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ITALIA

Rubato da un albergo di Riccione il violino di Benito Mussolini

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Rubato, da un hotel di Riccione, nel Riminese, un violino appartenuto a Benito Mussolini. E' quanto raccontano i quotidiani locali secondo cui lo strumento  è stato portato via dall'hotel 'Promenade' dove il proprietario - che lo aveva acquistato oltre vent'anni fa dal figlio del Duce, Romano - lo custodiva all'interno di un mobile d'epoca nel suo ufficio. Il valore non  è quantificato con precisione, ma potrebbe sfiorare i 400.000 euro    

Il proprietario del violino, l'albergatore riccionese Gabriele Fabbri, si  accorto del furto luned mattina e ha denunciato il fatto ai Carabinieri, che ora indagano sulla vicenda. Per compiere il loro colpo i ladri sono entrati nell'ufficio di Fabbri da una porta sul retro, dopo averla forzata.  

Collezionista anche di auto d'epoca, Fabbri amava mostrare il violino ad amici e clienti e lo metteva anche a disposizione di un musicista per allietare le serate dei suoi clienti.    

A insospettire l'albergatore - che si  detto certo del valore del violino e della sua autenticità - la testa, priva di corpo, di una statuetta cinese dell'epoca della dinastia Ming, lasciata nella stanza dove si trovava, chiuso nel mobile, il violino poi trafugato.

Il violino di Mussolini è il violino di Vivaldi
La scoperta è di due musicologi italiani molto legati agli studi sul compositore e violinista veneziano: Roberto Allegro, direttore dell'Orchestra da Camera Italiana ''Antonio Vivaldi'', e Vittoria Aicardi, musicologa e direttore artistico della ''Settimana Vivaldiana Nazionale''. I due, dopo una lunga ricerca, sono riusciti a provare, grazie alle cronache dell'epoca, che il violino donato a Benito Mussolini nel mese di novembre del 1930 in realtà fu anche il violino del grande compositore veneto Antonio Vivaldi.        

Durante un capillare lavoro di ricerca sugli ultimi anni di vita del grande compositore veneto e sulla sorte delle sue composizioni manoscritte, letteralmente ''scomparse'' nel 1741 a Venezia e ricomparse nel primo trentennio del secolo scorso, in modo rocambolesco in parte nel Basso Monferrato e in parte a Genova, e attraverso una serie di verifiche e analisi di fonti storiche e giornalistiche dell'epoca, i due sono giunti alla importante conclusione che uno dei violini appartenuti all'allora Capo del Governo, Benito Mussolini, ovvero lo splendido Nicola Amati del 1646, altro non era che il prezioso strumento appartenuto al celeberrimo ''Prete Rosso''.        

Lo strumento donato al Duce dall'industriale tessile torinese Filippo Giordano è poi negli anni passato in diverse mani di collezionisti, secondo i certificati prodotti l'ultima volta che è stato battuto all'asta. Dopo Mussolini è appartenuto al commerciante di violini newyorkese Emil Herrmann nel 1955 e nello stesso anno passato al violinista John Burnett di West Redding (Connecticut); infine al collezionista Thomas M. Roberts di Memphis nel 1979.        

Il ''Violino di Mussolini'' è stato battuto all'asta a Londra il 12 maggio 2014 da Bonhams a Londra (lotto 274) con un valore iniziale 150.000 sterline, circa 180.000 euro, "molto probabilmente - sottolineano i musicologi autori della scoperta - senza un'importante dettaglio storico, ovvero che era lo strumento appartenuto ad Antonio Vivaldi". Durante quell'asta tuttavia il violino di Mussolini purtroppo rimase non aggiudicato. Il violino venne riproposto in una ulteriore asta sempre da Bonhams a Londra il 29 ottobre del 2014 ed essendo rimasto nuovamente invenduto, fu riconsegnato al proprietario.