Coronavirus
I numeri al 27 aprile
Coronavirus, Borrelli: scende ancora il numero dei positivi in Italia
La conferenza stampa del capo della Protezione civile Angelo Borrelli: più dimessi dall'ospedale con sintomi lievi, meno ricoverati in terapia intensiva. Brusaferro (Iss): siamo ancora in fase epidemica

Scendono sotto le duemila unità, a quota 1.739, i nuovi contagi (-655 rispetto a ieri a quota 199.414), il dato più basso dal 10 marzo, mentre si registrano 333 decessi, in aumento di 73 unità (26.977 il totale).
Lo ha detto il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, nella conferenza stampa odierna sottolineando che diminuiscono gli attualmente contagiati (-290 a quota 105.813), frutto anche di 1.019 dimissioni dagli ospedali con sintomi lievi (20.353 gli attuali ricoverati) e 117 dalle terapie intensive (-87 a quota 2.267) con un totale di 66.624 pazienti guariti (1.696 più di ieri).
La conferenza stampa di Angelo Borrelli:
Donazioni: 141 milioni
Ammontano ad oltre 141 milioni di euro le donazioni degli italiani al Dipartimento della Protezione civile per fronteggiare l'emergenza coronavirus in Italia. Il dato è stato fornito dal capo Dipartimento, Angelo Borrelli, il quale ha anche detto che si tratta di "una cifra importante e ringrazio gli italiani per loro generosità". Borrelli ha anche detto che della somma finora raccolta, oltre la metà - per l'esattezza 79 milioni 579mila 372 euro - è stata impiegata per l'acquisto di DPI e di ventilatori per la respirazione assistita.
Fondo famiglie sanitari morti
Ammonta a 5 milioni 221mila euro la somma di donazioni al fondo di solidarietà attivato dal Dipartimento della Protezione civile per le famiglie degli operatori sanitari deceduti n servizio durante questa fase dell'emergenza coronavirus. Lo ha detto il capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, nel punto stampa del pomeriggio.
Verbali al momento opportuno
I verbali del Comitato tecnico-scientifico che sta cooperando con il governo e con il Dipartimento della Protezione civile nell'affrontare l'emergenza coronavirus sono al momento secretati ma saranno resi noti al momento opportuno, "quando le ragioni di opportunità lo renderanno possibile", ha detto il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, nel briefing con la stampa. Il lavoro del comitato è stato un lavoro importante e portato all'attenzione del presidente del Consiglio. Quanto alla composizione dello stesso Cts, ovvero la non presenza o una ridottissima presenza di figure femminile, è una composizione in base alla carica ricoperta in ambito specifico da chi ne fa parte, quindi nessuna esclusione a priori delle figure femminili.
Brusaferro: ancora in fase epidemica
"Continua il calo di R0" in Italia ma i dati ci dicono anche "che comunque c'è circolazione del virus nel nostro territorio". Questi numeri indicano "un successo delle misure adottate", ma "man mano che avvieremo nei prossimi giorni caute aperture, dovremo monitorizzare attentamente" i dati, "fra cui quelli dei ricoveri nelle terapie intensive". Lo ha evidenziato il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, in conferenza alla Protezione Civile. Questo per poter intervenire in "funzione dell'evoluzione dell'epidemia". "Oggi siamo ancora in fase epidemica, anche se per fortuna con numeri molto ridotti", ha aggiunto Brusaferro.
Mascherine, falsa sicurezza
"Le mascherine si dividono in due categorie: chirurgiche, raccomandate per uso sanitario, poi quelle di tipo 1, raccomandate per la popolazione, per chi è contagiato, per chi è malato", ha detto il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro, nel corso della conferenza stampa della Protezione Civile.
"Poi ci sono le mascherine non mediche, che hanno la funzione di limitare la diffusione di goccioline per chi le porta, sono delle barriere - ha aggiunto Brusaferro -. Proteggono gli altri, consigliate nei luoghi chiusi dove è difficile mantenere il distanziamento sociale. La mascherina non deve dare false sicurezze, è un elemento aggiuntivo, ma le misure più importanti sono il distanziamento e il lavaggio delle mani".
Graduale ritorno alla normalità
"Misure differenziate fra Nord e Sud? Abbiamo evidenze che le misure prese a livello nazionale ci hanno consentito di ottenere i risultati che abbiamo ottenuto. La prospettiva in cui ci muoviamo è quella di dare misure generalizzate con monitoraggio locale per interventi specifici, come le zone rosse perché individuare i focolai locali diventa decisivo". Così il presidente dell'Istituto superiore di sanità. "Il passaggio successivo sarà quelli di modulare in base al monitoraggio locale per misure più appropriate nel contesto".
Agire secondo il principio del try and learn "dobbiamo assumere una prospettiva di graduale ripristino di una dimensione di normalità, sapendo che l'andamento dei contagi è diverso nelle varie zone del paese. La logica è: 'proviamo delle misure, vediamo gli effetti che ottengono e se abbiamo dei risultati procediamo con ulteriori misure. L'obbiettivo è arrivare in tempi ragionevoli a recuperare tutti i grandi di libertà che riusciamo", dice ancora il professor Silvio Brusaferro.
