MONDO
Gli scontri tra le piazze Tayaran e Tahrir
Iraq, proteste anti-governative: uccisi due manifestanti, 21 feriti
Le proteste sono iniziate ad ottobre. In piazza si chiede, lo stop alla corruzione ai servizi scadenti. Una tensione che pesa su una crisi economica senza precedenti

Due manifestanti uccisi e almeno 21 persone ferite. È il bilancio degli scontri tra le forze di sicurezza irachene e i dissidenti che protestavano contro il governo a Baghdad.
Lo hanno riferito i responsabili della sorveglianza dei diritti umani e i funzionari iracheni.
La tensione è salita quando decine di manifestanti hanno bloccato la strada che collega due punti principali della città: piazza Tayaran e piazza Tahrir.
Alcuni hanno bruciato gomme mentre altri hanno cantato slogan sull'interruzione di corrente nei mesi estivi torridi: l'Iraq infatti sta affrontando la carenza di elettricità in un periodo in cui le temperature possono raggiungere i 50 gradi Celsius.
Gli agenti hanno sparato gas lacrimogeni per disperdere la folla.
L'inizio delle rivolte
A ottobre, a Baghdad e in tutto il sud sciita dell'Iraq sono scoppiate proteste di massa antigovernative. Decine di migliaia di giovani iracheni sono scesi in piazza per denunciare la corruzione dilagante del governo, i servizi scadenti, tra cui l'elettricità e la disoccupazione. La pressione delle proteste ha portato alle dimissioni dell'allora primo ministro Adel Abdul-Mahdi. Il suo successore, Mustafa al-Kadhimi, ha promesso di soddisfare le richieste dei manifestanti tenendo elezioni anticipate e indagando sulle morti dei dissidenti.
Le promesse del governo
Da ottobre, oltre 600 manifestanti sono stati uccisi durante le proteste a causa di incendi e gas lacrimogeni utilizzati dalle forze di sicurezza. Ma al-Kadhimi deve anche far fronte a una crisi economica senza precedenti stimolata dalla caduta dei prezzi del petrolio e da un'ondata di casi di Covid-19.
Lo hanno riferito i responsabili della sorveglianza dei diritti umani e i funzionari iracheni.
La tensione è salita quando decine di manifestanti hanno bloccato la strada che collega due punti principali della città: piazza Tayaran e piazza Tahrir.
Alcuni hanno bruciato gomme mentre altri hanno cantato slogan sull'interruzione di corrente nei mesi estivi torridi: l'Iraq infatti sta affrontando la carenza di elettricità in un periodo in cui le temperature possono raggiungere i 50 gradi Celsius.
Gli agenti hanno sparato gas lacrimogeni per disperdere la folla.
L'inizio delle rivolte
A ottobre, a Baghdad e in tutto il sud sciita dell'Iraq sono scoppiate proteste di massa antigovernative. Decine di migliaia di giovani iracheni sono scesi in piazza per denunciare la corruzione dilagante del governo, i servizi scadenti, tra cui l'elettricità e la disoccupazione. La pressione delle proteste ha portato alle dimissioni dell'allora primo ministro Adel Abdul-Mahdi. Il suo successore, Mustafa al-Kadhimi, ha promesso di soddisfare le richieste dei manifestanti tenendo elezioni anticipate e indagando sulle morti dei dissidenti.
Le promesse del governo
Da ottobre, oltre 600 manifestanti sono stati uccisi durante le proteste a causa di incendi e gas lacrimogeni utilizzati dalle forze di sicurezza. Ma al-Kadhimi deve anche far fronte a una crisi economica senza precedenti stimolata dalla caduta dei prezzi del petrolio e da un'ondata di casi di Covid-19.