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ITALIA

Valsamoggia

Omicidio Chiara, gip conferma premeditazione e fermo. Legali: "Disumana ferocia"

Secondo i legali della famiglia di Chiara non c'è follia e la "perizia psichiatrica potrebbe fugare ogni dubbio" 

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L'abitazione della famiglia di Chiara
di Antonella Alba
Oggi l'udienza di convalida del fermo per l'adolescente che ha confessato il delitto di Chiara Gualzetti la 16enne trovata morta vicino a un bosco a Monteveglio lunedì scorso. Il gip del tribunale dei minorenni di Bologna ha confermato il carcere e anche l'aggravante della premeditazione per il coetaneo 16enne.

Il suo legale ha detto che il giovane "ha risposto" alle domande, e per lui - secondo il gip - si era paventato "il pericolo di fuga". Durante l''udienza il sedicenne ha ribadito le dichiarazioni fatte nell'interrogatorio davanti agli inquirenti, nelle quali aveva confessato il delitto dicendo di avere obbedito a un demone dentro di lui.

Ma secondo i legali della famiglia della vittima picchiata e accoltellata, dopo essersi allontanata di casa domenica scorsa, "non c'è follia. Dalla ricostruzione degli eventi una persona che ha la lucidità di cancellare le chat, di tornare a casa e di rispondere al cellulare come se nulla fosse accaduto è poco compatibile con la follia". Queste le parole di Giovanni Annunziata.

Parlando con i cronisti fuori dal Tribunale dei minori di Bologna, il legale di Chiara fa comunque sapere che non intende opporsi alla richiesta di perizia psichiatrica per il ragazzo.

Questo, spiega, perché "non ritengo che sia superflua, e se può essere un'alternativa difensiva è meglio affrontare subito il tema e sbrogliare il campo da dubbi". Anzi, aggiunge, "può darsi che con una perizia psichiatrica si evitino vie di fuga difensive che possono spostare l'asse dell'attenzione investigativa su aspetti che ritengo siano assolutamente irrilevanti. La rilevanza di questa vicenda - conclude - è legata alla ferocia e all'efferatezza". 

Secondo il legale quanto accaduto "è un atto che non può essere assolutamente commentato, se non con il capo di imputazione, che ripercorre in modo preciso la condotta dell'indagato, con delle aggravanti rassicuranti per le persone danneggiate, in questo caso i genitori. C'è la premeditazione che è un elemento da non sottovalutare, è una condotta che definire disumana è poco, è un atto di ferocia pianificato e concepito prima, studiato e sviluppato in tutte le sue dinamiche". 

Quando i carabinieri lo hanno rintracciato nella sua abitazione lunedì aveva con sé il coltello da cucina usato per colpire a morte l'amica, i suoi vestiti erano macchiati di sangue e nascondeva il cellulare della vittima in attesa forse di sbarazzarsene come ha fatto con i messaggi nella chat tra lui e lei, apparentemente così amici.

"Sicuramente Chiara si fidava di lui, è praticamente un amico di famiglia. Un ragazzo che ha fissato un appuntamento, come mi raccontava il padre ieri sera, ed è andato a prenderla a casa. Quale migliore condizione di serenità per un genitore sapere che la figlia va a fare un giro accompagnata da un amico?". 

"Se questa è la premessa nessun genitore potrebbe mai immaginare un epilogo di questo tipo. È disumano immaginare una cosa del genere", conclude, sottolineando che "non si tratta di un colpo di pistola, ma di un'azione che ha una durata diversa da un atto singolo, e la cosa più significativa è anche la condotta successiva, aver cancellato i messaggi, aver cercato di normalizzare una vicenda che va qualificata come un atto di disumana ferocia".

Ora, afferma Annunziata, "la cosa necessaria è fare giustizia rispetto ad una bambina di 15 anni (doveva farne 16 a breve) che per ragioni incomprensibili non ha avuto il diritto di vivere". In quest'ottica potrebbe aiutare a fare chiarezza l'autopsia, che, spiega il legale, "dovrebbe essere fatta venerdì e per la quale ho nominato due miei consulenti, un medico legale e un anatomopatologo".

La fiaccolata
Stasera la fiaccolata a Monteveglio, con la partecipazione di oltre mille persone, alcune delle quali hanno aiutato nelle ricerche, fino a lunedì mattina quando è stato ritrovato il corpo di Chiara nascosto nella sterpaglia non lontano da casa.

"Io mi affido alla giustizia, io ho fede nella giustizia, io voglio giustizia per mia figlia". Parole di Giusi, la madre di Chiara Gualzetti, alle persone commosse che hanno partecipato alla fiaccolata a Monteveglio in ricordo della figlia uccisa. "Io e mio marito vi ringraziamo tutti per questo abbraccio che ci avete dato, per la forza che ci date. Io non ho mai parlato con nessuno perché se ne avessi parlato la scomparsa di Chiara diventava vera. Preferivo arrabbiarmi con tutti. E invece dobbiamo accettarlo. Voi ci state dando la forza per farlo. Vi ringrazio tutti quanti", ha aggiunto.