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ITALIA

La denuncia su la Repubblica

Emergenza 112: "Papà moriva e al telefono solo disco 'attenda'"

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Morire perché i soccorsi tardano ad arrivare e perché se si chiama il 118 bisogna fare il segno della croce e sperare che un operatore risponda il primo possibile. È la dolorosa storia che la giornalista Valentina Ruggiu ha raccontato oggi sul quotidiano 'la Repubblica': suo papà, Giancarlo, cameriere è morto nei giorni scorsi senza poter essere adeguatamente assistito. Prima che qualcuno rispondesse, lei e il fratello, e pure una vicina di casa, avevano fatto più di un tentativo per sollecitare un aiuto contattando il 118 ma dall'altra parte c'era solo un disco "con cordiale voce di donna" che li invitava "a rimanere in attesa".

"Poi all'improvviso mi rispondono - scrive lei sul giornale - e all'operatore dico dove abito, gli spiego di come ho trovato mio padre. Gli dico che è ancora vivo, ma che sta per morire. Serve un'ambulanza urgentemente e lui mi dice 'ok, trasferisco la chiamata alla centralina del 118 più vicina a lei'".

L'ambulanza non arriverà mai. L'uomo viene caricato in auto dai figli, disperati, che lo portano al pronto soccorso di Albano, paese alle porte di Roma dove vive la famiglia, ma ormai è troppo tardi. "Per mio padre - è lo sfogo amaro di Valentina - forse non avrebbero potuto fare nulla, ma una voce umana mi avrebbe almeno aiutata, guidata, supportata. Forse non saprò mai perché ho atteso così tanto una risposta dal centralino unico del 112, perché abbiamo dovuto chiamare in tre, perché mi hano rimesso altri minuti in attesa dopo aver parlato con l'operatore". A valentina resta solo una speranza, che "questo racconto è perché nessun altro padre, marito o figlio, nessun altro amico o cugino, possa morire con una voce che ti dica 'rimanga in attesa'".

Il presidente 118: estate lavoro +40% e sistema sotto organico
Dopo la triste vicenda descritta sul quotidiano Repubblica, parla il presidente eletto della Società Sistema 118, Mario Balzanelli. La stagione estiva comporta un aumento del 40% del lavoro per i 118 che sono oltretutto sempre più sotto organico. Una situazione che può portare a vicende come quella descritta sul giornale. "La legge - spiega Balzanelli, che entrerà in carica a fine settembre - stabilisce quanti devono essere gli operatori in rapporto al bacino di utenza e la governance del sistema, a partire dagli assessorati regionali fino alle aziende sanitarie, deve garantire che siano coperti tutti i posti. Invece c'è una desertificazione progressiva del personale, il 118 si affida sempre più ai volontari, che fanno un lavoro encomiabile, e ci sono sempre meno medici e infermieri. A questo si aggiunge che d'estate il lavoro aumenta del 40%, e se non c'è una pianificazione attenta delle ferie si rischia di trovarsi con un deficit di organico a tutti i livelli, dagli operatori telefonici a quelli sul campo". Oltre ad agire sul personale, sottolinea Balzanelli, sono necessarie iniziative anche dal lato della 'domanda'. "Servirebbero delle campagne per gli utenti - spiega - che spesso chiamano il 118 per situazioni non urgenti".

Emergenza 112: un cammino lungo 26 anni, ecco come funziona
Intanto il 112, numero unico europeo per le emergenze, è diventato operativo da pochi giorni anche in Italia, dopo essere stato varato con la riforma della Pubblica amministrazione e aver ottenuto l'ultimo via libera il 4 agosto scorso. Il modello è quello del 911 americano, un solo numero per ogni tipo di emergenza, non soltanto in Italia, ma in tutta Europa. Il servizio, attivo 24 ore su 24 in tutti i Paesi dell'Unione Europea, è gratuito sia da rete fissa che da mobile. La chiamata può essere fatta anche quando non c'è campo, quando il cellulare è bloccato con il codice Pin o quando non si ha credito telefonico. Il ministero dell'Interno ha messo a punto un elenco con 32 tipologie di intervento, in modo che chi riceve la chiamata, grazie a quel vademecum, possa sapere immediatamente chi attivare. Il Nue (numero unico di emergenza) con il tempo andrà a sostituire completamente tutti gli altri numeri di emergenza: il vecchio 112 per contattare i Carabinieri, il 113 per la Polizia, il 115 per i Vigili del fuoco e il 118 per il soccorso sanitario. Al momento tutti questi numeri convergono già sul nuovo 112, anche se possono ancora essere digitati direttamente. In questo caso la chiamata viene comunque reindirizzata al call center del Nue che raccoglie la segnalazione e la inoltra alla centrale di emergenza.