SPORT
Penultima di Serie A
Il Milan ritorna in Europa, vittoria salvezza del Genoa L'Inter ferma la 'serie nera'
Dopo il sesto scudetto di fila della Juve, arrivano altri due verdetti definitivi: la qualificazione in Europa League dei rossoneri (3-0 al Bologna) e la matematica permanenza in serie A dei genoani (2-1 al Torino). Domenica, ultima di campionato, si giocherà per il secondo posto (con la Roma avanti di un punto sul Napoli) e per evitare il terz’ultimo, ovvero la retrocessione, con l’Empoli (sconfitto in casa dall’Atalanta in questo turno) avanti di una lunghezza sul Crotone, ko allo Stadium con i bianconeri Campioni d’Italia. Nel posticipo, l'Inter vince 3-1 all'Olimpico contro la Lazio e ferma a otto partite la 'serie nera'

Nella giornata del sesto scudetto di fila della Juve, arrivano altri due verdetti definitivi, ovvero la qualificazione in Europa League del Milan che batte 3-0 il Bologna e la salvezza del Genoa che, regolando il Torino a Marassi (2-1), conquista così la matematica permanenza in serie A. Domenica prossima, nell’ultima giornata di campionato, si giocherà soltanto per il secondo posto (con la Roma avanti di un punto sul Napoli) e per evitare il terz’ultimo posto, ovvero la retrocessione con l’Empoli (sconfitto in casa dall’Atalanta) avanti di una lunghezza sul Crotone, ko allo Stadium contro i bianconeri Campioni d’Italia. Il posticipo serale dell'Olimpico segna la fine della serie nera dell'Inter. Dopo otto partite i nerazzurri tornano a vincere, 3-1 sulla Lazio. Troppo tardi, comunque, per agguantare qualsiasi obiettivo.
Milan-Bologna 3-0
Il Milan conquista l'Europa League grazie ad un bel secondo tempo e alle reti di Deulofeu, Honda e Lapadula. Una vittoria meritata, data la pochezza del Bologna, mai capace di impegnare Donnarumma.
Primo tempo praticamente senza annotazioni di cronaca. Nella ripresa si scatenano i ragazzi di Montella. Al 66’ Lapadula illude i tifosi milanisti ma il suo gol viene annullato (in netto ritardo) per (giusto) fuorigioco. Vantaggio Milan al 69’ con Mati Fernandez che serva in area Deulofeu, il cui destro al volo centra l’angolo alto. Raddoppia al 73’ il giapponese Honda con una grande punizione. Infine al 91’ arriva anche il tris di Lapadula, anche lui servito da Mati Fernandez, decisivo il suo ingresso in campo nel 2° tempo al posto di Bertolacci.
Dopo il triplice fischio festeggiamenti dei tifosi rossoneri per il ritorno in Europa dopo 3 anni di assenza.
Empoli-Atalanta 0-1
Non si ferma la marcia dell’Atalanta di Gasperini che conquista la qualificazione diretta in Europa League senza preliminari battendo al Castellani l’Empoli, ancora in lotta con il Crotone per evitare la retrocessione in B.
I bergamaschi iniziano con il piede giusto e al 13’ passano in vantaggio con il ‘Papu’ Gomez che dal limite di sinistro batte un non impeccabile Skorupski. Per l’attaccante argentino si tratta della 15.ma realizzazione quest’anno in Serie A. Tutti si attendono la reazione dei toscani in piena lotta per non retrocedere che però non arriva o quantomeno non sufficente a impensierire gli orobici. Finisce con il colpo dell'Atalanta e con l'Empoli che dovrà fare punti nell'ultima trasferta a Palermo.
Genoa-Torino 2-1
Il Genoa fa festa conquistando, al termine di una stagione complicata, la salvezza con un turno d’anticipo. I rossoblù di Juric infatti a Marasi battono 2-1 il Torino e diventano così irraggiungibili per Empoli e Crotone.
Partita intensa e in equilibrio, rossoblù avanti al 32’: punizione dalla liena di fondo, in pratica un corner corto dalla destra, di Veloso, sul pallone si avventa Rigoni che mette dentro sulla linea di porta, anticipando il portiere granata Hart.
A inizio secondo tempo Marassi fa festa quando i rossoblù di Juric raddoppiano e in pratica si tirano fuori dalla lotta: Lazovic mette in mezzo, Hart non ci arriva e la palla finisce sui piedi di Giovanni Simeone per il facile tap-in del giovane attaccante argentino (54’). Partita riaperta solo nel finale all’89° da un calcio di punizione di Ljajic che, complice una deviazione di Veloso, inganna Lamanna, ma i liguri amministrano i minuti finali e finisce 2-1, con la festa del Ferraris. Il Toro di Mihajlovic resta comunque al nono posto.
