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TECH

Una piattaforma per tracciare in tempo reale le attività delle barche

Google e Big Data contro la pesca illegale

Global Fishing Watch è una piattaforma che consentirà di seguire in tempo reale, grazie all'analisi di milioni di dati, i movimenti delle imbarcazioni da pesca, evidenziando le situazioni di illegalità. Sviluppata da Google con le associazioni Oceana e Sky Truth, è stata presentata al congresso mondiale sulle aree protette in Australia

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di Celia GuimaraesSydney
Google farà il monitoraggio di migliaia di imbarcazioni da pesca in tempo reale, in collaborazione con le associazioni ambientaliste Oceana e Sky Truth, e in questo modo parteciperà al contrasto della pesca illegale che, secondo i dati della Ong spagnola per la protezione degli oceani, sottrae quasi 20 miliardi di euro l’anno all’economia globale.

Il prototipo della piattaforma, che si serve dei big data, è stato presentato in anteprima mondiale in Australia nell’ambito del World Parks Congress, forum internazionale per  la valutazione della gestione delle aree protette che si tiene a cadenza decennale.

Global Fishing Watch, questo il nome del tool, consentirà di seguire in tempo reale la dislocazione delle barche da pesca. Si tratta di una piattaforma di analisi dei big data ricevuti dai satelliti per creare il primo ‘visualizzatore globale’ della pesca commerciale.  

Durante i lavori del  forum a Sydney  è stato annunciato anche  lo sviluppo di una versione pubblica e gratuita della piattaforma, che darà ai cittadini la possibilità di visualizzare, seguire e condividere online informazioni sulle attività di pesca in tutto il mondo.

Il Global Fishing Watch si serve di milioni di dati che arrivano all’AIS (Automatic Identification System), un network che segue la rotta delle imbarcazioni grazie ai satelliti orbitanti. Il network AIS è stato concepito in origine per aiutare la sicurezza in mare ed evitare le collisioni, ma le informazioni disponibili riguardano anche l’identificazione, velocità e direzione di ogni tipo di imbarcazione.

Per il Ceo di Oceana, Andrew Sharpless, big data e analisi al computer aiuteranno ad individuare situazioni di illegalità e saranno un deterrente contro le violazioni delle aree vietate alla pesca. “Questo consentirà di stabilire politiche, limiti e misure di protezione per garantire il ripopolamento dei pesci e aiuterà a provvedere all’alimentazione delle popolazioni”, ha concluso Sharpless.