MONDO
L'anniversario
11/9, ore 8.46 l'America si ferma. Obama: "Non dimenticheremo mai le 3mila vite sottratte"
Breve discorso del presidente Usa al Pentagono. Alle 8.46 un minuto di silenzio in tutti gli Usa. In migliaia a Ground Zero per commemorare le vittime. C'erano anche Trump e Clinton. Hillary: "La cosa più vicina all'inferno che abbia mai visto". Poi lascia la cerimonia in anticipo a causa di un "colpo di calore". Il portavoce rassicura: ora sta bene

"Le scritture ci dicono che non dobbiamo mai dimenticare l'amore e la fedeltà, dobbiamo inciderle nel nostro cuore. Per questo ai sopravvissuti e alle famiglie delle vittime voglio dire che è un onore trovarmi con voi, oggi, durante questa ricorrenza. Non dimenticheremo mai le 3mila vittime che ci sono state sottratte". Barack Obama parla dal Pentagono. Alle 8.46, l'ora in cui il primo aereo si schiantò su una delle due Torri Gemelle, il presidente Usa ha osservato un minuto di silenzio, nello stesso momento in cui migliaia di persone si erano raccolte per commemorare le vittime. Poi, insieme alla First Lady, si è spostato al Pentagono. Ha preso la parola dopo il segretario alla Difesa, Ash Carter. "In questa giornata ostica e difficile vogliamo onorare il coraggio di coloro che si sono messi in pericolo per salvare degli estranei- dice- Siamo grati alla forza dei soccorritori e rinnoviamo l'amore e la fede che ci uniscono come un'unica famiglia americana". Quindi, un appello agli americani: "Non cedere alla paura. Sappiamo che la nostra diversità, la nostra variegata eredità non è una debolezza, ma la nostra più grande forza".
Alle 8.46 ora di New York l'America si è fermata
Come a Ground Zero, è scattato ovunque un minuto di silenzio per ricordare le vittime dell'11 settembre 2001, nell'ora in cui il primo aereo - un Boeing 767 dell'American Airlines - si schiantò contro la prima delle Twin Towers del World Trade Center di Manhattan, la torre nord.
A Ground Zero, là dove sorgevano le Torri Gemelle, sono in migliaia, tra parenti e amici delle vittime. In tribuna, siedono anche Donald Trump e Hillary Clinton. Dopo giorni di durissimi scontri proprio sui temi legati alla sicurezza e al terrorismo, i due candidati alla presidenza hanno sospeso gli impegni elettorali. Non si salutano né si guardano, seduti a distanza. Clinton ha anticipato con un post su twitter: "Non dimenticheremo mai l'orrore dell'11 settembre 2001. Oggi onoriamo la vita e il grande spirito delle vittime e dei soccorritori". Quel giorno morirono quasi 3mila persone, tra cui molti vigili del fuoco e poliziotti intervenuti per i soccorsi. Erano andati in quello che si era trasformato in un inferno, come ha detto Hillary in una intervista alla Cnn. L'11 settembre "è stata la cosa più vicina all'inferno che abbia mai visto" ha dichiarato. I loro nomi vengono letti uno per uno, come ogni anno da 15 anni. E’, questo, il momento di massima commozione. Uno, cento, 2.983 nomi.
Fanno seguito altri cinque minuti di silenzio per ricordare il secondo schianto contro la torre sud, i momenti del crollo delle Twin, l'aereo sul Pentagono a Washington e quello precipitato in un campo della Pennsylvania prima di arrivare a colpire, probabilmente, la sede del Congresso americano.
"Colpo di calore" per Hillary Clinton
Prima della fine, la candidata democratica della Casa Bianca lascia ia cerimonia, a causa di un colpo di calore. Hillary Clinton si allontana sorretta dalla sua scorta. Il portavoce poi spiega: il malore è dovuto al caldo, l'ex First Lady "è a casa della figlia Chelsea e si sente molto meglio".
Alle 8.46 ora di New York l'America si è fermata
Come a Ground Zero, è scattato ovunque un minuto di silenzio per ricordare le vittime dell'11 settembre 2001, nell'ora in cui il primo aereo - un Boeing 767 dell'American Airlines - si schiantò contro la prima delle Twin Towers del World Trade Center di Manhattan, la torre nord.
A Ground Zero, là dove sorgevano le Torri Gemelle, sono in migliaia, tra parenti e amici delle vittime. In tribuna, siedono anche Donald Trump e Hillary Clinton. Dopo giorni di durissimi scontri proprio sui temi legati alla sicurezza e al terrorismo, i due candidati alla presidenza hanno sospeso gli impegni elettorali. Non si salutano né si guardano, seduti a distanza. Clinton ha anticipato con un post su twitter: "Non dimenticheremo mai l'orrore dell'11 settembre 2001. Oggi onoriamo la vita e il grande spirito delle vittime e dei soccorritori". Quel giorno morirono quasi 3mila persone, tra cui molti vigili del fuoco e poliziotti intervenuti per i soccorsi. Erano andati in quello che si era trasformato in un inferno, come ha detto Hillary in una intervista alla Cnn. L'11 settembre "è stata la cosa più vicina all'inferno che abbia mai visto" ha dichiarato. I loro nomi vengono letti uno per uno, come ogni anno da 15 anni. E’, questo, il momento di massima commozione. Uno, cento, 2.983 nomi.
Fanno seguito altri cinque minuti di silenzio per ricordare il secondo schianto contro la torre sud, i momenti del crollo delle Twin, l'aereo sul Pentagono a Washington e quello precipitato in un campo della Pennsylvania prima di arrivare a colpire, probabilmente, la sede del Congresso americano.
"Colpo di calore" per Hillary Clinton
Prima della fine, la candidata democratica della Casa Bianca lascia ia cerimonia, a causa di un colpo di calore. Hillary Clinton si allontana sorretta dalla sua scorta. Il portavoce poi spiega: il malore è dovuto al caldo, l'ex First Lady "è a casa della figlia Chelsea e si sente molto meglio".