Sassuolo-Cagliari 6-2
Avvio dirompente della squadra di Di Francesco che già al 7’ sblocca grazie al gol di Magnanelli. Il capitano neroverde, alla prima da titolare dopo un lungo infortunio, sfrutta alla perfezione uno schema su calcio d’angolo battuto da Berardi. Raddoppio Sassuolo al 12’ con lo stesso Berardi che sfrutta un difettoso rinvio del portiere Rafael che serve lo stesso attaccante azzurro, pronto nel mettere in rete di sinistro. Il tris arriva al 13’ con un gran sinistro da fuori area di Politano che fulmina ancora Rafael. Al 25’ il Caglliari accorcia le distanze con un bel colpo di testa di Sau su cross dalla destra di Isla. Un clamoroso tuffo di Borriello sigla uno ‘spettacolare’ autogol su una punizione battuta da Sensi: emiliani chiudono il primo tempo sul 4-1.
La ripresa si apre con il rigore, fallo di mano di Borriello su tiro di Aquilani, realizzato da Iemmello al 56’. Al 60’ Ionita sigla il secondo gol dei sardi per il 5-2. Nel finale al 90’ Matri fissa il punteggio sul 6-2. Il Sassuolo chiude in bellezza un campionato iniziato male, anche per la contemporanea partecipazione ai gironi di Europa League.
Udinese-Sampdoria 1-1
Pronti, via e subito friulani in vantaggio (4’): grande percussione di Zapata sulla sinistra e assist al bacio per l’accorrente Thereau, che deve solo spingere in rete. Fa poco la Samp, pericolosa in una sola occasione con Schick, il cui sinistro dal limite trova la splendida risposta di Scuffet (35’).
Padroni di casa in dieci dal 47’: espulso De Paul per un duro fallo su Torreira. I blucerchiati impattano su rigore al 63’: intervento di Gabriel Silva sull’ex Muriel, dal dischetto esegue lo stesso colombiano. Che, fischiato dai tifosi della ‘Dacia Arena’, risponde con una lunga e scomposta esultanza. Si accende la miccia, con i giocatori di casa che non accettano la provocazione, si avventano su Muriel, e con Danilo che lo prende per il collo. Pinzani fatica a riportare la calma e poi estrae tre cartellini rossi: per Danilo, il colombiano e per il tecnico dell’Udinese Delneri. Brutte scene per una sfida ‘inutile’ tra la decima e la dodicesima in classifica.
Lazio-Inter 1-3
Esordio assoluto per Vargic nella porta biancoceleste, Inzaghi rimaneggia molto la formazione. Molti cambi anche per Vecchi, che non ha Icardi (infortunato). Nel posticipo serale lo spettacolo è quasi più sugli spalti che in campo. E comincia col vantaggio dei biancocelesti al 18'. Contatto Murillo-Felipe Anderson, l'arbitro Di Bello indica il dischetto e Keita (16° centro in campionato) trasforma. La curva di sostenitori nerazzurri, che fino a quel momento aveva apostrofato i propri giocatori con slogan sul tenore di 'andate a lavorare', si svuota quasi del tutto.
Sull'altra cirva, la Nord, compare invece il doppio striscione 'I nemici di una vita salutano Francesco Totti': un omaggio che in pochi, nella Capitale, si sarebbero aspettati. In campo, intanto, si va avanti a strappi. Su calcio d'angolo la torre di Perisic viene capitalizzata da Andreolli per il pari nerazzurro al 31'. La Lazio si disunisce e l'Inter aumenta il numero di giri. Il sorpasso al 37', quando Hoedt mette male il piede su un cross di Candreva e beffa l'incolpevole Vargic. Lo svantaggio scarica la squadra di Inzaghi e i nerazzurri diventano assoluti padroni del campo fino al 57', quando il filtrante di Keita trova la botta di Immobile che centra la traversa. L'episodio sveglia la Lazio, ma Keita diventa protagonista negativo del match. Il senegalese si procura una prima ammonizione al 61', poi al 66' resta vittima di una svista dell'arbitro Di Bello: il contrasto in area con Medel sarebbe da rigore, di sicuro non è la simulazione che costa il secondo giallo. Biancocelesti in dieci, i nerazzurri trovano presto la strada della sicurezza nel punteggio. Al minuto 74 incursione e diagonale di Perisic, Lombardi respinge sulla linea ma Eder è lì a ribadire in gol. La Lazio chiude addirittura in nove, perché al 78' arriva il secondo giallo anche per Lulic. Non il modo migliore per salutare il proprio pubblico al termine di una stagione comunque positiva e al di sopra delle attese.