POLITICA
Boschi: Berlusconi fa propaganda
Riforme, Renzi da Napolitano
Attesa per il colloquio al Quirinale tra il capo dello Stato e il premier, dopo che giovedì il leader di Forza Italia aveva definito "incostituzionale" la nuova legge elettorale se concomitante alla riforma del Senato, mettendo apparentemente in crisi il patto siglato con Renzi

"Berlusconi è in campagna elettorale, fa un po' di calcoli, ma secondo me è meglio rispettare l'impegno preso con i cittadini e non fare marcia indietro all'ultimo". Il ministro per le riforme Maria Elena Boschi crede che nonostante le "fibrillazioni elettorali", il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi rispetterà il patto siglato con il premier Matteo Renzi, per la riforma del Senato, del Titolo V della Costituzione e della legge elettorale. E proprio sul tema delle riforme, il presidente del Consiglio attende una convocazione - non ancora annunciata, ma probabile oggi - da parte del capo dello Stato Giorgio Napolitano. E' noto che solo un anno fa, Napolitano accettò il secondo incarico al Colle, a patto che i partiti si impegnassero a fare le riforme. Probabile che dal Quirinale arrivi una nuova esortazione a cambiare l'assetto istituzionale del Paese.
Lo scenario delle riforme
Attualmente, la nuova legge elettorale è stata votata solo dalla Camera e il presidente del Consiglio ha auspicato l'approvazione della riforma del Senato in prima lettura entro il 25 maggio. Un'ipotesi, però, fattasi in salita, dopo le dichiarazioni di ieri di Silvio Berlusconi, che ha definito "incostituzionale" il pacchetto di riforme e ha sottolineato di "non aver dato la propria parola" per trasformare Palazzo Madama in una Camera "non elettiva".
Renzi: "Calma e gesso, solo dialettica elettorale"
Tra giovedì e ieri, il premier Matteo Renzi ha invitato i suoi a mantenere la calma. Il presidente del Consiglio derubrica a "normale dialettica elettorale" le esternazioni di Silvio Berlusconi e alcuni distinguo interni al Pd. Alcuni democratici, infatti, avversano l'ipotesi di Senato non elettivo ed hanno presentato una proposta alternativa che potrebbe essere votata dai senatori del Movimento 5 Stelle. Nei prossimi giorni, Renzi punta però a comporre le divisioni interne. Il 29 aprile incontrerà i senatori democratici, il 5 maggio promuoverà un seminario sulle riforme e nei giorni successivi dovrebbe tenersi la direzione del partito. Ieri, il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda ostentava ottimismo:''Berlusconi ripete lo stesso copione da vent'anni. Fa propaganda, è un disco stonato. Rende più complicato fare le riforme, ma non le allontana".
Lo scenario delle riforme
Attualmente, la nuova legge elettorale è stata votata solo dalla Camera e il presidente del Consiglio ha auspicato l'approvazione della riforma del Senato in prima lettura entro il 25 maggio. Un'ipotesi, però, fattasi in salita, dopo le dichiarazioni di ieri di Silvio Berlusconi, che ha definito "incostituzionale" il pacchetto di riforme e ha sottolineato di "non aver dato la propria parola" per trasformare Palazzo Madama in una Camera "non elettiva".
Renzi: "Calma e gesso, solo dialettica elettorale"
Tra giovedì e ieri, il premier Matteo Renzi ha invitato i suoi a mantenere la calma. Il presidente del Consiglio derubrica a "normale dialettica elettorale" le esternazioni di Silvio Berlusconi e alcuni distinguo interni al Pd. Alcuni democratici, infatti, avversano l'ipotesi di Senato non elettivo ed hanno presentato una proposta alternativa che potrebbe essere votata dai senatori del Movimento 5 Stelle. Nei prossimi giorni, Renzi punta però a comporre le divisioni interne. Il 29 aprile incontrerà i senatori democratici, il 5 maggio promuoverà un seminario sulle riforme e nei giorni successivi dovrebbe tenersi la direzione del partito. Ieri, il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda ostentava ottimismo:''Berlusconi ripete lo stesso copione da vent'anni. Fa propaganda, è un disco stonato. Rende più complicato fare le riforme, ma non le allontana".