Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/ContentItem-6d16d958-4cfd-470f-a34c-afe0c4d65748.html | rainews/live/ | true
POLITICA

Processo d'appello a Milano

Maroni, accusa chiede 2 anni e 6 mesi per presunte pressioni per favorire due collaboratrici

Condividi
Due anni e sei mesi di carcere: è la richiesta di condanna formulata dal pg Vincenzo Calia nei confronti dell'ex Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nel processo d'appello in corso a Milano. Maroni è accusato di 'turbata libertà del contraente' e 'induzione indebita' in relazione a un incarico e a un viaggio a Tokyo spesato da Expo a beneficio di due sue ex collaboratrici.

In primo grado, il 18 giugno scorso, Maroni, oggi presente in aula, era stato condannato a un anno di carcere e 450 euro di multa solo per il reato di 'turbata libertà del contraente' per l'affidamento di un incarico nell'ente di ricerca regionale Eupolis della sua ex collaboratrice Mara Carluccio. Era  invece stato assolto 'perché il fatto non sussiste' dall'accusa di 'induzione indebita' per avere esercitato pressioni sulla società Expo per far partecipare a una missione a Tokyo Maria Grazia Paturzo a cui sarebbe stato legata da una "relazione affettiva". Secondo il pg Calia, Maroni e l'ex dg di Eupolis, Alberto Brugnoli, che ha patteggiato 8 mesi per questa vicenda, "hanno dato avvio consapevolmente a un'attività di turbativa" e "tutti nell'entourage" dell'ex Presidente  "erano consapevoli di dover trovare un posto" all'ex collaboratrice. "Inverosimile", invece, che "tutti gli imputati fossero inconsapevoli dello scopo ultimo per il quale agivano".