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Coronavirus

"Scelte governo massima cautela, curva sotto controllo"

Locatelli: "Vaccino prima a sanitari e poi a over 80. Quanto durerà l'immunità? Ancora da valutare"

Per quel periodo "dovremo avere completato tutto il piano di somministrazione" del vaccino anti-Covid, arrivando quindi a concludere sull'intera  popolazione "quella che a tutti gli effetti può essere definita la più grande campagna di vaccinazione di massa che ha mai avuto corso nel Paese" precisa il Presidente del Consiglio superiore di sanità

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"Credo che le scelte del Governo siano evidentemente ispirate al principio della massima cautela, per evitare di vanificare tutto quanto è stato raggiunto in queste settimane". Così  Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e membro del Comitato tecnico scientifico per l'emergenza coronavirus, ha commentato ad 'Agorà' su Rai3 il decreto legge sul Natale approvato nella notte dal Consiglio dei ministri.
 
"Attraverso la differenziazione del profilo di rischio" nelle diverse regioni d'Italia, e con "l'implementazione di tutta una serie di misure - ha sottolineato - si è riusciti a riportare  decisamente più sotto controllo numeri che mostravano una crescita assai importante" dell'epidemia di Covid-19. "Anche i dati di ieri - ha evidenziato Locatelli - indicano come  ormai la percentuale di tamponi positivi rispetto a quelli effettuati sia in continuo calo, e fortunatamente" negli ospedali "si riduce anche il carico in termini di occupazione sia dei posti letto di area medica sia dei posti nelle terapie intensive".

"I primi ad essere vaccinati, operatori sanitari e over 80"
"I primi ad essere vaccinati saranno gli operatori sanitari, per proteggere sia loro sia le persone che sono loro affidate. Poi  a seguire verranno coloro che hanno un'età superiore a 80 anni. Il principio è dare priorità rispetto al profilo di rischio" spiega Locatelli. E aggiunge: "Di fatto credo che, entro  la fine dell'estate o i primi mesi dell'autunno" 2021, "dovremo avere completato tutto il piano di somministrazione" del vaccino anti-Covid, arrivando quindi a concludere sull'intera  popolazione "quella che a tutti gli effetti può essere definita la più grande campagna di vaccinazione di massa che ha mai avuto corso nel Paese". 

"Vaccinazione di massa entro fine estate o i primi mesi dell'autunno"
I numeri certi oggi - ha ricordato - sono che, se non ci saranno dilazioni, il 29 dicembre e il 12 gennaio l'Agenzia europea del farmaco" Ema "si pronuncerà rispetto alla  documentazione fornita dalle prime due aziende", Pfizer/Biontech e Moderna, "sui vaccini a Rna. Il tutto dovrebbe consentire di avere di fatto nel Paese più o meno 3,4 milioni di  dosi vaccinali, che consentiranno di vaccinare 1,7 mln di persone" perché ciascuna riceverà due dosi. "Il percorso per attuare questo piano vaccinale prevede nella seconda metà  di gennaio l'inizio delle vaccinazioni. Via via si andrà quindi a incrementare sempre di più il numero di dosi disponibili", fino a raggiungere l'intera popolazione "entro la fine  dell'estate o i primi mesi dell'autunno".

"Noi siamo felicemente e compiutamente parte dell'Unione europea, quindi i tempi di valutazione" dei vaccini anti-Covid "da parte dell'Agenzia europea del farmaco Ema  consentiranno di iniziare i percorsi vaccinali più o meno simultaneamente in tutti i Paesi europei", mentre "di fatto i numeri di dosi di vaccino che saranno disponibili nel Regno  Unito saranno assai limitati"  spiega Locatelli commentando il via libera annunciato ieri in Gb per il vaccino Pfizer/Biontech. Un passo avanti che dunque non comporterà  sostanziali vantaggi.

"Va sottolineato - ha aggiunto - che il percorso di valutazione di tutte le informazioni disponibili nei dossier sottoposti all'Ema sarà un processo straordinariamente rigoroso, e  questo deve essere evidenziato perché è la migliore garanzia rispetto ai profili di sicurezza" del vaccino. "Fare in fretta - ha ribadito Locatelli - non vuol dire saltare step importanti,  non vuol dire eludere nessun passaggio relativo al profilo di sicurezza".

"Durata protezione vaccino ancora da valutare"
"Quanto durerà l'immunità" contro Covid-19 fornita dal vaccino anti Sars-CoV-2, "è di fatto una domanda scientifica che troverà risposta nel corso del tempo. Ovviamente ci  si augura che duri il più a lungo possibile, ma solamente tempi di osservazione prolungati ci daranno una risposta solida, compiuta e definitiva" ha spiegato il Presidente del  Consiglio superiore di sanità (Css).

E se una persona non dovesse risponde alla vaccinazione? In questo caso "si può pensare di considerare quella che possiamo definire una strategia integrata", ha risposto il  medico. "Cioè - ha precisato - se uno non ha risposto a una determinata piattaforma vaccinale, si può procedere a una nuova vaccinazione con una differente piattaforma.  Ne sono state sviluppate 4", che contrastano l'infezione da nuovo coronavirus attraverso meccanismi differenti: "I primi due vaccini" che arriveranno "si basano sulla metodologia  dell'Rna virale - ha ricordato Locatelli - poi ci sono i vaccini con vettore adenovirale, quelli che prevedono l'impiego della proteina che determina il legame del virus al recettore  sulla superficie delle cellule" bersaglio, "e infine i classici vaccini basati su virus attenuati".

"Consistente riduzione dei decessi dai prossimi 10 giorni"
I numeri dei decessi" per Covid-19, che ancora restano alti nonostante il miglioramento degli altri dati sull'andamento dell'epidemia, "sono drammatici" e sono quelli "che più  feriscono, che artigliano le nostre coscienze e le nostre sensibilità. Il parametro del numero dei decessi è l'ultimo a flettere", ma "credo che potremo vedere una consistente  riduzione direi a partire dai prossimi 10 giorni" dice Locatelli.