Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/ContentItem-6bdc34d9-06d0-41be-9f39-171a477a246c.html | rainews/live/ | true
MONDO

La tragedia dell'airbus della 'Germanwings' schiantatosi in Francia

Airbus caduto, la Procura: "Il copilota voleva distruggere l'aereo"

"Al momento nulla ci dice che si tratti di terrorismo", ha precisato il procuratore francese Brice Robin. Per la Lufthansa, Andreas Lubitz, copilota dell'Airbus A320, aveva "superato tutti i test medici, ma anche tutti i test psicologici, era atto al volo, al cento per cento". 

Condividi
Nella foto il co-pilota Andreas Lubitz

Il copilota è rimasto da solo in cabina e ha azionato "volontariamente" la discesa dell'aereo. Questa la ricostruzione del procuratore di Marsiglia Brice Robin, che si occupa dello schianto aereo dell'Airbus A320 della Germanwings, caduto martedì sulle Alpi francesi.  "Al momento nulla ci dice che si tratti di terrorismo", ha precisato il procuratore. La ricostruzione è stata fatta sulla base dei dati ricavati della scatola nera dell'aereo precipitato. Robin inoltre ha rivelato l'identità dell'uomo ai comandi dell'Airbus negli ultimi istanti di volo: si chiamava Andreas Lubitz, aveva 28 anni ed era di nazionalità tedesca. Andreas Lubitz aveva "superato tutti i test medici, ma anche tutti i test psicologici, era atto al volo, al cento per cento", ha detto Carsten Spohr, amministratore delegato di Deutsche Lufthansa, nel corso di una conferenza stampa a Colonia.



Si è rifiutato di aprire la porta
L'aereo era azionato con il comando automatico. Il comandante avrebbe detto al copilota: " 'Ti lascio il comando' ed è andato in bagno". Secondo quanto ricavato dalle registrazioni "si sentono più appelli del comandante per poter rientrare in cabina", spiega Robin ma non è mai arrivata una "risposta da parte del copilota". Il procuratore francese svela anche un altro particolare fondamentale: dopo essersi rifiutato di aprire la porta della cabina, il co-pilota dell'A320 avrebbe azionato il bottone che comanda la perdita di quota. Nella registrazione, ha spiegato, "si sentono colpi violenti" per forzare la porta, "che però è blindata".

Nessun malore
Nella registrazione della scatola nera inoltre, si ascolta il respiro del co-pilota fino al momento dell'impatto ed era "normale" (GUARDA), il che significa che l'uomo non è stato colto da malore e che si è deliberatamente rifiutato di aprire al comandante rimasto fuori. Infine, spiega Robin, "Per noi inquirenti, l'interpretazione più plausibile è che il copilota si sia rifiutato di aprire la porta della cabina al comandante e abbia azionato il bottone per comandare la perdita di altitudine" ha concluso il procuratore di Marsiglia: "C'era la volontà di distruggere l'aereo". 

Nessun segnale di mayday
Dall'aereo "non è stato inviato nessun segnale di mayday, allerta o urgenza" (GUARDA), così come "non è stata ricevuta alcuna risposta all'insieme dei numerosi appelli dei controllori aerei". "A oggi - ha affermato il pm - l'interpretazione, per noi inquirenti, è che il copilota attraverso un'azione volontaria abbia rifiutato di aprire la porta della cabina al comandante e abbia azionato il bottone che comanda la perdita di quota". Sul motivo, però, al momento è buio completo. "Ignoriamo totalmente la ragione (del gesto) se non come la volontà di distruggere questa aereo", ha specificato il pm, riferendo che sono state chieste "le origini personali, familiari e professionali del copilota di nazionalità tedesca". 

I passeggeri urlavano nei momenti finali
A bordo dell'Airbus A320 della Germanwings "i passeggeri urlavano" ha rivelato il procuratore di Marsiglia Brice Robin che si occupa delle indagini sullo schianto dell'aereo sulle Alpi Francesi. Dunque i 150 passeggeri a bordo si sarebbero accorti di quello che stava accadendo solo negli ultimi istanti prima dell'impatto con la montagna dove l'aereo si è disintegrato: "Le grida si sentono solo poco prima" ha aggiunto infatti Robin.