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SPETTACOLO

Nomination

Oscar 2016. Poche donne e nessun afroamericano, è polemica

Sessismo e razzismo 'vecchia' storia hollywoodiana

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Annunciate le nomination agli Oscar e già infuriano le polemiche sulle scelte dell'Academy, che ancora una volta avrebbe discriminato gli attori afroamericani e le donne.

Tra i venti nominati nelle categorie riservate agli attori infatti non è presente nemmeno un afroamericano, nonostante in odore di nomination ci fossero sia Will Smith per The Concussion e Idris Elba, per son of Beasts of no nation. Anche per Straigh out of Compton, il film 'più nero' della stagione, l'unica nomination è andata alla sceneggiatura, scritta da Jonathan Herman e Andrea Berloff, entrambi caucasici.

Polemiche anche per l'assenza di almeno una donna nella categoria riservata ai migliori registi. Su ventitre produttori nominati, per gli otto film che concorrono all'Oscar per il migliore, sette le donne presenti, mentre per quanto riguarda le sceneggiature, originali e non, su diciassette nominati, quattro sono donne e nessuno fa parte di una minoranza etnica.

Per ovviare a queste polemiche, il presidente, afroamericano, dell'Academy ha annunciato un piano quinquennale per spingere gli studios a considerare maggiormente le varie minoranze.

Da quando esistono gli Oscar, ottantotto anni, quattro volte il premio di migliore attore è andato a un afroamericano: Sidney Poitier, Morgan Freeman, Denzel Washington e Forest Whitaker. Uno solo invece è andato a una donna, Halle Berry. Quattro vittorie afroamericane anche per gli attori non protagonisti, con Louis Gosset, Denzel Washington, Cuba Gooding Jr, e Morgan Freeman. Molto più numerose le vittorie ''di colore'' per le attrici non protagoniste, ben sei, rispettivamente a Hattie McDaniel, Whoopi Goldberg, Jennifer Hudson, Mo'Nique, Octavia Spencer e Lupita Nyong'o, molte delle quali arrivate nell'ultimo decennio. Mai nessun regista di colore, invece, ha vinto l'Oscar.

Una questione, quella del sessismo e razzismo a Hollywood che va avanti dal 1956 quando Variety sottolineò il problema, per poi riproporlo negli anni successivi, fino allo scorso. Nella storia non sono certo mancati i vincitori afroamericani, ma la tendenza sembra essere tornata a privilegiare attori e registi caucasici, maschi. Solo il dodici per cento dei film prodotti quest'anno è stato diretto da una donna e ancora meno da registi di colore.

Passi avanti ne sono stati fatti, ma altri ancora sono necessari, e per quanto il cinema sia in prevalenza ancora un affare tra uomini bianchi la televisione, sempre più reattiva del cinema, ha già cambiato marcia come dimostrano i successi di Viola Davis, prima attrice afroamericana a vincere come protagonista di una serie drammatica e quelli di serie black come Orange is the new black e Empire e Scandal.