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ECONOMIA

Pesano i timori sulla Grecia dopo l'allarme di Fitch sulla tenuta delle banche

Borse, un altro giorno di passione. Lo spread si riaffaccia sopra i 200 punti

Seduta nervosa dopo il tonfo di ieri delle piazze finanziarie europee. Milano lascia sul terreno l'1,2%, il Cac 40 di Parigi cede lo 0,54%, Londra cede  lo 0,25% a 6.195,91 punti. Male anche Madrid  con l'indice Ibex -1,45% a 9.696,1 punti. Pesanti Atene (-2,43%) e Lisbona (-3,21%). Seduta nervosa anche sul secondario con lo spread salito a metà giornata a 200 punti base

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Borsa di Milano
Se quella di ieri potevamo definirla una giornata drammatica per l'Europa con le Borse colate a picco trascinate da Atene, quella di oggi è stata sicuramente una seduta molto nervosa. L'indice Stoxx 600 che fotografa l'andamento dei principali titoli del Vecchio continente, ha ceduto lo 0,43%, che equivale a 36,8 miliardi di euro bruciati nella seduta. Piazza Affari da sola, con un calo dell'1,18% dell'Ftse All share, ha 'perso' 5,3 miliardi di capitalizzazione. L'indice Ftse Mib a Milano ha chiuso in ribasso dell'1,21% a 18.083 punti. A pesare ancora, come ieri del resto, i timori legati alla Grecia, emersi con forza dopo l'allarme di Fitch sulla tenuta delle banche elleniche e il forte rialzo dello spread Btp/Bund tornato sopra 200 punti e i bancari che sprofondano in vista degli stress test della Bce. 

Le borse del Vecchio Continente, tuttavia, riducono le perdite pur chiudendo tutte negative eccetto Francoforte. A migliorare il clima, i dati Usa sui sussidi e sulla produzione industriale. Wall Street in ribasso, ma recupera rispetto a un temuto profondo rosso. La Borsa tedesca termina la seduta poco sopra la parità (+0,13%) con l'indice Dax a 8.582,90 punti. Il Cac 40 di Parigi cede lo 0,54% a 3.918,62 punti, l'Ftse
100 di Londra perde lo 0,25% a 6.195,91 punti. Male anche Madrid  con l'indice Ibex -1,45% a 9.696,1 punti. Pesanti Atene (-2,43%) e Lisbona (-3,21%). 

Seduta nervosa anche sul secondario con lo spread salito a metà giornata a 200 punti base. Dagli Stati Uniti sono arrivati due spunti importanti: a settembre la produzione industriale è salita dell'1%, al top da due anni, mentre le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono scese a 264 mila unita, il livello pi· basso degli ultimi 14 anni.