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MONDO

Botte derubricate a illecito amministrativo

"La legge del ceffone": in Russia picchiare moglie e figli non sarà più reato

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In Russia la violenza domestica su moglie e figli sarà un reato amministrativo. 500 euro di multa o servizio sociale obbligatorio e tutto passa. Sempre che l'oggetto delle botte non abbia subito danni fisici o ricovero in ospedale. 

Qualcuno l'ha già chiamata la "legge del ceffone". Approvata in queste ore dal senato russo (ma deve avere ancora l'ok della Camera Alta e poi la firma di Putin) per consentire ai genitori di educare i figli. Per permettere a un padre di piazzare la classica sventola a cinque dita sulla guancia di un figlio maleducato o capriccioso. Con la vecchia legge, spiega la presidente della commissione famiglia della Duma, Elena Misuvina, i genitori "temevano di infliggere una punizione ai figli per paura di essere condannati a due nanni di carcere". La Russia riconosce cioè il valore "educativo" dello schiaffone. Derubrica le botte a illecito amministrativo con una legge "per preservare la famiglia".  Accade in un paese nel quale si registra probabilmente il più alto numero di donne uccise in famiglia. Nel 2016 se ne contano 14mila. E ogni anno, almeno 36mila subiscono violenza dal coniuge o dal compagno. Solo il 12% denuncia.

Tutto nasce da una criticata sentenza della Corte Suprema della scorsa estate. La Corte russa ha stabilito che picchiare qualcuno non è più un reato a meno che non avvenga in famiglia. Vale a dire che se un genitore dà un ceffone al figlio, rischia una denuncia penale e il carcere. Se, invece, lo fa un estraneo il fatto non è più contro il codice penale. Alcuni deputati del partito conservatore di Putin hanno deciso, così, di metterci una pezza che rischia di essere peggiore della falla che volevano sistemare. Chi alza le mani in famiglia, sia sui figli sia sul coniuge, non rischia nulla se è la sua prima volta. Solo in caso di reiterazione dell'atto sullo stesso congiunto l'aggressore potrà essere processato in sede penale e punito con la galera. In ogni caso, la giustizia andrà avanti solo se la vittima riuscirà a dimostrare la violenza, perché le autorità non procederanno d'ufficio. Dovrà mettere insieme le prove dell'aggressione subita e partecipare a tutte le udienze in tribunale per dimostrarlo. In sostanza, la vittima dovrà indagare sul proprio caso.

Se la norma diventerà legge (manca l'ok della Camera Alta), andrà alla firma del presidente Putin. Che qualche settimana fa si è espresso in modo chiaro contro l'abitudine (non solo russa) di alzare le mani in famiglia. "Meglio non richiamarsi a tradizioni di questo tipo. Non è una buona idea e fa male alla famiglia".