ITALIA
Il piano del governo
Scuola, rivoluzione in arrivo subito assunti 100mila professori
Venerdì 29 agosto il Consiglio dei Ministri varerà la riforma del ministro Giannini. Nuove assunzioni per sostituire gli insegnanti che andranno in pensione tra il 2017 e il 2020

Gli annunci del ministro Giannini dal meeting di Rimini hanno aperto la strada. Ora gli occhi sono tutti puntati a venerdì 29 agosto quando il Consiglio dei Ministri darà il via libera alla riforma sulla scuola targata Renzi. Una "rivoluzione", secondo il progetto del ministero, che si farà con 1 miliardo e mezzo di euro grazie a cui verranno assunti, da subito, 100mila precari presi dalle Graduatorie a esaurimento (che contano 155mila aspiranti insegnanti) e dai vincitori dell'ultimo Concorsone rimasti ancora senza cattedra. Renzi vorrebbe andare anche oltre e raggiungere quota 120mila assunti così da cominciare a prosciugare il bacino di precarietà che da anni aflfigge il sistema scuola: 622mila neolaureati abilitati dalle Siss e dai Tfa. E e a due giorni dal Consiglio dei Ministri di venerdì twitta:
Andare oltre la didattica
Il Dipartimento per l'istruzione e l'ufficio del gabinetto del Miur lavorerebbero al piano scuola già da inizio marzo. Il 40 per cento dei docenti oggi in ruolo andranno in pensione tra il 2017 e il 2022: secondo le previsioni del governo le nuove immissioni torneranno ad essere di 40-50 mila l'anno mentre gli insegnanti di sostengo saliranno da 67mila a 90mila per gestire le supplenze. La professione docente comprende l'insegnamento ma va anche oltre la didattica, occupandosi di compiti connessi all'aggiornamento dei docenti, alla formazione sulle Clil (insegnamento di una materia in lingua straniera), alla progettazione didattica per migliorare l'offerta formativa, all'utilizzo e funzionamento delle nuove tecnologie ecc... "Chi fa di più prende più soldi" è l'idea di fondo dell'Esecutivo. Resta da vedere come il principio sarà tradotto in pratica.
Il rinnovo del contratto e il merito
C'è infatti la questione del rinnovo contrattuale che dovrebbe arrivare sul tavolo del governo già da novembre prossimo. Lì verranno sciolte dal ministro le ipotesi su dove trovare le risorse necessarie con cui coprire i premi ai docenti che acetteranno un percorso di carriera basato sul principio del "merito". Ma i sindacati hanno già messo le mani avanti. "Se rispondono a verità le indiscrezioni di un intervento sugli scatti e di un tentativo di introdurre elementi di meritocrazia al di fuori di un sistema contrattuale - ha anticipato il leader della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo - per noi è inaccettabile". "Quando si punta sul lavoro e sulla professionalità bisogna pensare che lo strumento per valorizzare l'impegno è il contratto di lavoro, bisogna quindi puntare al rinnovo del contratto, bloccato da 8 anni" ha aggiunto il leader della Cisl scuola, Francesco Scrima.
Non male questo fine settimana: giustizia, sblocca Italia, nomine europee, poi scuola e #millegiorni #italiariparte #ciaovacanze
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 27 Agosto 2014
Andare oltre la didattica
Il Dipartimento per l'istruzione e l'ufficio del gabinetto del Miur lavorerebbero al piano scuola già da inizio marzo. Il 40 per cento dei docenti oggi in ruolo andranno in pensione tra il 2017 e il 2022: secondo le previsioni del governo le nuove immissioni torneranno ad essere di 40-50 mila l'anno mentre gli insegnanti di sostengo saliranno da 67mila a 90mila per gestire le supplenze. La professione docente comprende l'insegnamento ma va anche oltre la didattica, occupandosi di compiti connessi all'aggiornamento dei docenti, alla formazione sulle Clil (insegnamento di una materia in lingua straniera), alla progettazione didattica per migliorare l'offerta formativa, all'utilizzo e funzionamento delle nuove tecnologie ecc... "Chi fa di più prende più soldi" è l'idea di fondo dell'Esecutivo. Resta da vedere come il principio sarà tradotto in pratica.
Il rinnovo del contratto e il merito
C'è infatti la questione del rinnovo contrattuale che dovrebbe arrivare sul tavolo del governo già da novembre prossimo. Lì verranno sciolte dal ministro le ipotesi su dove trovare le risorse necessarie con cui coprire i premi ai docenti che acetteranno un percorso di carriera basato sul principio del "merito". Ma i sindacati hanno già messo le mani avanti. "Se rispondono a verità le indiscrezioni di un intervento sugli scatti e di un tentativo di introdurre elementi di meritocrazia al di fuori di un sistema contrattuale - ha anticipato il leader della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo - per noi è inaccettabile". "Quando si punta sul lavoro e sulla professionalità bisogna pensare che lo strumento per valorizzare l'impegno è il contratto di lavoro, bisogna quindi puntare al rinnovo del contratto, bloccato da 8 anni" ha aggiunto il leader della Cisl scuola, Francesco Scrima.