli Usa sono scattati controlli a tappeto che hanno portato all'individuazione di un'altra persona che avrebbe potuto essere stata infettata.
Il focolaio madre in Sierra Leone
Ma è il 'focolaio madre' a fare paura: in Sierra Leone sta registrando un'accelerazione, con un totale di 2.950 casi all'8 ottobre e "centinaia di nuove infezioni a settimana", avverte l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), rendendo noto che il Comitato di emergenza del Paese ha emanato delle 'Raccomandazioni per la protezione delle famiglie'. I casi stanno aumentando ed i centri per il trattamento di Ebola, afferma l'Oms, non riescono a soddisfare la domanda per i ricoveri.
Nuovo 'alert' su contagio anche per via sessuale
Preoccupano anche i nuovi alert che fanno luce sulla forza del virus capace di contagiare non solo prima dei sintomi ma anche dopo la guarigione per via sessuale. Il virus Ebola è infatti "vitale è stato isolato nello sperma umano fino a 7 settimane dopo la guarigione". Serbatoi di virus Ebola, si legge nel report, "sono stati individuati nel latte materno e sperma dopo la scomparsa del virus dal sangue".
Obama e Hollande: "Fare di più e in fretta"
Telefonata tra Barack Obama e Francois Hollande per fare il punto sull'emergenza Ebola. "I due leader sono d'accordo sul fatto che bisogna fare di più e più velocemente", informa la Casa Bianca. Il presidente americano e quello francese hanno quindi sottolineato come "tutti i Paesi devono fare la loro parte per fermare il contagio". Il presidente Usa ha anche sentito il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon.
L'allerta in Europa. Falsi allarmi in Italia
Il mondo intanto si interroga su come fermare l'epidemia di Ebola che in Africa non accenna a rallentare. In Spagna restano gravi le condizioni della infermiera ricoverata a Madrid. Primo caso sospetto anche a Bruxelles. Il virus costringe anche l'Europa a misure sempre più restrittive e quasi non si contano più i falsi allarmi: a Roma sono scattate le procedure di emergenza per un cittadino africano epilettico che si è sentito male all'ufficio immigrazioni, e per un altro caso a Milano di un ghanese che durante un processo si è sentito male e ha iniziato a sputare sangue facendo scattare il ricovero all'ospedale Sacco dove poi è stato escluso il contagio.
Controlli a tappeto negli Usa
Dopo la scoperta di una infermiera contagiata per avere assistito il paziente zero, negli Usa sono scattati controlli a tappeto che hanno portato all'individuazione di un'altra persona che avrebbe potuto essere stata infettata.
Il focolaio madre in Sierra Leone
Ma è il 'focolaio madre' a fare paura: in Sierra Leone sta registrando un'accelerazione, con un totale di 2.950 casi all'8 ottobre e "centinaia di nuove infezioni a settimana", avverte l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), rendendo noto che il Comitato di emergenza del Paese ha emanato delle 'Raccomandazioni per la protezione delle famiglie'. I casi stanno aumentando ed i centri per il trattamento di Ebola, afferma l'Oms, non riescono a soddisfare la domanda per i ricoveri.
Nuovo 'alert' su contagio anche per via sessuale
Preoccupano anche i nuovi alert che fanno luce sulla forza del virus capace di contagiare non solo prima dei sintomi ma anche dopo la guarigione per via sessuale. Il virus Ebola è infatti "vitale è stato isolato nello sperma umano fino a 7 settimane dopo la guarigione". Serbatoi di virus Ebola, si legge nel report, "sono stati individuati nel latte materno e sperma dopo la scomparsa del virus dal sangue".