SPORT
Il Presidente: "Mai pensato". Baldissoni: "Ha progetti per 20 anni"
Pallotta contro i rumors: "Non vendo la Roma"

"Hilarious". Ridicole, così James Pallotta definisce le voci che lo vorrebbero intenzionato nel prossimo futuro a cedere la Roma, che proprio oggi sotto la guida del nuovo tecnico Luciano Spalletti non è andata oltre il pareggio all'Olimpico contro il Verona ultimo in classifica. A determinare la netta presa di posizione del presidente, mentre era impegnato negli Usa a seguire in tv la squadra, l'indiscrezione lanciata dal sito 'Dagospia' secondo cui Pallotta e soci da Boston avrebbero dato incarico a un loro rappresentante di sondare il mercato per trovare qualcuno disposto ad acquistare il club di Trigoria.
"Le voci di un mia vendita della Roma sono ridicole! Mai e poi mai ho pensato all'idea di vendere. Non ho mai avuto colloqui con nessuno" è stata però la replica del patron giallorosso, in questi mesi molto impegnato a capire se il sogno-stadio diventerà realtà superando gli ultimo ostacoli, e per altro verso alle prese con la grana Curva Sud, rimasta ancora mezza vuota col Verona. D'altronde, i messaggi esposti in città attraverso alcuni striscioni (da "Un presidente assente: Gabrielli divide e nessuno fa niente!" a "Non potrete mai arrestare la nostra libertà di tifare" passando per "Giù le mani dalla Sud") avevano fatto chiaramente intendere che non sarebbe cambiato nulla con l'arrivo di Spalletti in panchina al posto di Rudi Garcia.
Così come nessuna novità è annunciata all'orizzonte sul fronte societario - assicura Pallotta - col direttore generale Mauro Baldissoni chiaro nel sottolineare l'impegno assunto dal businessman statunitense: "Io non sono il proprietario e non sono tenuto a saperlo ma dagli incontri che facciamo direi che è poco credibile, perché con Pallotta continuiamo a parlare di progetti da qui a 20 anni".
"Le voci di un mia vendita della Roma sono ridicole! Mai e poi mai ho pensato all'idea di vendere. Non ho mai avuto colloqui con nessuno" è stata però la replica del patron giallorosso, in questi mesi molto impegnato a capire se il sogno-stadio diventerà realtà superando gli ultimo ostacoli, e per altro verso alle prese con la grana Curva Sud, rimasta ancora mezza vuota col Verona. D'altronde, i messaggi esposti in città attraverso alcuni striscioni (da "Un presidente assente: Gabrielli divide e nessuno fa niente!" a "Non potrete mai arrestare la nostra libertà di tifare" passando per "Giù le mani dalla Sud") avevano fatto chiaramente intendere che non sarebbe cambiato nulla con l'arrivo di Spalletti in panchina al posto di Rudi Garcia.
Così come nessuna novità è annunciata all'orizzonte sul fronte societario - assicura Pallotta - col direttore generale Mauro Baldissoni chiaro nel sottolineare l'impegno assunto dal businessman statunitense: "Io non sono il proprietario e non sono tenuto a saperlo ma dagli incontri che facciamo direi che è poco credibile, perché con Pallotta continuiamo a parlare di progetti da qui a 20 anni".