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Coronavirus

Conferenza stampa

Veneto, il governatore Zaia: a 10 giorni da riapertura nessun focolaio

"Le linee guida Inail sono inapplicabili e se si applicano non si apre in casi come la spiaggia o i ristoranti", ha detto il governatore del Veneto

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"Oggettivamente stanno calando i ricoveri e le terapie intensive in maniera vistosa, e abbiamo anche negativizzazioni in ricovero. Sono passati 10 giorni dal 4 maggio, e se c'era la preoccupazione della reinfezione dopo la 'liberazione' di un milione e 200 mila veneti, ad oggi non abbiamo contezza o segnale di focolai", ha detto in conferenza stampa ai giornalisti il presidente del Veneto Luca Zaia. 

Sono arrivati a 474.912 i tamponi effettuati in Veneto dall'inizio della pandemia, 11.219 in più rispetto a ieri, con un aumento di 32 nei soggetti positivi.

"Fondamentalmente - ha detto Zaia - su 11 mila tamponi 32 risultano positivi. Resta fatto che il virus è presente nel territorio, ovviamente finché troviamo positivi". 

Ordinanza regionale
"La Regione in teoria dovrebbe poter presentare un'ordinanza dopo il Dpcm più estensiva, qualora lo creda e voglia; noi chiediamo l'apertura di molte attività tra cui tutte quelle commerciali, bar ristoranti e servizi alla persona ma chiederemo l'apertura anche dei centri sportivi, palestre e piscine", ha detto  Zaia.

"Abbiamo nostre linee guida - ha aggiunto - concertate con le realtà che detengono interessi, e interfacciate con le linee delle altre regioni. Però ci deve essere nel Dpcm la previsione e la possibilità per le regioni di mettere altre linee guida rispetto all'Inail. Se sono una 'condizione sine qua non', nessuno sarà in grado di applicare linee guida alternative". 

"Le linee guida Inail sono inapplicabili e se si applicano non si apre in casi come la spiaggia o i ristoranti", ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia parlando della Fase 2 nel corso della consueta conferenza stampa dalla sede della Protezione civile di Marghera. 

Non solo immigrati nei campi
"Ci mostrate sempre immagini di immigrati che lavorano nei campi, ma io so di campi pieni di cittadini veneti che lavorano. Non sto parlando contro gli immigrati, ma regolarizzazione decisamente no", ha poi affermato il presidente del Veneto, Luca Zaia, a proposito della regolarizzazione contenuta nel Dl Rilancio.

"C'è bisogno di manodopera - ha precisato Zaia - ma dovremmo chiedere ai nostri cittadini se davvero non c'è voglia di andare a lavorare nei campi. Se vai a rincorrere i pensionati che stanno vendemmiando per multarli, ovvio che non si presenta più nessuno. L'altro tema è quello dell'inquadramento, giusto, ma da qui a pensare a una sanatoria, io non l'avrei affrontato così. Non per partito preso, ma stiamo continuando a far passare l'idea - ha concluso - che qui non c'è nessuno che ha voglia di lavorare".