MONDO
Usa
Kiev-gate. Giuliani: vorrei testimoniare al Congresso. Si dimette l'inviato speciale Usa in Ucraina
"Trump non ha fatto nulla di sbagliato" ha detto l'avvocato personale del presidente Usa, ex procuratore ed ex sindaco di New York in merito all'avvio dell'indagine per impeachment

L'avvocato personale di Donald Trump, Rudolph Giuliani, afferma che "vorrebbe testimoniare" al Congresso Usa in merito al procedimento di impeachment nei confronti del presidente. Lo ha detto lo stesso Giuliani in un'intervista a Sky News, aggiungendo che il capo della Casa Bianca "non ha fatto proprio niente di sbagliato". In un primo momento l'ex sindaco di New York aveva affermato che non avrebbe testimoniato senza l'autorizzazione di Trump.
Dopo la telefonata 'galeotta' fra Trump e il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, Giuliani avrebbe incontrato a Madrid uno dei consiglieri del presidente ucraino, Andriy Yermak. Secondo quanto riferito dallo 007 che ha denunciato la vicenda, avrebbe poi incontrato procuratori ucraini.
"È stato il Dipartimento di Stato a chiedermi di farlo", racconta Giuliani, citato da Sky News Uk. Non conoscevo affatto Yermak. Il suo nome mi è stato dato da Kurt Volker (l'inviato Usa per l'Ucraina, ndr). Mi è stato chiesto di incontrarlo, e l'ho incontrato". Poi "ho fatto un rendiconto a loro, a entrambi, su tutto ciò che avevo fatto e ho un bel sms che alla fine spiegava come sono onesto e chiaro. E lo sono", ha aggiunto l'ex procuratore ed ex sindaco di New York.
Secondo quanto scrive il New York Times l'avvocato avrebbe rinunciato a partecipare ad una conferenza in Armenia la prossima settimana dove potrebbe esserci anche il leader russo Vladmir Putin.
Si dimette l'inviato speciale Usa in Ucraina, Kurt Volker
Intanto il kiev-gate miete la prima vittima. Si è dimesso l'inviato speciale Usa in Ucraina, Kurt Volker, coinvolto nello scandalo che ha portato i democratici ad avviare un'inchiesta sul possibile impeachment del presidente Donald Trump.
Volker è stato chiamato a deporre in Congresso giovedì prossimo perché è stato menzionato nella denuncia della talpa dell'intelligence Usa come colui che avrebbe aiutato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a "gestire" le richieste di Trump sull'apertura di un'indagine da parte di Kiev per gettare fango su Joe Biden e intralciare la sua corsa alla Casa Bianca. I democratici ritengono che Trump abbia congelato gli aiuti militari all'Ucraina, usandoli come leva nei confronti di Kiev.
Ad anticipare la notizia delle dimissioni di Volker è stato il giornale State Press dell'università dell'Arizona dove dal 2012 il diplomatico dirige il McCain Institute, dedicato agli studi sulla sicurezza nazionale. Come confermato dal dipartimento di Stato americano, Volker aveva anche messo in contatto il legale personale di Trump, Rudy Giuliani, con un alto collaboratore del leader ucraino, Andriy Yermak. Sempre Volker avrebbe fatto a sapere a Giuliani che "era andata bene" la telefonata dello scorso 25 luglio quando Trump chiese a Zelensky di indagare su Biden.
Volker è un veterano della diplomazia Usa. E' stato ambasciatore presso la Nato con il presidente George W. Bush e poi Trump nel 2017 gli ha affidato le politiche in Ucraina con un accordo inusuale che gli ha consentito di mantenere il suo incarico universitario.
Dopo la telefonata 'galeotta' fra Trump e il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, Giuliani avrebbe incontrato a Madrid uno dei consiglieri del presidente ucraino, Andriy Yermak. Secondo quanto riferito dallo 007 che ha denunciato la vicenda, avrebbe poi incontrato procuratori ucraini.
"È stato il Dipartimento di Stato a chiedermi di farlo", racconta Giuliani, citato da Sky News Uk. Non conoscevo affatto Yermak. Il suo nome mi è stato dato da Kurt Volker (l'inviato Usa per l'Ucraina, ndr). Mi è stato chiesto di incontrarlo, e l'ho incontrato". Poi "ho fatto un rendiconto a loro, a entrambi, su tutto ciò che avevo fatto e ho un bel sms che alla fine spiegava come sono onesto e chiaro. E lo sono", ha aggiunto l'ex procuratore ed ex sindaco di New York.
Secondo quanto scrive il New York Times l'avvocato avrebbe rinunciato a partecipare ad una conferenza in Armenia la prossima settimana dove potrebbe esserci anche il leader russo Vladmir Putin.
Si dimette l'inviato speciale Usa in Ucraina, Kurt Volker
Intanto il kiev-gate miete la prima vittima. Si è dimesso l'inviato speciale Usa in Ucraina, Kurt Volker, coinvolto nello scandalo che ha portato i democratici ad avviare un'inchiesta sul possibile impeachment del presidente Donald Trump.
Volker è stato chiamato a deporre in Congresso giovedì prossimo perché è stato menzionato nella denuncia della talpa dell'intelligence Usa come colui che avrebbe aiutato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a "gestire" le richieste di Trump sull'apertura di un'indagine da parte di Kiev per gettare fango su Joe Biden e intralciare la sua corsa alla Casa Bianca. I democratici ritengono che Trump abbia congelato gli aiuti militari all'Ucraina, usandoli come leva nei confronti di Kiev.
Ad anticipare la notizia delle dimissioni di Volker è stato il giornale State Press dell'università dell'Arizona dove dal 2012 il diplomatico dirige il McCain Institute, dedicato agli studi sulla sicurezza nazionale. Come confermato dal dipartimento di Stato americano, Volker aveva anche messo in contatto il legale personale di Trump, Rudy Giuliani, con un alto collaboratore del leader ucraino, Andriy Yermak. Sempre Volker avrebbe fatto a sapere a Giuliani che "era andata bene" la telefonata dello scorso 25 luglio quando Trump chiese a Zelensky di indagare su Biden.
Volker è un veterano della diplomazia Usa. E' stato ambasciatore presso la Nato con il presidente George W. Bush e poi Trump nel 2017 gli ha affidato le politiche in Ucraina con un accordo inusuale che gli ha consentito di mantenere il suo incarico universitario.