SPETTACOLO
Serie tv in quattro episodi
Stasera su Rai1 arriva Kim Rossi Stuart nel ruolo del commissario Maltese
In prima serata dalle 21,25. L'attore: 'Mi ispiro a Cassarà'

C'è chi potrà riconoscervi delle similitudini con 'Montalbano', per via del mare, chi con altre serie poliziesche, a cominciare da quelle a cui gli stessi ideatori confermano di aver inizialmente guardato, 'La Piovra'. Ma 'Maltese, romanzo di un commissario', in onda su Rai1 da lunedì 8 maggio in quattro prime serate evento, che vede il ritorno in tv, dopo 12 anni, di Kim Rossi Stuart affiancato da un maxi cast (tra gli altri Eros Pagni, Valeria Solarino, Francesco Scianna, Enrico Lo Verso, Rike Schmid e Michela Cescon), compie un salto di qualità come conferma il direttore di Rai Fiction, Eleonora Andreatta: "E' un nuovo classico che ibrida il grande patrimonio culturale ed emotivo della nostra fiction con lo stile del thriller all'americana carico di suspense, con una forte componente action. Il risultato è una serie di genere profondamente radicata nell'identità antropologica italiana". E' una coproduzione Rai Fiction-Palomar con Maze Pictures - ZDF Enterprises e Dramedy Productions, prodotta da Carlo Degli Esposti e Nicola Serra con Max Gusberti, con sceneggiatura di Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli e regia di Gianluca Maria Tavarelli, che ha già firmato successi televisivi come "Il giovane Montalbano" (2012 e 2015), con Michele Riondino, "Aldo Moro - Il presidente" (2008), con Michele Placido, e "Paolo Borsellino" (2004), con Giorgio Tirabassi.
"Questa serie è stata un viaggio, molto faticoso, complicato e proprio questo toccante per tutti noi, siamo stati cinque mesi a Trapani". Così Tavarelli, durante la presentazione della nuova fiction prodotta dalla Rai. "Da subito abbiamo sentito la responsabilità di stare al passo con i tempi e fare una cosa seria, fatta bene - aggiunge - Oggi siamo molto fieri di quanto fatto".
Kim Rossi Stuart entra con discrezione nel personaggio e lo fa suo. Un lavoro di sottrazione, sguardi, sfumature. Da grande attore. La regia di Tavarelli moltiplica i piani nell'inquadratura, sfoca le immagini, ha il senso dello spazio e della profondità. La musica non è più un accompagnamento tradizionale, ma un controcanto di sonorità che entra attivamente nel gioco del racconto.
C'è un senso epico che racchiude il talento e il dolore di tanti investigatori realmente esistiti, eroi dal volto umano in lotta contro il male. Sullo sfondo di una Sicilia martoriata dalla violenza e ostaggio della criminalità organizzata, un avvincente poliziesco dalle venature del giallo e del noir. Il racconto delle gesta ardimentose di un paladino solitario e della legalità in un periodo storico, quello degli anni Settanta, in cui le mire espansionistiche della mafia infiammano lo scontro con le istituzioni e con gli uomini servitori dello Stato. L'unica gioia della vita di Maltese è la figlia (la piccola Cloe Romagnoli, vista in 'Braccialetti Rossi').
L'attore spiega: "Io sono uno che pondera i suoi personaggi, questa volta pensavo di riposarmi un po': anche se la storia mi piaceva quando mi è stata proposta, dovevo fare il mio film da regista, quindi mi ero preso un po' di tempo anche se avevo deciso di accettare. Ci siamo accordati su un'idea di massima, che si ispirava al modello 'Piovra', e due anni dopo, a poche settimane dalle riprese, mi sono ritrovato a leggere questa sceneggiatura. Mi sono chiuso nel mio studio per due ore, più andavo avanti e più mi rendevo conto che si trattava di una cosa da non prendere sotto gamba. Ho sentito questo macigno meraviglioso di avere a che fare con un essere umano disposto a mettere in gioco la sua vita, non in base al narcisismo, ma per una spinta misteriosa che è quella che porta le persone a sacrificarsi".
