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MONDO

La protesta

Hong Kong, dopo gli scontri i manifestanti rioccupano una delle strade sgomberate dalla polizia

Ieri gli agenti hanno attaccato i presidi dei manifestanti pro-democrazia dando il via a violenti scontri, i più gravi dall'inizio delle proteste. Oltre 40 le persone arrestate. Successivamente i dimostranti hanno "rioccupato" una strada molto vicina agli uffici governativi

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Hong Kong (Ansa)
Hong Kong
Centinaia di giovani hanno rioccupato una delle strade sgombrate ieri dalla polizia, che ha attaccato i presidi dei manifestanti pro-democrazia dando il via a violenti scontri, i più gravi dall'inizio delle proteste, tre settimane fa. Uno dei giovani ha dichiarato ai media locali che la "rioccupazione" della strada, molto vicina all'ingresso degli uffici governativi,  è "una piccola vittoria" dopo la drammatica giornata di ieri.

Polizia rimuove agenti dopo video denucia
Ad accrescere la tensione, un video che mostra alcuni agenti picchiare un manifestante ammanettato, in atti di violenza che sarebbero avvenuti dopo che gli scontri erano terminati. Dopo la diffusione delle immagini, la Polizia di Hong Kong ha "rimosso" gli agenti coinvolti anche se non è chiaro quanti siano. Sull'episodio verrà avviata un'indagine, ha fatto sapere il Segretario di Hong Kong per la Sicurezza, Lai Tung-kwok.

Manifestanti ancora in strada 
Intanto, testimoni sul posto affermano che circa mille persone si trovano ad Admirality sull'isola di Hong Kong, il concentramento principale dei manifestanti. Poche decine rimangono negli altri due, quelli di Causeway Bay e quello di Mongkok sulla penisola di Kowloon, dove permangono ancora delle barricate che si ritiene verranno demolite oggi dalla polizia.
 
Gli scontri di ieri: 45 arresti

Sono 45 le persone arrestate durante gli scontri di ieri. Centinaia di agenti hanno usato gas lacrimogeni e manganelli per allontanare i manifestanti dalle barricate e distruggerle.

I blitz
I primi blitz per rimuovere le barricate sono scattati all'alba, gli ultimi a tarda notte. I poliziotti armati di seghe elettriche hanno spezzato i blocchi di cemento che i manifestanti avevano usato per rafforzare le barricate e hanno rimosso la maggior parte di quelle erette nei giorni scorsi nelle aree in cui si trovano gli uffici del governo. Durante la giornata, gli attivisti hanno quindi deciso di occupare un tunnel che taglia in due la città. Nonostante i gas lacrimogeni i manifestanti hanno resistito, costringendo i poliziotti a ritirarsi ed hanno chiuso il tunnel al traffico con cancelli e barricate. "Abbiamo deciso di occupare questa strada come rappresaglia al governo, che rifiuta di parlare con noi", ha detto uno dei giovani della protesta, Jeff Wong, aggiungendo che "l'occupazione continuerà finché non otterremo un vero dialogo". Poi, in tarda notte, l'ultimo blitz, per buttare giù le barricate rimaste ancora in piedi vicino alla sede del governo.

La protesta
Dal 28 settembre migliaia di cittadini dell'ex-colonia britannica hanno occupato alcune delle principali strade per chiedere che venga instaurato un sistema politico "realmente" democratico.