ITALIA
Estradizione
Dell'Utri nel carcere di Parma
L'ex senatore era arrivato questa mattina a Roma con un volo da Beirut, dopo essere stato estradato dalle autorità del Libano. Dell'Utri deve scontare una condanna a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Sul volo che lo ha riportato in Italia ha detto: "Non sto bene"

Marcello Dell'Utri sconterà nel carcere di Parma la condanna a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. L'ex senatore del Pdl, a bordo di un'ambulanza, ha lasciato l'aeroporto di Fiumicino dov'è giunto stamattina da Beirut, per essere accompagnato nell'istituto di pena emiliano, dove è arrivato nel pomeriggio. Il carcere di Parma è stato scelto perché dispone di un centro clinico dove Dell'Utri potrà ricevere l'assistenza eventualmente necessaria per i postumi dell'intervento di chirurgia cardiovascolare a cui si era sottoposto un paio di mesi fa.
Durante le perquisizioni effettuate subito dopo l'atterraggio a Fiumicino, la Dia ha sequestrato all'ex senatore una "consistente" somma di denaro, oltre a telefonini cellulari e agende. Si tratta di materiale "relativo al reato" per il quale Dell'Utri è stato condannato.
L'arrivo a Roma
Dell'Utri è arrivato questa mattina a Roma poco prima delle 7 con un volo da Beirut dopo essere stato estradato dalle autorità del Libano. L'ex senatore del Pdl è stato sbarcato in una zona riservata dell'aeroporto di Fiumicino. Era latitante da aprile, quando la Corte di appello di Palermo aveva emesso nei suoi confronti un provvedimento di carcerazione dopo che la Cassazione aveva confermato la condanna. Dell'Utri aveva subito fatto sapere di essere in Libano per curarsi dopo un intervento al cuore e di non volersi sottrarre alla giustizia.
"Non sto bene"
“Non sto bene”. Queste le parole pronunciate da Marcello Dell’Utri sul volo Alitalia che lo ha riportato a Roma da Beirut. Lo ha raccontato l’inviata di Rainews24, Daiana Paoli, che si trovava sullo stesso aereo. “Quando ha detto 'non sto bene' – ha aggiunto la giornalista - credo che si riferisse ad altro", non allo stato di salute.
Il viaggio di rientro in Italia
Dell'Utri ha viaggiato sotto scorta della polizia libanese e dell'Interpol. Sul volo che lo ha riportato in Italia, anche la figlia Chiara. Appena giunto a Fiumicino, è stato preso in consegna dalla polizia con una procedura che si è svolta in un'area riservata dell'aeroporto. A Fiumicino, ufficiali e funzionari della Dia, giunti da Palermo, hanno notificato a Marcello Dell'Utri l'ordinanza di esecuzione della pena. Una somma di oltre 25mila euro in contanti, carte di credito, più di un cellulare, una rubrica telefonica, agende e una pennetta usb. Questo il materiale sequestrato dai funzionari della Dia di Palermo a Marcello Dell'Utri dopo aver proceduto alla perquisizione del suo bagaglio personale al suo arrivo a Fiumicino.
L'arresto a Beirut
L'ex senatore del Pdl era stato arrestato esattamente due mesi fa, il 12 aprile, all'hotel Phoenicia di Beirut, dove soggiornava con il suo vero nome. Era stato rintracciato grazie al segnale del suo telefono cellulare. Dopo quattro giorni di detenzione in una caserma della polizia, il 16 aprile era stato trasferito su richiesta del suo legale libanese nell'ospedale Al Hayat ed era rimasto ricoverato in stato di arrestato. Il presidente libanese Michel Suleiman ha concesso l'estradizione in Italia il 23 maggio scorso.
Durante le perquisizioni effettuate subito dopo l'atterraggio a Fiumicino, la Dia ha sequestrato all'ex senatore una "consistente" somma di denaro, oltre a telefonini cellulari e agende. Si tratta di materiale "relativo al reato" per il quale Dell'Utri è stato condannato.
L'arrivo a Roma
Dell'Utri è arrivato questa mattina a Roma poco prima delle 7 con un volo da Beirut dopo essere stato estradato dalle autorità del Libano. L'ex senatore del Pdl è stato sbarcato in una zona riservata dell'aeroporto di Fiumicino. Era latitante da aprile, quando la Corte di appello di Palermo aveva emesso nei suoi confronti un provvedimento di carcerazione dopo che la Cassazione aveva confermato la condanna. Dell'Utri aveva subito fatto sapere di essere in Libano per curarsi dopo un intervento al cuore e di non volersi sottrarre alla giustizia.
"Non sto bene"
“Non sto bene”. Queste le parole pronunciate da Marcello Dell’Utri sul volo Alitalia che lo ha riportato a Roma da Beirut. Lo ha raccontato l’inviata di Rainews24, Daiana Paoli, che si trovava sullo stesso aereo. “Quando ha detto 'non sto bene' – ha aggiunto la giornalista - credo che si riferisse ad altro", non allo stato di salute.
Il viaggio di rientro in Italia
Dell'Utri ha viaggiato sotto scorta della polizia libanese e dell'Interpol. Sul volo che lo ha riportato in Italia, anche la figlia Chiara. Appena giunto a Fiumicino, è stato preso in consegna dalla polizia con una procedura che si è svolta in un'area riservata dell'aeroporto. A Fiumicino, ufficiali e funzionari della Dia, giunti da Palermo, hanno notificato a Marcello Dell'Utri l'ordinanza di esecuzione della pena. Una somma di oltre 25mila euro in contanti, carte di credito, più di un cellulare, una rubrica telefonica, agende e una pennetta usb. Questo il materiale sequestrato dai funzionari della Dia di Palermo a Marcello Dell'Utri dopo aver proceduto alla perquisizione del suo bagaglio personale al suo arrivo a Fiumicino.
L'arresto a Beirut
L'ex senatore del Pdl era stato arrestato esattamente due mesi fa, il 12 aprile, all'hotel Phoenicia di Beirut, dove soggiornava con il suo vero nome. Era stato rintracciato grazie al segnale del suo telefono cellulare. Dopo quattro giorni di detenzione in una caserma della polizia, il 16 aprile era stato trasferito su richiesta del suo legale libanese nell'ospedale Al Hayat ed era rimasto ricoverato in stato di arrestato. Il presidente libanese Michel Suleiman ha concesso l'estradizione in Italia il 23 maggio scorso.