"Mi sono reso conto - continua Rossi Stuart - di quanto poco conoscessi quelli che sono gli eroi della storia recente. Ho approfondito la vicenda di Ninni Cassarà (il poliziotto ucciso da Cosa nostra nel 1985, ndr). C'era tanto di lui in Maltese, ma ho trovato anche delle foto di Falcone e Borsellino che mi hanno toccato molto. Ho riguardato 'La Piovra'... l'ho trovata un capolavoro ancora oggi". Alla domanda, meglio un ruolo da cattivo o da buono? risponde: "Non ho preferenze. Oggi è facile promuovere il male, non mi sembra un caso la possibilità preziosa di raccontare un eroe positivo" (tra i suoi personaggi anche Vallanzasca o il freddo di Romanzo Criminale). Maltese è la sintesi di diversi investigatori coraggiosi che cercarono di fare luce sulla mafia quando in troppi ne negavano l'esistenza. Molti vennero infangati e allontanati. Altri, schiacciati dalla paura, abbandonarono le indagini. Dario Maltese non si può fermare.
"Questa serie è stata un viaggio, molto faticoso, complicato e proprio questo toccante per tutti noi, siamo stati cinque mesi a Trapani". Così Tavarelli, durante la presentazione della nuova fiction prodotta dalla Rai. "Da subito abbiamo sentito la responsabilità di stare al passo con i tempi e fare una cosa seria, fatta bene - aggiunge - Oggi siamo molto fieri di quanto fatto".
Kim Rossi Stuart entra con discrezione nel personaggio e lo fa suo. Un lavoro di sottrazione, sguardi, sfumature. Da grande attore. La regia di Tavarelli moltiplica i piani nell'inquadratura, sfoca le immagini, ha il senso dello spazio e della profondità. La musica non è più un accompagnamento tradizionale, ma un controcanto di sonorità che entra attivamente nel gioco del racconto.
C'è un senso epico che racchiude il talento e il dolore di tanti investigatori realmente esistiti, eroi dal volto umano in lotta contro il male. Sullo sfondo di una Sicilia martoriata dalla violenza e ostaggio della criminalità organizzata, un avvincente poliziesco dalle venature del giallo e del noir. Il racconto delle gesta ardimentose di un paladino solitario e della legalità in un periodo storico, quello degli anni Settanta, in cui le mire espansionistiche della mafia infiammano lo scontro con le istituzioni e con gli uomini servitori dello Stato. L'unica gioia della vita di Maltese è la figlia (la piccola Cloe Romagnoli, vista in 'Braccialetti Rossi').
L'attore spiega: "Io sono uno che pondera i suoi personaggi, questa volta pensavo di riposarmi un po': anche se la storia mi piaceva quando mi è stata proposta, dovevo fare il mio film da regista, quindi mi ero preso un po' di tempo anche se avevo deciso di accettare. Ci siamo accordati su un'idea di massima, che si ispirava al modello 'Piovra', e due anni dopo, a poche settimane dalle riprese, mi sono ritrovato a leggere questa sceneggiatura. Mi sono chiuso nel mio studio per due ore, più andavo avanti e più mi rendevo conto che si trattava di una cosa da non prendere sotto gamba. Ho sentito questo macigno meraviglioso di avere a che fare con un essere umano disposto a mettere in gioco la sua vita, non in base al narcisismo, ma per una spinta misteriosa che è quella che porta le persone a sacrificarsi".
"Mi sono reso conto - continua Rossi Stuart - di quanto poco conoscessi quelli che sono gli eroi della storia recente. Ho approfondito la vicenda di Ninni Cassarà (il poliziotto ucciso da Cosa nostra nel 1985, ndr). C'era tanto di lui in Maltese, ma ho trovato anche delle foto di Falcone e Borsellino che mi hanno toccato molto. Ho riguardato 'La Piovra'... l'ho trovata un capolavoro ancora oggi". Alla domanda, meglio un ruolo da cattivo o da buono? risponde: "Non ho preferenze. Oggi è facile promuovere il male, non mi sembra un caso la possibilità preziosa di raccontare un eroe positivo" (tra i suoi personaggi anche Vallanzasca o il freddo di Romanzo Criminale). Maltese è la sintesi di diversi investigatori coraggiosi che cercarono di fare luce sulla mafia quando in troppi ne negavano l'esistenza. Molti vennero infangati e allontanati. Altri, schiacciati dalla paura, abbandonarono le indagini. Dario Maltese non si può fermare.