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MONDO

Tutte le rotte a rischio

Ogni giorno aerei carichi di passeggeri sorvolano Paesi in guerra

La mappa delle rotte aeree in Europa: il vuoto sui cieli dell'Ucraina dopo il disastro. Ma dalla Corea del Nord al Medioriente sono sempre più nuemrose le aree di conflitto nel mondo dove gli aerei non dovrebbero passare

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Mappa delle rotte aeree: il vuoto sui cieli dell'Ucraina dopo il disastro
di Roberta RizzoRoma
Una rotta che quasi tutte le compagnie continuavano a percorrere. Ogni giorno 350 aerei sorvolavano i cieli dell'est dell'Ucraina, alcuni proprio nel punto dove l'MH17 è stato colpito dal missile. "Facevamo quella rotta come molti altri" ha detto il portavoce di una nota compagnia aerea in conferenza stampa all'aeroporto di Schipol ammettendo che quello che è successo al Boeing della Malaysia Airlines "poteva accadere a chiunque". 

Sull'Ucraina dell'est nessun divieto di sorvolo
Secondo quanto spiegato dai vertici di Eurocontrol (organismo di cui l'Ucraina fa parte con altri 38 Paesi europei), Kiev aveva imposto restrizioni sull'area fin dal primo di luglio, chiudendo lo spazio al di sotto dei 26mila piedi, in seguito ai combattimenti contro i secessionisti filorussi. Il 14 luglio, e cioè tre giorni prima del disastro del Boeing 777, le autorità ucraine avevano operato un'ulteriore modifica autorizzando il volo solo al di sopra dei 32mila piedi. Ma sull'Ucraina orientale non c'era nessuna "No-fly-zone" da parte di enti di controllo del traffico aereo di Kiev o Mosca. Né tantomeno avvisi di rischio da parte dell'ICAO, l'agenzia Onu che presiede il traffico aereo mondiale. E il 75% delle compagnie aeree ha continuato a volare indisturbato.

Le compagnie corrono ai ripari: le rotte deviate
Subito dopo il disastro che ha provocato la morte di 298 persone, lo spazio aereo nella parte dell'Ucraina orientale è stato completamente chiuso, mentre resta aperto nella parte occidentale. Deviate la maggior parte delle rotte internazionali che passavano sopra i cieli dell'Ucraina: ​si registra un traffico molto intenso in direzione ovest, leggero verso est e quasi nullo sopra l'Ucraina, come mostra il sito Flightradar24 (che utilizza i segnali inviati dagli ADS-B montati sugli velivoli). L'Emirate Airlines ha sospeso a tempo indeterminato tutti i voli verso Kiev; le rotte da e per gli Stati Uniti e altre destinazioni europee sono state modificate e non voleranno più sopra la città di Donetsk. La tedesca Lufthansa ha immediatamente reindirizzato tutti i voli per evitare i cieli sopra l'est dell'Ucraina. La statunitense Delta Air Lines ha fatto sapere che bloccherà tutte le rotte sopra l'Ucraina. L'australiana Qantas aveva già fermato i voli su Kiev diversi mesi fa spostando la rotta Londra-Dubai più a sud. La Korean Air Line aveva già modifcato la rotta verso l'Ucraina dall'inizio di marzo. Anche le linee aeree cinesi eviteranno lo spazio aereo dell'Ucraina orientale per i voli diretti in Europa, dopo l'abbattimento del Boeing 777. Nelle scorse ore, anche Alitalia, Lufthansa, Turkish Airlines, Aeroflot e Air France avevano ordinato ai propri piloti di evitare lo spazio aereo dell'est dell'Ucraina.

I conflitti nel mondo e gli aerei carichi di passeggeri che li sorvolano
Ma non è soltanto l'Ucraina a destare preoccupazione. Le zone di guerra capaci di minacciare le aerovie del trasporto civile sono diverse. Si pensi all'area mediorientale: gli scontri e il lancio di missili tra Israele a Gaza non hanno impedito agli passeggeri di raggiungere Tel Aviv seguendo una rotta secondaria. Esistono poi restrizioni sullo spazio aereo di Paesi come Siria e Libia, ma non sono mai state introdotte misure, ad esempio, per l'Iraq. Mosul, la seconda città del Paese, a giugno scorso è stata conquistata dai miliziani dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante ma le compagnie aeree, sia prima che dopo, hanno continuato a sorvolarla. Anche la Crimea, strappata lo scorso marzo al controllo di Kiev e annessa a Mosca, resta battuta dai piloti. Per non parlare della Libia, fino a poco tempo fa teatro di una sanguionosa guerra, sebbene qui i voli siano stati sospesi, lo spazio aereo resta tuttora aperto. Anche il cieli tra Thailandia, Cina, Giappone e penisola coreana, poi, non possono dirsi al sicuro: le continue provocazioni militari della Corea del Nord fanno di Pyongyang un sorvegliato speciale