Il raid Usa
L'Isis conferma la morte di Al Baghdadi e del suo portavoce
Annuncio audio del nuovo portavoce dello Stato Islamico. Minacce agli Usa, accuse a Trump e appello a vendicare la morte del califfo. Il pentagono diffonde i primi video dell'operazione che ha portato alla sua uccisione: mostrano le forze Usa avvicinarsi al compound dove Al Baghdadi si nascondeva

L'Isis conferma la morte di Abu Bakral-Baghdadi e del portavoce dello Stato islamico Abu al-Hassanal-Muhajir. L'annuncio audio, pubblicato sui siti del network jihadista, è del nuovo portavoce del gruppo, Abu Hamzaal-Quraishi.
Nell'audio- della durata di 7 minuti circa e diffuso da 'Furqan', un organo di propaganda del gruppo jihadista- il portavoce invita alla vendetta "contro infedeli e apostati" per la morte di al-Baghdadi e spiega che il suo successore, Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurashi, è stato nominato dal Consiglio della Shura dell'Isis. Nelle prima parte dell'audio, conferma la morte di al-Baghdadi e dell'ex portavoce al-Muhajir, e rivolge un appello a "tutti i mujahedin" a giurare fedeltà al nuovo califfo. A proposito di al-Qurashi, il portavoce lascia intendere che sia un veterano del jihad, che abbia combattuto contro "la protettrice della croce", ovvero l'America, e che sia un "conoscitore delle sue guerre e consapevole della sua astuzia".
Durante il messaggio audio arrivano poi le minacce dirette agli Stati Uniti. "Non rallegratevi" perché il nuovo califfo vi farà soffrire più del precedessore e quello che "vi è stato inflitto da al-Baghdadi, in confronto aveva un sapore dolce". Quindi, le accuse a Trump: "Il destino degli Stati Uniti è in mano a un vecchio goffo, che la sera ha un'opinione e il mattino ne ha un'altra", prosegue il portavoce che, rivolgendosi sempre agli Usa, evidenzia come lo Stato islamico sia "alle porte dell'Europa e nel cuore dell'Africa".
Il Pentagono diffonde video del raid
Nelle scorse ore, il Pentagono ha reso pubbliche le prime immagini del raid che ha portato alla morte di Al Baghdadi, detto anche 'il califfo nero', nel Nord della Siria. Il video condiviso su Twitter dall'Us Central Command mostra le forze americane avvicinarsi al compound dove il leader dell'autoproclamato "Stato islamico" si nascondeva, nella provincia di Idlib.
Il generale Frank McKenzie, capo del Comando Centrale degli Stati Uniti, ha pubblicato alcune delle immagini, declassificate, e video del raid. Tra i video pubblicati quello che mostrano combattenti che "da due postazioni vicine al compound aprono il fuoco contro uno degli aerei Usa che partecipavano al raid", ha detto il generale commentando le immagini.
Tra le foto anche quelle che mostrano "il prima" ed "il dopo" il raid Usa del compound dove si nascondeva il leader jihadista. "Quando la cattura da parte delle forze Usa era vicina, Al Baghdadi ha fatto esplodere una bomba uccidendo se stesso e due figli", ha detto ancora McKenzie ribadendo la dinamica che era già stata illustrata dal presidente Trump nella dichiarazione di domenica scorsa.
Il generale ha detto anche che quattro uomini e due donne sono stati uccisi e che i due bambini morti insieme ad Al Baghdadi erano probabilmente "sotto i 12 anni". Inoltre ha suggerito che il leader dello Stato Islamico forse ha sparato dal tunnel dove si era rifugiato prima di farsi esplodere. Il generale ha detto però di non poter confermare quanto detto da Trump, cioè che il capo dell'Isis stava "piangendo ed implorando" nei suoi ultimi minuti di vita.
McKenzie ha ribadito che le analisi del Dna hanno confermato "al di là di ogni dubbio" che l'uomo morto nel weekend sia Al Baghdadi. Ha parlato di "una corrispondenza diretta" che "ha prodotto un livello" altissimo "di certezza che i resti fossero di Al Baghadi". Per quanto riguarda la sepoltura, il generale ha confermato che "è stato sepolto a mare in accordo con la legge dei conflitti armati entro le 24 ore dalla sua morte".