ECONOMIA
Legge di stabilità
La Corte dei Conti: Clausole di salvaguardia e tagli di spesa mettono a rischio l'effetto del bonus
"L'impulso del bonus può essere vanificato - spiegano i giudici contabili nel rapporto sulle prospettive della finanza pubblica - se considerato non come elemento aggiuntivo permanente del reddito, ma come elemento compensativo di un aumento di pressione fiscale"

"Prospettive internazionali e interne molto più favorevoli aprono alla politica economica spazi di intervento inattesi". Lo scrive la Corte dei conti nel rapporto sulle "prospettive della finanza pubblica dopo la Legge di stabilità" che, al momento, "può trovare condizioni di realizzabilità più solide".
Secondo la Corte, gli spazi di intervento devono "incidere sulle aspettative di famiglie e imprese dando nuovo stimolo a consumi e investimenti" e bisogna attuare rapidamente le riforme economiche e istituzionali. "Non può essere persa, ancora una volta, l'occasione di utilizzare l'allentamento del vincolo di bilancio per avvicinare il nostro Paese a un'effettiva normalizzazione della politica fiscale", si legge ancora nel testo inviato al Parlamento.
Spending review traguardo difficile
Sul fronte della spesa il Rapporto della Corte osserva che se gli obiettivi di razionalizzazione, efficientamento e contenimento della spesa statale sono largamente condivisi, l'effettiva realizzazione di risparmi consistenti "appare un traguardo molto difficile allorché ci si misuri con le limitate categorie di spesa realisticamente aggredibili, per le quali, tra l'altro, i margini ancora disponibili per ulteriori tagli sono ridotti dai ripetuti interventi di contenimento negli ultimi anni".
Ridurre perimetro dell'intervento pubblico
Secondo la Corte, dunque, condizione ineludibile per ridurre una troppo gravosa pressione fiscale è che si metta in discussione il perimetro stesso dell'intervento pubblico. Una condizione che consentirebbe anche di evitare un utilizzo "forzato" del sistema fiscale chiamato a garantire la copertura dei livelli di spesa previsti ricorrendo sia a significative prenotazioni di gettito futuro sia ad entrate incerte quali quelle legate alla lotta all'evasione. "Scelte non sempre in sintonia con gli indirizzi della programmata riforma fiscale", conclude la Corte.
Effetto bonus a rischio
Tra clausole di salvaguardia e tagli di spesa previsti dalla legge di stabilità, aggiungono i giudici contabili, "anche l'impulso del bonus può essere vanificato se considerato non non come elemento aggiuntivo permanente del reddito, ma come elemento compensativo di un aumento di pressione fiscale". Lo scrive la Corte dei Conti parlando dello stesso rischio anche per il taglio Irap.
Secondo la Corte, gli spazi di intervento devono "incidere sulle aspettative di famiglie e imprese dando nuovo stimolo a consumi e investimenti" e bisogna attuare rapidamente le riforme economiche e istituzionali. "Non può essere persa, ancora una volta, l'occasione di utilizzare l'allentamento del vincolo di bilancio per avvicinare il nostro Paese a un'effettiva normalizzazione della politica fiscale", si legge ancora nel testo inviato al Parlamento.
Spending review traguardo difficile
Sul fronte della spesa il Rapporto della Corte osserva che se gli obiettivi di razionalizzazione, efficientamento e contenimento della spesa statale sono largamente condivisi, l'effettiva realizzazione di risparmi consistenti "appare un traguardo molto difficile allorché ci si misuri con le limitate categorie di spesa realisticamente aggredibili, per le quali, tra l'altro, i margini ancora disponibili per ulteriori tagli sono ridotti dai ripetuti interventi di contenimento negli ultimi anni".
Ridurre perimetro dell'intervento pubblico
Secondo la Corte, dunque, condizione ineludibile per ridurre una troppo gravosa pressione fiscale è che si metta in discussione il perimetro stesso dell'intervento pubblico. Una condizione che consentirebbe anche di evitare un utilizzo "forzato" del sistema fiscale chiamato a garantire la copertura dei livelli di spesa previsti ricorrendo sia a significative prenotazioni di gettito futuro sia ad entrate incerte quali quelle legate alla lotta all'evasione. "Scelte non sempre in sintonia con gli indirizzi della programmata riforma fiscale", conclude la Corte.
Effetto bonus a rischio
Tra clausole di salvaguardia e tagli di spesa previsti dalla legge di stabilità, aggiungono i giudici contabili, "anche l'impulso del bonus può essere vanificato se considerato non non come elemento aggiuntivo permanente del reddito, ma come elemento compensativo di un aumento di pressione fiscale". Lo scrive la Corte dei Conti parlando dello stesso rischio anche per il taglio Irap.