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MONDO

La conferenza stampa alla Casa Bianca

Obama-Merkel: nuove sanzioni se la Russia interferirà durante le elezioni ucraine

Due i grandi temi al centro del dibattito: le nuove sanzioni, che dovrebbero colpire, "settori industriali chiave" dell'economia russa e gli ostaggi dell'Ocse. Mosca, ha ribadito la Merkel, deve lavorare per facilitare il rilascio

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Roma
 “Grazie, Angela”. La conferenza alla Casa Bianca con la cancelliera Merkel si apre con queste parole di Barack Obama, un ringraziamento a “ad un grande leader dell’Unione Europea nel lavoro per mettere un argine alla crisi in Ucraina”.

Asse Washington-Berlino
E' sempre più solido, l'asse Washington-Berlino: Stati Uniti e Germania, ha detto Obama, “sono uniti contro le azioni illegali della Russia e determinati a coordinare le proprie azioni, comprese le sanzioni contro Mosca”. Gli ucraini, ha aggiunto Angela Merkel, “devono agire secondo il principio di autodeterminazione e riuscire a creare il proprio futuro. Giocheremo un ruolo centrale in questo processo e come membri dell'Osce faremo di tutto per fare i passi giusti per parlare di Ucraina e per trovare soluzioni per stabilizzare l'economia ucraina".

Le nuove sanzioni
Barack Obama è stato chiaro: vuole lasciare aperta la strada diplomatica ma se l’Ucraina continuerà a scendere negli abissi della destabilizzazione arriveranno altre sanzioni, soprattutto se ostacolerà le elezioni previste per il prossimo 25 maggio. Saranno sanzioni “mirate, contro settori specifici dell’economia russa”. Nel rispondere alla domanda di un giornalista, Obama ha parlato di “settori industriali”, senza specificare quali e ha aggiunto che sarebbe “irrealistico” staccare la spina all’export di petrolio e gas.

Gli ostaggi e il blitz di Kiev a Sloviansk
Sia Obama sia la Merkel, durante la conferenza stampa, hanno ribadito il dovere di Mosca di lavorare per il rilascio degli osservatori dell’Ocse, trattenuti dai filorussi da una settimana a Sloviansk, nell’Ucraina orientale. Oggi, dopo il blitz di Kiev nella città, dal’autoproclamato presidente della Repubblica Popolare di Donetsk, Denis Pushilin, è arrivato l’annuncio che l’attacco ritarderà il loro rilascio: “La decisione di liberarli – ha anzi ribadito – non è stata ancora presa”. Sull’intervento di Kiev entrambi i leader hanno espresso il massimo sostegno al governo: “Ha diritto ad applicare legge e ordine sul suo territorio".