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SPORT

L'ultima tappa della corsa rosa

Giro d'Italia. Roma incorona re Froome, il britannico completa il capolavoro

Ultima tappa 'neutralizzata' per la protesta dei corridori sullo stato delle strade della Capitale. L'ultimo sprint va all'irlandese Sam Bennett, che beffa Elia Viviani. L'italiano si 'consola' con la maglia ciclamino

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Nella cornice dei Fori Imperiali Chris Froome viene incoronato re dell’edizione 101 del Giro. La volata dell'ultima tappa, molto particolare, va a Sam Bennett (terzo successo in questa edizione) su Elia Viviani (che chiude con quattro sprint vincenti). L'italiano si 'consola' con la maglia ciclamino, il suo obiettivo dichiarato e portato a compimento con autorevolezza.
 
Complice lo stato del manto stradale Chris Froome ha ufficialmente vinto il Giro d’Italia 2018  con anticipo rispetto al termine della tappa conclusiva. La direzione di gara ha infatti deciso che il tempo ufficiale della ventunesima frazione, che serve a stilare la classifica generale finale dovesse essere preso dopo il terzo passaggio (dei 10 previsti). Gara quindi a quel punto 'neutralizzata'.
     
 Alla base di tutto la protesta dei corridori per le condizioni del tracciato capitolino. Il provvedimento è stato comunicato dalla giudice di corsa Rossella Bonfanti a Elia Viviani. Il detentore  della maglia ciclamino. Froome chiude quindi con 46 secondi di vantaggio su Tom Dumoulin e 4’57” su Miguel Angel Lopez. La tappa di Roma si è tramutata così in una vera e propria passerella. I corridori, infatti, hanno ottenuto dalla giuria il diritto alla neutralizzazione: i corridori hanno percorso i primi tre giri (34,5 chilometri), poi da quel momento non si è più corso per la classifica generale che dunque è diventata definitiva. Nella Capitale si è andati avanti soltanto per la vittoria di tappa.

Dunque Chris Froome, 33enne britannico del Team Sky, può festeggiare ufficialmente davanti all’olandese della Sunweb detentore del titolo e al colombiano dell’Astana. Il 'nigeriano bianco' entra nell'elite dei vincitori di tutti e tre i grandi giri. 44 vittorie in carriera, due bronzi olimpici, quattro Tour de France, un mondiale a cronometro e una Vuelta. Gli mancava all'appello solo il Giro, appunto. Arrivato, per di più, con un'impresa epica che ha umanizzato il corridore 'robot'. Il suo attacco solitario a 83 km dal traguardo della terzultima tappa resterà nella storia e l'algido britannico si è trasformato: per una volta ha corso come i suoi rivali Nibali e Contador, mostrando estro, fantasia e un pizzico di follia che 20 anni dopo ci ricorda il 'pirata' Pantani al Tour.

A Froome anche la maglia azzurra di miglior scalatore, a Lopez quella bianca di miglior giovane. La maglia ciclamino, come detto, va all’ottimo Elia Viviani.