ITALIA
L'operazione “Davide & Golia”
Torino, Nas smantellano traffico sostanze dopanti. Tre arresti e 12 denunce
Gestivano un traffico di sostanze dopanti e anabolizzanti, dal nord al centro Italia. Un giro da 15.000 euro l’anno incassati dalle tre persone arrestate

Il punto di riferimento dell’organizzazione era nel Pinerolese, in provincia di Torino. Da qui le sostanze dopanti arrivavano in 14 città passando da Reggio Calabria a Verona; da Rimini ad Arezzo; da Roma a Brescia. Un gruppo disarticolato dai Nas e dalla procura di Torino. Tre le persone arrestate, 12 le denunce e 38 le perquisizioni. I reati ipotizzati sono "utilizzo o somministrazione di farmaci o di altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti" ed "esercizio abusivo della professione medica".
Dall'inizio dell'indagine nel 2019 sono 26 gli indagati a vario titolo.
Il punto di partenza delle indagini il sequestro di farmaci anabolizzanti (steroidi a base di oxandrolone, stanozololo emetenolone) a una persona legata al mondo del culturismo. Sostanze che il “culturista”, prendeva per migliorare la prestazione nelle gare. Una macchina che era ben oliata: i farmaci arrivavano illegalmente dall’estero poi in plichi anonimi e intestati a prestanome venivano consegnate da vari corrieri, ignari del traffico, a sportivi e atleti.
Le sostanze venivano assunte per migliorare le prestazioni in gare agonistiche nazionali e internazionali, ma solo dopo aver seguito la preparazione fisica prescritta dai principali indagati, leader dei rispettivi 'team'.
Sequestrate 58 confezioni, 210 fiale, 1722 compresse, 13 blister 51 sostanze per piccole iniezioni. Un commercio che è stato quantificato un ricavo netto di circa 15.000 euro l’anno per ciascuna delle tre persone sottoposte agli arresti domiciliari.
Dall'inizio dell'indagine nel 2019 sono 26 gli indagati a vario titolo.
Il punto di partenza delle indagini il sequestro di farmaci anabolizzanti (steroidi a base di oxandrolone, stanozololo emetenolone) a una persona legata al mondo del culturismo. Sostanze che il “culturista”, prendeva per migliorare la prestazione nelle gare. Una macchina che era ben oliata: i farmaci arrivavano illegalmente dall’estero poi in plichi anonimi e intestati a prestanome venivano consegnate da vari corrieri, ignari del traffico, a sportivi e atleti.
Le sostanze venivano assunte per migliorare le prestazioni in gare agonistiche nazionali e internazionali, ma solo dopo aver seguito la preparazione fisica prescritta dai principali indagati, leader dei rispettivi 'team'.
Sequestrate 58 confezioni, 210 fiale, 1722 compresse, 13 blister 51 sostanze per piccole iniezioni. Un commercio che è stato quantificato un ricavo netto di circa 15.000 euro l’anno per ciascuna delle tre persone sottoposte agli arresti domiciliari.