Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/ContentItem-6fa2acf9-fee4-4ed0-8d57-38f7b302b79f.html | rainews/live/ | true
ITALIA

L'indagine della Procura di Venezia

Jihadisti italiani, nella cellula dei terroristi anche una donna

Una musulmana di origine balcaniche, riporta "Il Corriere della Sera", avrebbe fatto da "ponte" facilitando il reclutamento di combattenti da inviare in Siria

Condividi
Miliziani Isis (LaPresse)
Ci sarebbe anche una donna nelle carte della Procura di Venezia che, insieme a quella di Milano, indaga su una rete di terroristi che avrebbe reclutato combattenti da inviare in Siria. Lo rivela "Il Corriere della Sera": si tratterebbe di una musulmana di
origini balcaniche che, pur non formalmente iscritta nel registro degli indagati, avrebbe avuto un ruolo fondamentale nel favorire il viaggio di Ismar Mesinovic, il bosniaco residente nel bellunese morto ad Aleppo lo scorso gennaio mente combatteva a fianco dei miliziani dell'Isis.

La donna avrebbe avuto una funzione di collegamento tra gli indagati, dei quali fa parte l'imam estremista Bilal Bosnic. Avrebbe cioè facilitato le operazioni di arruolamento dei combattenti da inviare in Siria.
Bosnic, in base ai riscontri investigativi, si sarebbe incontrato più volte con il bosniaco Mesinovic a Pordenone e in altre città del Nordest. L'imam per mesi ha girato le moschee di Veneto e Friuli Venezia Giulia incontrando le varie comunità islamiche.
Secondo l'ipotesi dei Carabinieri, Bosnic avrebbe avvicinato e cercato di plagiare decine di persone solo in Veneto.