E sulla scuola: "La scuola per vari motivi può diventare luogo di diffusione dell'infezione. La prospettiva per il prossimo anno scolastico è quello di guardare l'andamento dell'epidemia e poi immaginare modelli organizzativi. Bisogna evitare possibilità che possano favorire la ricrescita dell'epidemia".
Lo ha detto il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, nella conferenza stampa odierna sottolineando che diminuiscono gli attualmente contagiati (-290 a quota 105.813), frutto anche di 1.019 dimissioni dagli ospedali con sintomi lievi (20.353 gli attuali ricoverati) e 117 dalle terapie intensive (-87 a quota 2.267) con un totale di 66.624 pazienti guariti (1.696 più di ieri).
La conferenza stampa di Angelo Borrelli:
Donazioni: 141 milioni
Ammontano ad oltre 141 milioni di euro le donazioni degli italiani al Dipartimento della Protezione civile per fronteggiare l'emergenza coronavirus in Italia. Il dato è stato fornito dal capo Dipartimento, Angelo Borrelli, il quale ha anche detto che si tratta di "una cifra importante e ringrazio gli italiani per loro generosità". Borrelli ha anche detto che della somma finora raccolta, oltre la metà - per l'esattezza 79 milioni 579mila 372 euro - è stata impiegata per l'acquisto di DPI e di ventilatori per la respirazione assistita.
Fondo famiglie sanitari morti
Ammonta a 5 milioni 221mila euro la somma di donazioni al fondo di solidarietà attivato dal Dipartimento della Protezione civile per le famiglie degli operatori sanitari deceduti n servizio durante questa fase dell'emergenza coronavirus. Lo ha detto il capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, nel punto stampa del pomeriggio.
Verbali al momento opportuno
I verbali del Comitato tecnico-scientifico che sta cooperando con il governo e con il Dipartimento della Protezione civile nell'affrontare l'emergenza coronavirus sono al momento secretati ma saranno resi noti al momento opportuno, "quando le ragioni di opportunità lo renderanno possibile", ha detto il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, nel briefing con la stampa. Il lavoro del comitato è stato un lavoro importante e portato all'attenzione del presidente del Consiglio. Quanto alla composizione dello stesso Cts, ovvero la non presenza o una ridottissima presenza di figure femminile, è una composizione in base alla carica ricoperta in ambito specifico da chi ne fa parte, quindi nessuna esclusione a priori delle figure femminili.
Brusaferro: ancora in fase epidemica
"Continua il calo di R0" in Italia ma i dati ci dicono anche "che comunque c'è circolazione del virus nel nostro territorio". Questi numeri indicano "un successo delle misure adottate", ma "man mano che avvieremo nei prossimi giorni caute aperture, dovremo monitorizzare attentamente" i dati, "fra cui quelli dei ricoveri nelle terapie intensive". Lo ha evidenziato il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, in conferenza alla Protezione Civile. Questo per poter intervenire in "funzione dell'evoluzione dell'epidemia". "Oggi siamo ancora in fase epidemica, anche se per fortuna con numeri molto ridotti", ha aggiunto Brusaferro.
Mascherine, falsa sicurezza
"Le mascherine si dividono in due categorie: chirurgiche, raccomandate per uso sanitario, poi quelle di tipo 1, raccomandate per la popolazione, per chi è contagiato, per chi è malato", ha detto il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro, nel corso della conferenza stampa della Protezione Civile.
"Poi ci sono le mascherine non mediche, che hanno la funzione di limitare la diffusione di goccioline per chi le porta, sono delle barriere - ha aggiunto Brusaferro -. Proteggono gli altri, consigliate nei luoghi chiusi dove è difficile mantenere il distanziamento sociale. La mascherina non deve dare false sicurezze, è un elemento aggiuntivo, ma le misure più importanti sono il distanziamento e il lavaggio delle mani".
Graduale ritorno alla normalità
"Misure differenziate fra Nord e Sud? Abbiamo evidenze che le misure prese a livello nazionale ci hanno consentito di ottenere i risultati che abbiamo ottenuto. La prospettiva in cui ci muoviamo è quella di dare misure generalizzate con monitoraggio locale per interventi specifici, come le zone rosse perché individuare i focolai locali diventa decisivo". Così il presidente dell'Istituto superiore di sanità. "Il passaggio successivo sarà quelli di modulare in base al monitoraggio locale per misure più appropriate nel contesto".
Agire secondo il principio del try and learn "dobbiamo assumere una prospettiva di graduale ripristino di una dimensione di normalità, sapendo che l'andamento dei contagi è diverso nelle varie zone del paese. La logica è: 'proviamo delle misure, vediamo gli effetti che ottengono e se abbiamo dei risultati procediamo con ulteriori misure. L'obbiettivo è arrivare in tempi ragionevoli a recuperare tutti i grandi di libertà che riusciamo", dice ancora il professor Silvio Brusaferro.
E sulla scuola: "La scuola per vari motivi può diventare luogo di diffusione dell'infezione. La prospettiva per il prossimo anno scolastico è quello di guardare l'andamento dell'epidemia e poi immaginare modelli organizzativi. Bisogna evitare possibilità che possano favorire la ricrescita dell'epidemia".